Stava diventando fin troppo discussa la questione che voleva Daniil Medvedev non degno del n.1, specie andando a considerare che in tutto l’anno non aveva ancora trovato una semifinale 1000, con l’unico risultato importante in un grande torneo risalente all’Australian Open. Almeno questa statistica ieri sera, dopo la bella vittoria contro Taylor Fritz è stata messa da parte, con il russo che trova la terza semifinale negli ultimi quattro anni a Cincinnati (sconfisse Djokovic nel 2019, nel pieno della sua ascesa, l’anno scorso si arrese a Rublev). Decisamente soddisfatto, fornisce una conferenza stampa come sempre interessante e con vari spunti di riflessione.
D: “Ben fatto, Daniil. Ti senti come se il tuo gioco migliorasse ad ogni turno? Oggi è sembrato così“
Medvedev: “Molte grazie. Non è facile a dirsi, ma di sicuro il servizio è stato fantastico oggi. Il secondo set è stato molto meglio del primo, specialmente l’inizio, in cui sono riuscito ad entrare un po’ in ritmo, perché nel primo set Taylor, che è un grande giocatore, dalla linea di fondo non mi ha dato molto spazio, stava colpendo la palla benissimo, facendo molti bei punti. Ma in generale, sì, sono felice del mio livello. Se riesco a continuare a giocare così, e soprattutto durante il match ad alzare il mio livello, posso battere chiunque“
D: “Molti momenti chiave sono andati dalla tua parte: palle break, set point, tiebreak. Questo ti dice molto riguardo a che punto sei, sul tuo gioco?“
Medvedev: “Sì, non so perché, ma a volte ci sono dei tornei in cui va meglio rispetto agli altri, se così si può dire. E a Cincinnati ho sempre avuto, se ricordo bene, tutte le volte tranne probabilmente i primi due anni in cui sono stato qui, molte partite tirate, e mi è sempre piaciuto salvare le palle break o i momenti difficili qui. Anche oggi è stata una di queste partite, di sicuro. Intendo, nel primo set non so se fossero tre, quattro, due set point, io penso tre, e non sono stati facili. Alcuni sulla seconda di servizio, cioè, ho messo un ace di seconda sulla parità, che è sempre una cosa difficile da fare. Sì, oggi è andato tutto bene nei momenti importanti, ed è per questo che ho vinto“
D: “Senti di essere pronto per lo US Open per come stai giocando qui?“
Medvedev: “Sì, di sicuro. Ogni Masters 1000 è difficilissimo perché, a partire dal primo turno, giochi contro un ottimo avversario. Anche in un Grande Slam, in un certo senso, puoi ottenere due turni più facili in cui giocherai contro qualcuno tra i primi 100 o proveniente dalle qualificazioni anche fuori dai 100, anche se si verificano alcune sorprese folli , come, ad esempio, Botic che non era tra i primi 100. Qui, a partire dal primo turno, ho affrontato proprio Botic che ora è 25 al mondo, quindi a volte i primi turni nei Masters sono super duri, come contro Kyrgios a Montreal. Ogni partita è una sfida e finora sono andato alla grande qui. Di solito le condizioni sono abbastanza simili a quelle degli US Open, e quando faccio bene qui, gioco bene agli US Open, finora pare così“
D: “Taylor Fritz ha giocato davvero un ottimo torneo. Da un po’ non abbiamo un giocatore americano davvero dominante. Che opinione hai di Taylor e il suo gioco?“
Medvedev: “Ogni volta che mi alleno con Taylor, anche se sono passati due anni, lo ritengo un grande giocatore. Ha un potenziale e lo ha dimostrato molte, molte volte, specialmente a Indian Wells. Voglio dire, ottenere il titolo Masters 1000 è davvero difficile, ha il potenziale per essere un top player. Quando diciamo “top player”, non si sa mai che significhi: dieci Grandi Slam, un Grande Slam, zero Grand Slam e numero 1, 2, 3 del mondo. Ha il potenziale per stare in alto in classifica, ma poi non è facile. A volte giocherà contro qualcuno come me nei quarti e sarà una partita serrata. Oggi non è andata per il verso giusto per lui, così va il tennis. Devi continuare a spingere, a giocare bene. Certo, se gioca come oggi, vincerà molte partite, andrà ancora più in alto in classifica. Io non sono sicuro di quale sia esattamente la sua classifica in questo momento, ma ha un bel po’ di tempo prima che i 1000 punti di Indian Wells scadano, quindi può migliorare la sua classifica. Penso che abbia il potenziale, ma poi non si può mai sapere“