[11] T. Fritz b. [6] A. Rublev 6-7(4) 6-2 7-5
Si decide con il break all’undicesimo gioco del terzo set la sfida tra Taylor Fritz e Andrey Rublev. È lo statunitense a operare lo strappo per poi chiudere al secondo match point con la battuta, mai ceduta in questo duello nonostante le sei palle break concesse. Alla vigilia, Frtiz sosteneva di dover “servire come ho fatto contro Kyrgios, ho bisogno di attaccare il più possibile, perché lui lo farà con me“. Entrambi nati nel 1997, entrambi con ambizioni d’alta classifica. Fritz ha ribadito che il suo obiettivo è di entrare tra i primi 10 e questa vittoria lo porta a un passo, mentre Rublev in top 10 c’è da quasi due anni, ma la sua permanenza ha i giorni contati.
IL MATCH – La prima palla break arriva nel secondo game e la guadagna Fritz con una risposta violenta; Rublev però l’annulla giocando un contropiede rischioso che non nasconde la sua audacia. Ora tocca all’americano affrontare la palla del potenziale break che viene però scongiurato con il più classico degli schemi: servizio-dritto. Rublev resiste agli assalti dello statunitense grazie alla prima di servizio che quando entra fa danni. Dal canto suo oggi Fritz colpisce molto bene di rovescio , soprattutto in risposta. Sul 4-3 il russo esce da una soluzione complicata sotto 0-30 grazie ad una seconda forzata che comunque paga. La medesima situazione si ripresenta per Rublev nel decimo game: stavolta Fritz arriva a match point ma con tre ace provvidenziali il russo rimette le cose al proprio posto. Il primo set si decide dunque al tie-break: il primo strappo lo da Rublev che si porta avanti 0-3; un doppio fallo sciagurato di Frtiz consegna poi il tie-break in mano al russo che chiude il primo set 6-7 (4).
Il game in apertura di secondo set lo vince Rublev in rimonta. La partita rimane molto equilibrata e aperta ad ogni imprevisto. Nel terzo game Fritz guadagna una palla break che riesce a convertire con l’ennesimo vincente di rovescio lungolinea; è il primo break della partita. L’americano si porta successivamente sul 4-1 dopo il secondo break ai danni del russo. Da segnalare un problema al gluteo per il Andrey, che lo obbliga a un medical time-out tra settimo e ottavo gioco, dopo aver annullato due set point, quantomeno per iniziare a servire nel terzo. Ma subito dopo Fritz chiude comodamente 6-2 sul suo servizio, con un altro errore, seppur ormai il set fosse già andato, di Rublev.
Ritrova la prima in questo inizio di terzo il n.8 al mondo, dote importanti di punti diretti o da chiudere con il suo classico uno-due con il dritto a seguire. Fritz si difende invece egregiamente riuscendo a tenere anche sulla devastante diagonale destra di Rublev, che sta riuscendo a trovare più spesso soluzioni violente in scambi che ora si allungano, ma senza mai assestare il colpo decisivo. Le prime chance di break del set sono a favore di Rublev nel sesto gioco, tutte e tre sprecate con degli errori da fondo, dovuti a sue colpe molto più che a meriti di Fritz. L’americano, in seguito, sale di livello proporzionalmente all’aumento della pressione, trovando un gran decimo gioco, vinto da che era 15-30, comportandosi decisamente meglio sulla diagonale del rovescio. E dimostra ampiamente subito dopo in risposta questo miglioramento, ancora incidendo con il rovescio, specie lungolinea (un’arma in più) e dominando nello scambio da fondo, arrivando così a trovare il break.
Chiude senza sudare al servizio, con una prima vincente, un’arma che ha portato punti importanti (83% di conversione), e unita al maggior coraggio da fondo mostrato regala all’americano il primo quarto di finale in carriera a Cincinnati. Ma, soprattutto, sancisce l’uscita, per la prima volta dall’ottobre del 2020, dalla top 10 di Andrey Rublev, che difendeva i punti della finale qui. Il russo ha giocato, salvo il secondo set, una buona partita, ma paga tanta discontinuità, il suo più grande limite, e un troppo ballerino 45% di punti con la seconda, che lo hanno condannato. Ora per Fritz l’obiettivo è la top 10, che potrebbe diventare realtà stesso in questo torneo, dove avrà ora Medvedev, giustiziere con una buona prestazione di Shapovalov.
(ha collaborato Matteo Beltrami)
B. Coric b. 6-2 6-3 [15] R. Bautista Agut
Già ieri si erano avuti i primi presentimenti, ma oggi lo si può esclamare a gran voce: “Bentornato, Borna!”. La vittoria con Nadal sarebbe potuta bastare a far capire che Borna Coric stia riabbracciando il livello a cui ci aveva abituato prima dei tanti problemi, ma la prova del 9 mostrata oggi contro Roberto Bautista Agut, che torna a regalargli un quarto di finale in un 1000 dopo più di 3 anni non lascia adito a dubbi. Ha messo in campo il suo rovescio che è una cambiale di punti, la capacità di verticalizzare, attaccare la rete se serve e un servizio irragionevole, con 16 ace a referto e 81% di conversione con la prima. Una prestazione da campione, molto convincente che, specie nel primo set comandato dall’inizio alla fine senza mai soffrire, si è mescolata ad una delle peggiori versioni di Bautista, stranamente falloso e poco continuo, che ha determinato una partita scialba, solo un po’ nel secondo ravvivata da qualche sprazzo di ciò che è davvero lo spagnolo.
Dopo il break immediato nel terzo game infatti, Borna lo conferma e veleggia tranquillo, ben presente sul rovescio e reattivo sui colpi di inizio gioco, in luogo di un Bautista che non riesce a pungere o fare meno errori. Cala però d’improvviso la percentuale di prime in campo per Borna, che sembra rallentare un po’ verso lo striscione del traguardo, forse accusando un po’ di tensione, anche grazie a un atteggiamento ora migliore di Bautista. che prova a riaccendere la partita. Peccato per lo spagnolo che prosegua però nella sua compilation di errori e non dia continuità a questa “rinascita” , sbagliando tanto addirittura sul dritto, solitamente il colpo forte, che va in bambola sugli slice senza peso del croato, che approfitta dei regali dell’avversario per chiudere con un altro break, e ritrovare la top 100. Sarà almeno n.92 del mondo, e domani tornerà a giocare un quarto di finale 1000 che manca dalla sconfitta contro Fabio Fognini a Montecarlo 2019. E l’avversario di nuovo potrebbe essere un italiano, Jannik Sinner, se non il n.7 del seeding Felix Auger-Aliassime; in ogni caso Coric sarà sfavorito nuovamente, ma ha dimostrato di saper sfruttare l’assenza di pressione questa settimana.
[4] S. Tsitsipas b. [10] D. Schwartzman 6-3 6-3
Semifinalista nelle ultime due edizioni, Stefanos Tsitsipas supera Diego Schwartzman in due set facendo valere il suo peso di palla superiore. Al Peque servirebbe una prestazione sopra la media per contrastare il n. 7 del mondo, ma purtroppo per lui non è questo il caso e Tsitsipas parte subito fortissimo, 4-0, prima di restituire uno dei due break. Nessun ulteriore grattacapo poi per Stefanos che va a prendersi la frazione confermandosi in battuta, mentre Diego ha il suo daffare per salvare la propria. Nel secondo parziale, l’equilibrio si rompe sul punteggio di 1-1, quando Schwartzman che ci mette del suo piazzando due doppi falli ed errori vari nel comprensibile tentativo di tenere il ritmo imposto dall’avversario. I problemi con il servizio argentino continuano – saranno 9 alla fine gli errori con questo fondamentale – e non va meglio nello scambio, con Diego che, comprensibilmente scorato, sbaglia anche palle comode da chiudere. Tsitsipas vola così a prendersi il quarto di finale in attesa del vincente fra Sebastian Korda e John Isner.