[9] C. Norrie b. [3] C. Alcaraz 7-6 (4) 6-7 (4) 6-4
Devastanti, impressionanti, a tratti tutto tranne che umani. Chi ha avuto la forza e la costanza di resistere quasi fino alle sei di mattina italiane capirà quanto difficile sia trovare un aggettivo per descrivere due straordinari Cameron Norrie e Carlos Alcaraz, che hanno messo in scena il match del torneo e certamente uno dei più belli dell’anno. Una partita intensa, divertente, spettacolare e ricca di colpi di scena. Dal 7-6 4-1 in favore del britannico al 6-7 7-6 3-1 30-15 e servizio per lo spagnolo, dai picchi di tennis elevatissimi del numero 4 del mondo alla clamorosa costanza del numero 9 del seeding. Oltre tre ore di grande spettacolo che non possono che far piacere a Borna Coric, tornato ad altissimi livelli e aspetta in semifinale, certamente più riposato, Cameron Norrie. Che dopo tre sconfitte trova il primo successo in carriera contro Alcaraz e, a partire da lunedì, ritoccherà il suo best ranking, salendo al numero 9 del mondo.
IL MATCH – I primi 20 minuti di partita sono tutti di marca spagnola, però Alcaraz non riesce a piazzare l’allungo. La testa di serie numero tre tiene senza problemi a zero i suoi primi due turni di battuta, rendendosi subito pericolosissimo in risposta. Nel giro di due game ha ben quattro break point (equamente distribuiti nel secondo e nel quarto gioco), ma non riesce a concretizzarli. Spesso è però merito di un Norrie comunque molto centrato e propositivo, che sfruttando due gratuiti del suo avversario si procura a sua volta la prima possibilità di break nel quinto game. Alcaraz, tuttavia, la annulla con un’ottima prima e la successiva chiusura a rete, salendo 3-2.
È una partita dallo spartito ben definito: lo spagnolo vuole dominare da fondo, ma il britannico è in gran forma dal punto di vista fisico. Alcaraz prova così a variare maggiormente, trovando qualche bella smorzata e alcune traiettorie più cariche e lavorate. Nella parte calda del set il livello si alza ulteriormente: il numero 4 del mondo si inventa due grandi passanti di dritto nell’ottavo gioco, ma Norrie non sbaglia niente e impatta sul 4-4. Il primo parziale si allunga e il numero 9 del seeding riesce a procurarsi una nuova opportunità di break sul 5-5, annullata da una buona prima. Dopo oltre un’ora di grande tennis si arriva al tiebreak, che Alcaraz inaugura con due gratuiti di dritto, partendo con un handicap di 0-3. Lo spagnolo, anche grazie ad un errore inaspettato del suo rivale sotto rete, recupera il minibreak. Si gira sul 3-3 ed è il britannico a compiere – letteralmente – lo scatto decisivo. Già in vantaggio 5-3, il numero 11 ATP compie una splendida corsa in avanti, trovando il recupero incrociato vincente che lo manda a servire per il set, chiuso 7-6 (4) dopo un’ora e dieci di grande qualità. È soltanto la tredicesima volta in 53 match disputati che l’iberico perde il primo set.
L’avvio del secondo parziale sembra costruito ad immagine e somiglianza del primo. Nei primi due turni di risposta Alcaraz ha ben cinque palle break (tre consecutive nel primo game e due di fila nel terzo), ma in entrambi i casi subisce la rimonta di un Norrie sempre più convinto di poter fare l’impresa. Nei primi tre giochi del set è il numero 3 del tabellone ad interpretare meglio la partita, ma un blackout improvviso rischia di costargli carissimo. Avanti 30-0 commette tre non forzati e, sul break point, l’aggressività del suo avversario fa la differenza. Nel game successivo il 26enne nato a Johannesburg trova due prime vincenti importantissime sul 30-30, che gli permettono di salire 4-1.
Ci si avvia verso il momento decisivo dell’incontro e Norrie, con un set e un break di vantaggio, gioca il peggior game di un match, praticamente perfetto fino a quel momento: a causa di ben tre errori in uscita dal servizio cede il servizio a 15 e rimette in partita Alcaraz, che non si fa pregare e in un batter d’occhio opera l’aggancio sul 4-4, ritrovando angoli e profondità che si erano visti poco nella seconda frazione. Il numero 4 del mondo è costretto per due volte a servire per rimanere nel match, dimostrando però una tenuta mentale da campione e tenendo a zero entrambi i turni. Si arriva nuovamente al tiebreak: il classe 2003 di Murcia si prende il primo minibreak, ma sul 2-0 sfiora il passante di Norrie – diretto in corridoio – rimettendo tutto in parità. Sul 4-4 il rovescio del britannico finisce largo di qualche millimetro e, trenta secondi dopo, Alcaraz si inventa il punto del torneo. Il suo avversario lo grazia due volte a rete, lui lo punisce con un passante incrociato di rovescio correndo all’indietro e, un attimo dopo, pareggia i conti: 7-6 (4).
Più la partita prosegue, più il livello si alza. Alcaraz va subito sotto 0-30 in avvio di terzo set, ma si salva e si procura l’ennesima possibilità di break nel secondo gioco, che Norrie sventa ancora: è la undicesima palla break salvata su dodici occasioni. Il britannico è visibilmente stanco e inizia ad apparire sempre più nettamente il divario fisico, eppure rimane sempre attaccato al match, imponendo al suo avversario l’obbligo di conquistarsi e sudarsi ogni punto. Nel quarto game l’iberico è a tratti disumano e, dopo tanti break point mancati, trova l’allungo sul 3-1 con un altro gran punto. Alcaraz si lascia andare in qualche sorriso di troppo verso il proprio box, allenta la tensione e, avanti 30-15, viene prontamente punito da un Norrie più vivo che mai, che lo raggiunge con ampio merito sul 3-3.
Il livello di qualità e intensità espressa dai due giocatori è spaventoso, soprattutto considerando le 2 ore e 45 che hanno alle spalle. Nel momento decisivo è Alcaraz a cedere. Sul 4-4 arriva infatti una possibilità enorme per il numero 11 ATP: lo spagnolo regala due quindici e poi viene costretto all’errore dal suo avversario, che intravede il traguardo sullo 0-40. Norrie conduce alla perfezione lo scambio ma, al momento di chiudere, fallisce una comoda volée di dritto sopra la rete. In entrambi i punti seguenti il britannico ha l’opportunità di andare nuovamente a rete, ma viene probabilmente frenato dall’errore precedente, rimane a fondo e perde i due quindici. Alcaraz risale fino alla parità, tuttavia commette altri due errori sanguinosi e, questa volta, il numero 9 del seeding non può che ringraziare e andare a servire per il match. Il punto che lo porta al match point è clamoroso, andando a recuperare tre accelerazioni devastanti del suo rivale e costringendolo poi all’errore a rete. La terza chance è quella buona: alle 23:50 locali, dopo tre ore e quattro minuti, Norrie suggella con un ace il 7-6 (4) 6-7 (4) 6-4 finale, degna conclusione di un tennis a tratti stellare. Il tennista britannico raggiunge così in semifinale il redivivo Borna Coric, in quella che per entrambi è una grande occasione per fare ulteriore strada. Pesa, per Alcaraz, l’eccessiva fretta di chiudere il punto nei momenti chiave, così come ovviamente il misero 2/13 sulle palle break. Il giovane 19enne iberico può comunque “consolarsi” con una statistica pazzesca: in tutti e 53 i match giocati quest’anno ha sempre vinto almeno un set.