[13] M. Berrettini b. A. Davidovich Fokina 3-6 7-6(2) 6-3 4-6 6-2

In una giornata iniziata molto male, Matteo Berrettini ha la forza di riprendersi e si impone al quinto in tre ore e 46 minuti su i Davidovich Fokina, che si infortuna nel corso della partita finale quando era sotto 4-1 e, sebbene chiaramente menomato, porta a termine la sfida. Era sotto di un set e un break, Berrettini, poi è entrato progressivamente nel match, ha sorpassato e, pur subendo il rientro dell’avversario che pareva averne di più atleticamente, ha messo la testa avanti e non si è più voltato indietro, compito infine facilitato dalla caduta con conseguenze (speriamo lievi) sul ginocchio di Davidovich.
QUI LA CONFERENZA DI MATTEO BERRETTINI
Oltre a un Matteo non pervenuto per circa un’ora, ADF è stato bravo a evidenziarne i limiti, sia con l’uso sapiente del dritto incrociato relativamente stretto che Matteo rincorreva parallelamente alla riga di fondo invece di “fare l’ipotenusa”, sia evitando il più possibile di metterlo in condizioni di giocare con sufficiente comodità il dritto da sinistra. Tuttavia, avanti di un set e un break e di fronte a un avversario in sua balia, Alejandro ha confermato che gli manca qualcosa e ha permesso all’azzurro di trovare lentamente colpi e fiducia e imporre il suo maggior peso – di palla e di classifica. Matteo è mancato a sua volta nel quarto parziale e ha dovuto aspettare un secondo game regalato nel quinto per prendere il largo, ma alla fine ai quarti ci va lui. Quarti Slam che Berrettini raggiunge per la sesta volta, la quinta consecutiva.
IL MATCH – Entrambi i giocatori partono cercando subito grandi accelerazioni, ma quello che esce meglio dai blocchi è decisamente Davidovich Fokina, capace di brekkare Berrettini già al suo primo turno di battuta. Ci mette troppo a carburare, Matteo, rigido e statico con le gambe, che va a scontrarsi su un pimpante Alejandro; lo spagnolo mette in difficoltà l’italiano grazie ad un buon servizio (perde il primo punto con la prima di servizio solamente al 7° game), e una semplice tattica: abbreviare i punti togliendosi il prima possibile dagli scambi in diagonale. C’è solo un break di svantaggio ma Davidovich appare in discreto controllo. Al servizio sul 5-3, approfitta anche di tre gravi errori in risposta di Berrettini, che lo condannano a perdere il primo set di questa partita (il terzo del suo torneo) in 42 minuti.
Sembra trovare la giusta reazione Matteo nel secondo set, iniziato con quattro ace nei primi due turni; purtroppo però da fondo continuano ad arrivare imprecisioni e, sul due pari, anche la battuta perde di efficacia: Davidovich riesce a leggere bene il colpo di inizio gioco dell’italiano, e ancora una volta è lui il primo a passare in vantaggio, 3-2 e servizio. Essere un campione – e Berrettini certamente lo è – significa anche far fruttare al massimo quelle poche chance che offre un avversario in giornata ed è ciò che si verifica: Alejandro concede giusto un paio di punti, e Matteo ne approfitta con un gran drittone che sancisce il contro-break. I suoi colpi comunque continuano a non far male, complice anche la sua non impeccabile mobilità odierna.
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Gli omaggi di Davidovich proseguono anche nel decimo game, tanto che Matteo si ritrova a set point dopo un gratuito dell’avversario. Purtroppo per il pubblico italiano però, anche se in controllo dello scambio, il dritto si ferma a rete e la chance sfuma. Chance però che gli si ripresenterà più tardi, al tiebreak. Berrettini arriva sul 6-6 forse un po’ più galvanizzato e in crescita e, con due punti di fila in risposta a cavallo del cambio campo, piazza lo strappo decisivo per far suo il secondo set.
All’inizio del terzo parziale, Berretto va sopra all’avversario prima di tutto con la testa. Si fa bastare un ottimo punto con il rovescio per impaurire Foki, che regala un bimane volato via senza traiettoria dopo un dritto scentrato. Il nostro completa con la risposta nell’ultimo metro per poi consolidare per il 2-0. Partito con un piano chiaro ed efficace e certo molto aiutato dall’azzurro, ADF ora sembra quasi spaesato. Gioca però con attenzione il punto che potrebbe costargli il doppio break e rimane in scia, senza tuttavia avere la minima possibilità di avvicinarsi perché Matteo ormai si è vestito dei suoi panni migliori tra servizio e dritto. O, almeno, tali devono sembrare al ventitreenne di Malaga che, apparentemente, si è dimenticato quello che funzionava a inizio match. Berrettini strappa di nuovo la battuta a un arrendevole Davidovich assicurandosi di servire per primo nel quarto, che significa partire probabilmente in vantaggio, dal momento che nel terzo ha ceduto un solo punto in battuta.
E infatti, per la quarta volta consecutiva, tiene a zero. Alejandro però si ridesta, torna a rispondere, va a vincere un punto in recupero dei suoi (passante di dritto a rientrare pure con la presa continental) e brekka con Matteo che ci mette un po’ del suo. Il problema è che il n. 39 ATP è tornato a giocare, mette tante prime al contrario di Matteo, risponde e il ventiseienne romano deve salvare un set point già in battuta sul 3-5. Mentre l’orologio dice che sono passate tre ore, al momento della verità Foki mette sempre la prima, Berrettini entra nello scambio ma poi sbaglia e si va al quinto, con l’inerzia di nuovo cambiata e la freschezza che sa di malaga.
Davidovich non ne approfitta, anzi, si autobrekka al secondo gioco. Berrettini, però, restituisce in un lampo il favore ed è forse la vera nota negativa del suo match, più del set e mezzo necessario per mettersi a giocare, perché tenere quel turno avrebbe significato spegnere definitivamente l’avversario. Che, per fortuna, incappa in qualche sciocchezza frettolosa e stavolta Matteo fugge 4-1. Foki scivola verso destra in open stance e il ginocchio sinistro va in sovraestensione laterale. MTO a fine game, con il fisio gli applica del ghiaccio, mentre Berretto rimane concentrato e tiene per il 5-2. Davidovich non ha più sicurezza negli spostamenti e il match finisce poco dopo. Ai quarti, Berrettini troverà Casper Ruud. Sarà la sesta sfida con il norvegese che lo scorso luglio in finale a Gstaad ha messo a segno il terzo successo su Matteo, vincitore però dell’unico duello sul duro, proprio allo US Open, nel 2020.
PRECEDENTI BERRETTINI-RUUD 2-3
Luglio 2022, Gstaad, terra, finale, (1)Casper Ruud b. (2)Berrettini 4-6 7-6(4) 6-2
Maggio 2021, Madrid Masters, terra, SF, (8)Berrettini b. Casper Ruud 6-4 6-4
Settembre 2020, Roma Masters, terra, QF, Casper Ruud b. (4)Berrettini 4-6 6-3 7-6(5)
Agosto 2020, US Open, cemento, 3° turno, (6)Berrettini b. (30)Casper Ruud 6-4 6-4 6-2
Maggio 2019, Roland Garros, terra, 2° turno, Casper Ruud b. (29)Berrettini 6-4 7-5 6-3
(ha collaborato Paolo Di Lorito)