F. Fognini b. A. Karatsev 1-6 5-7 6-4 6-1 6-4
Nella giornata di martedì il quinto set ha regalato tante gioie all’Italia del tennis. Dopo il successo sofferto di Sinner su Altmaier e l’impresa epica di Musetti su Goffin (che ha servito tre volte per il match), anche Fabio Fognini si iscrive al club dei vincitori-maratoneti. Il ligure parte decisamente male, spento e passivo, rischiando di capitolare. Nel secondo parziale va sotto 6-1 4-1 15-40, poi rimonta ma perde comunque il set. La partita però assume decisamente un’altra piega, con l’italiano che spinge con più convinzione e trova sempre più fiducia nei propri colpi, fino ad arrivare a sfinire Karatsev. Il russo non regge l’urto del suo avversario e cala nel quinto set, consegnando a Fognini l’accesso al secondo turno con un doppio fallo. Per il 35enne di Arma di Taggia si tratta della nona vittoria in carriera rimondando da uno svantaggio di due set.
IL MATCH – Fognini parte al servizio e vince a 30 il primo game del match: da quel momento, il buio. Il ligure, infatti, non riesce ad entrare in partita, visto che Karatsev è un treno e vince i successivi sei giochi. Il russo al servizio lascia appena tre punti in altrettanti turni di battuta, trovando tre break consecutivi a 30 senza concedere mai nulla. L’azzurro commette quasi il triplo dei gratuiti (11-4) e paga certamente un magro 22% di punti vinti con la seconda, che influenzano non poco il 6-1 definitivo.
L’inerzia della partita continua ad essere tutta dalla parte del russo, che trova il break anche nei primi game del secondo set, salendo 4-1. Il sesto game del secondo set è il punto di svolta della partita: nonostante quattro doppi falli, Fognini annulla tre opportunità di break (rimontando da 15-40) e dopo un’interminabile lotta da 20 punti si porta sul 2-4. Karatsev non si fa distrarre e allunga con un veloce gioco a zero, ma l’azzurro inizia a mostrare con sempre più costanza diversi segnali di ripresa. Fognini vince tre game di fila, annulla due set point e impatta sul 5-5. Nel dodicesimo gioco l’italiano non riesce a recuperare nuovamente da 15-40, cede il servizio e il secondo set per 7-5, ma qualcosa è scattato.
I primi quattro game del primo set scorrono via relativamente velocemente e senza palle break. Nel quinto gioco, però, Fognini riesce finalmente a concretizzare i progressi fatti fino a quel momento, trovando un break fondamentale alla seconda possibilità e approdando sul 4-2. L’italiano riesce a difendere il vantaggio fino a quando, chiamato a servire sul 5-4, la partita arriva ad un altro snodo cruciale. In un altro game da 20 punti Fognini ha non sfrutta sei set point (due dei quali se li annulla da solo con altrettanti doppi falli), e annulla nel mezzo anche un break point che avrebbe rimesso in corsa Karatsev. Alla settima chance, il ligure riesce finalmente a chiudere 6-4 e a prendere in mano la partita.
Il russo sembra ormai essere uscito dal campo e nel quarto set subisce il contraccolpo psicologico, crollando al servizio. Dei quattro turni di battuta disputati Karatsev non riesce a vincerne uno, capitolando in fretta e andando in apnea sul 5-0. Fognini non chiude con un bagel nonostante la battuta a disposizione, ma poco importa, poiché restituisce il 6-1 ricevuto nel primo set e rimanda ogni discorso al quinto set. Impietose le percentuali del russo, che in questo parziale conquista il 38% dei punti con la prima e il 14% con la seconda, conquistando in totale appena nove punti in quattro game di servizio.
Fognini può servire per primo nel set decisivo e sfrutta al meglio questo vantaggio, mantenendo sempre la testa avanti nel set. A creare particolari problemi a Karatsev è lo slice da destra del numero 60 del ranking, che lo usa molto bene nei momenti importanti e vince quasi sempre il punto. Nel sesto gioco l’italiano ha una prima chance di break che non sfrutta, permettendo al semifinalista dell’Australian Open 2021 di salire 3-3. La partita è però nelle mani di Fognini, che dimostra di avere decisamente più energie dal punto di vista fisico e più coraggio nei momenti chiave, in cui fa la differenza con il rovescio lungolinea. Avanti 4-3 si porta sullo 0-30 in risposta, ma Karatsev resiste. Al servizio per rimanere nel match, tuttavia, il russo crolla: sotto 4-5 arrivano quattro errori di dritto, tre dei quali frutto di ottime risposte profonde dell’azzurro, che ha due match point consecutivi. Il primo viene annullato da un ace, mentre sul secondo Fognini stecca passante non impossibile. Alla terza chance, con un doppio fallo, ci pensa direttamente il numero 38 ATP a consegnare la partita all’italiano. Fognini si impone 1-6 5-7 6-4 6-1 6-4, trovando la sua nona rimonta in carriera da uno svantaggio di 0-2.
La prima rimonta è arrivata al Roland Garros contro Gael Monfils nel 2010 e, sempre in quell’anno, anche a Wimbledon Michael Russell è stato ripreso da 2-0 sopra. Sempre a Londra, nel 2014, Fognini sorprendeva Kuznetsov, mentre l’unica rimonta all’Australian Open è avvenuta nel 2020 contro Opelka. Una vittoria anche in Coppa Davis, facendo evaporare il vantaggio di due set di Guido Pella, ma le più grandi rimonte di Fabio Fognini sono arrivate proprio a New York. Oltre a quella odierna, ci sono anche quella contro Roger Vasselin nel 2012 e contro Gabashvili nel 2016, ma la più epica di tutte non può che essere quella contro Rafael Nadal nel 2015. L’azzurro si impose 3-6 4-6 6-4 6-3 6-4, in quella che rimane ad oggi la sua unica vittoria in carriera sul cemento contro lo spagnolo. I due si incroceranno nuovamente giovedì al secondo turno: i precedenti dicono 13-4 Nadal, ma il risultato di sette anni fa non può che far ben sperare.