TENNIS US OPEN – Come nel match di terzo turno contro Venus Williams, la Errani sfodera una prestazione solida e generosa che le permette di accedere per la seconda volta in carriera ai quarti di finale degli US Open, dove affronterà Caroline Wozniacki, con cui ha un bilancio negativo di 2-1.
S. Errani b. M. Lucic Baroni 6-3 2-6 6-0
Sara Errani (in inglese): “Il giocatore a cui assomiglio di più? Ferrer, mi allenavo con lui. Non faccio ace ma con quel servizio son stata top 5 quindi non è poi così male”
Sara Errani (in italiano): “Ho cercato di non innervosirmi pensando che un vincente vale un solo punto e non tre”
Pablo Lozano: “Per Sara è meglio la Wozniacki ma può perdere anche da sua madre”
Prima parte Mirjana Lucic Baroni (in inglese): “Sara batteva così piano che la palla non arrivava mai”
Seconda parte Mirjana Lucic Baroni (in inglese):
Se c’è una cosa che le avversarie dovrebbero imparare su Sara Errani, è che si contano sulle dita di una mano le giocatrici del circuito WTA in grado di batterla sfondandola da fondo campo.
Lo ha capito a sue spese anche Mirjiana Lucic-Baroni, protagonista di una delle storie più belle di questo US Open, che oggi ha ceduto in tre lottati set vittima di una marea di errori non forzati (in totale al termine dell’incontro saranno ben 69!).
La croata, proveniente dalle qualificazioni (era n°121 del ranking prima di questo torneo) e per la prima volta in ottavi di finale in uno Slam dopo 15 anni, ha avuto una carriera a dir poco travagliata, segnata dai maltrattamenti di un padre violento che l’avevano anche indotta a un primo ritiro dalle competizioni.
Leggendo la sua storia personale è impossibile non fare paragoni con la francese Mary Pierce alla quale assomiglia molto anche per il tennis, fatto di bordate spaventose da fondo con entrambi i fondamentali ma una mobilità che lascia a dir poco a desiderare.
L’impressione in ogni caso è che la Lucic il proprio torneo l’abbia comunque vinto, come aveva anche ammesso in conferenza stampa dopo aver sconfitto a sorpresa la Halep (tds n°2 del seeding) in un misto tra pianti di gioia e risate: “Questo è di sicuro il più bel giorno della mia vita, a Wimbledon ho raggiunto le semifinali ma in quel momento per me era uuna cosa normale. Adesso invece vivo mi sento come una ragazzina e vivo ogni giorno e ogni partita con gioia”.
C’era un unico precedente tra le due, per la verità poco significativo, vinto da Sarita sulla terra di Palermo nel 2010.
Oltre alla diversa superficie, ne è passata di acqua sotto ai ponti per le due: Sara non era ancora la giocatrice capace di restare nella Top 10 per quasi 2 anni di fila e di arrivare in finale al Roland Garros mentre la Lucic a quei tempi tentava l’ennesimo rientro sul circuito pro con scarso successo.
Al prossimo turno l’avversaria di Sara uscirà dall’attesissimo, non solamente sotto il profilo sportivo, confronto tra Maria Sharapova (n°6 del mondo) e Caroline Wozniacki (n°11).
Contro entrambe la romagonola è indietro nei confronti diretti, 5-0 contro la siberiana e 2-1 contro la danese e, per quanto visto fino ad ora nel torneo, l’impressione è che, soprattutto se a vincere fosse la Sharapova ostacolo diventerebbe insormontabile.
Vero, com’è vero però che lo stesso si era detto prima del match con Venus Williams (contro cui non aveva mai vinto più di 3 game a set) mentre sappiamo tutti come è andata a finire.
“Batteva così piano che la palla non arrivava mai e con il vento fluttuava in aria!” ha appena detto la Lucic (e in effetti il radar certe volte non riusciva a misurarne neppure la velocità) che ha preceduto di pochi minuti l’arrivo in sala conferenze di Sara Errani.
La croata sposata ad un italiano, il signor Baroni che ha un ristorante a Sarasota (“Non farò la cameriera, ma la cuoca…un giorno potrei, mi piace cucinar e mia sorella dice che dovrei scrivere un libro di cucina”) poi si paragonava un pochino, come caratteristiche a Maria Sharapova (ascoltate l’audio) quando Ubaldo le chiedevo un commento sulle due possibili avversarie di Sara, in quel momento ancora in campo.
“Il mio gioco è un po’ simile a quello della Sharapova, noi tiriamo forte e lei corre e si difende. Dipende più da noi che da lei, se c’è molto vento come oggi la Sharapova lo soffre…ma ovviamente per Sara è meglio giocare con una come la Wozniacki”.
Opinione che sarebbe stata condivisa da Sara di lì a pochi minuti: “Da un po’ di tempo mi capitano tutte giocatrici che sparano, che non mi fanno palleggiare…non sono le avversarie che preferisco. Con la Lucic sapevo che mi avrebbe fatto tanti vincenti ma anche tanti errori, difficilmente avremmo giocato più di due o tre scambi…un po’ come con la Rodionova. Sapevo di dovermi ricordare che un vincente vael un solo punto e non tre. Anche la Sharapova tira molto forte, dovrei cercare di essere aggressiva, ma non è facile . Con la Sharapova ho sempre perso…a Indian Wells , (7-6,6-2), e Miami, (7-5,7-5), ho avuto però il setpoint…e la Wozniacki ora è molto solida, l’ho vista contro la Vinci in finale a Istanbul e mi è parsa migliorata, anche al servizio”.
Con colpevole ritardo per la necessità di privilegiare le interviste che non potete sentire se non siete qui – significa non solo essere presenti per porre domande, ma registrarle e poi inserirle nell’editing – rispetto alla cronaca di una partita che molti di voi avranno visto in tv (anche se ci è stato detto che il collegamento con gli US Open è cominciato con 45 minuti di ritardo: ma chi aveva comprato l’abbonamente a Europlayer avrà probabilmente rimediato), riferiamo qui l’andamento della partita dai tre volti, uno per ciascun set, che alla fine ha riportato con merito Sara nei quarti dell’US Open per la seconda volta in tre anni (nel 2012 andò oltre giungendo in semifinale). Se continua così Sara insidierà il record di Flavia Pennetta, cinque volte negli ottavi (raggiungendo poi 3 volte i quarti e una la semifinale). Ricordiamo che Flavia gioca alle 17 italiane contro la Dellaacqua sull’Arthur Ashe. Curioso il fatto che il n.1 del mondo Djokovic sia stato invece “relagato” sul secondo campo centrale, cioè l’Armstron Stadium.
Errani e Lucic hanno giocato a corrente alternata e, al di là delle caratteristiche di ciascuna che emergono chiaramente dai dati statistici (solo 9 errori per Sara, come si diceva sopra, contro i 69 della croata, ma anche solo 4 vincenti contro i 46…) non hanno giocato benissimo, probabilmente erano entrambe molto stanche. Mirjana Lucic-Baroni, uscita dalle qualificazioni cui era stata costretta dal ranking (n.121 ed ex n.32 nel ’98) giocava la sua sesta partita consecutiva e anche Sara la sua sesta sesta, quattro di singolare e due di doppio. Sabato sera Sara, dopo il doppio perduto con la Vinci contro da Tomljanovic-Gajdosova aveva il viso tirato e quasi le occhiaie.
Pablo Lozano, il suo allenatore da sempre (ascolta l’audio) l’ha spiegato così: “Sara ha dovuto lottare in tutte le sue partite, dalla Flipkens (ha recuperato nel secondo da 2-5) alla Rodionova (due set molto combattuti), e soprattutto con Venus (era indietro 5-3 al terzo), è chiaro che è un po’ stanca…”.
“Devo ringraziare lo staff medico che mi ha rimesso in sesto…dopo Venus e il doppio ieri sera ero effettivamente stanca…la partita vinta con Venus è certo la più importante di quelle quattro che ho vinto qui, per il nome dell’avversaria, il torneo, la rimonta …e ritrovarsi nei quarti non mi pare vero, quando ho visto il tabellone non lo avrei mai creduto, il primo turno con la Flipkens, al secondo pensavo la Giorgi, poi Venus mai battuta prima…”.
All’inizio del match la Lucic era emozionata. Troppo tempo che non le capitava di giocare un match così importante. Due doppi falli nel primo game si spiegano anche così. Eun terzo nel terzo game concluso da un dropshot che era un pallonetto assist per Sara. 3-0 e poi 4-2. La Lucic spara a tutta randa, ma il più delle volte sbaglia. E’ indietro 4-3 quando sul grande schermo sul centrale, compare la statistica dei 16 vincenti della croata contro un solo vincente di Sara.
Ma Sara non può fare altro che aspettare, non ha le armi per comandare. Le tocca subire, nel bene e nel male. Nel primo set nel bene, con la Lucic che anche sul 3-5 sbaglia tre palle di fila e cede il game di battuta a 15 e il set in 33 minuti.Nel secondo set nel male, dopo che la Lucic si ferma per 7 minuti per farsi curare un presunto male alla gamba sinistra. La incerottano tutta e forse troppo strettamente, tanto che al primo cambio campo, sull’1-0 per Sara che ha tenuto il game a zero mentre la Lucic prima si tira nervosamente la racchetta sulla gamba più sana ad ogni errore e poi butta via tutte le fasce alla gamba sinistra. Mantiene quella destra e quella alla spalla. A fine partita dirà: “Sono tutta a pezzi…nel terso set il mio corpo non ne poteva più”. Ma si capisce che in fondo in fondo non apprezza molto il gioco di Sara quando dice: “Quanti punti vincenti ha fatto lei, 3?” Di fatto non s’è sbagliata di molto. La risposta, come detto, era 4.
Come per incanto le sue bombarde nel secondo set cominciano a starle tutte dentro, salvo qualcuna che vola via quando è a favore di vento. Però, sempre quando è a favore di vento, se le palle le stanno dentro per Sara è impossibile giocare lungo e sottrarsi al bombardamento. Break al terzo game, poi di nuovo al settimo, dopo che Sara si era salvata al quinto (un pallabreak in un game che ha richiesto 12 punti).
Il terzo set recita 6-0, (come il primo contro Venus Williams) ma è un punteggio bugiardo perchè la Lucic-Baroni ha la palla game per l’1 pari e poi anche quando è sotto per 4-0 lotta per 18 punti e dilapida due pallebreak per il 4-1, dopo di che si arrende nell’ultimo game.
Aveva perso nei quarti da Serena Williams due anni fa, ma ora – dopo che la Wozniacki ha superato la Sharapova eliminando così la sesta testa di serie fra le prime otto di questo torneo pieno di sorprese – deve giocare contro la danese (2-1 per Carolina i precedenti) un match che molti considerano molto aperto. E per il quale Ben Rothenberg del New York Times pronostica una vittoria della Errani che “vede” addirittura in finale, dopo un successo in semifinale sulla Jankovic che dovrebbe vincere contro la Bencic.
In aggiornamento prosegue la cronaca