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Il video-commento di Ubaldo che compare qui continua sul sito di Intesa Sanpaolo nella sezione “Sottorete” curata in collaborazione con Ubitennis, che potrete trovare al seguente link.
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Mancano due mesi esatti all’ora in cui tutto il mondo del tennis punterà i propri occhi sul Pala Alpitour di Torino, sede delle ATP Finals, l’ultimo evento dell’anno per il circuito di singolare e doppio (c’è poi la fase finale della Davis Cup), che riunisce i migliori 8 al mondo, il fiore all’occhiello del movimento tennistico dell’anno appena trascorso. E in questo 2022, ancora in tanti sperano di poter staccare un pass per giocare l’evento dei “maestri”, un torneo a cui tutti, almeno una volta nella vita, sognano di partecipare. Peccato che (Djokovic permettendo, come approfondiremo in seguito) ci sia un solo posto verosimilmente libero. Certo, per questioni matematiche, sono soltanto due i giocatori certi della qualificazione, vale a dire Carlos Alcaraz e Rafael Nadal, primo e secondo della Race. Ma già la presenza del maiorchino, in realtà, andrebbe valutata alla luce non solo del suo non eccezionale feeling con le Finals (torneo che non ha mai vinto, arrivando due volte in finale) ma soprattutto del fatto che a ottobre diventerà papà, e potrebbe non essere pronto a partire per Torino, anche per stare vicino alla moglie. Ma siamo ancora nel campo delle ipotesi.
La realtà è che anche terzo e quarto della Race dovrebbero sentirsi abbastanza tranquilli: Casper Ruud e Stefanos Tsitsipas, infatti, sono entrambi ben oltre quota 4000 punti, dunque manca solo una piccola, formale certezza matematica, per issarli alle ATP Finals, rispettivamente per il secondo e quarto anno di fila. Dopo di loro c’è il grande deluso dell’estate, Daniil Medvedev, precipitato da n.1 a n.4 al mondo (era dal 22 febbraio 2021 che non usciva dalla top 3), il quale è a 3375 punti, quasi 1000 in più di Hurkacz, nono, e più di 600 rispetto all’ottava piazza di Zverev, che, considerando l’edema osseo annunciato ieri, starà almeno qualche settimana lontano dal campo, e dunque è difficile ipotizzare possa rientrare in tempo non tanto per le Finals (a cui è sempre stato presente dal 2017, e di cui detiene il titolo), ma addirittura a metà ottobre per racimolare punti negli ultimi tornei. Già, perché quest’anno non basta arrivare ottavi, ma bisogna entrare nei migliori sette per la sopracitata questione Djokovic: il serbo, infatti, non avendo potuto giocare la maggior parte dei tornei dell’anno, e non essendo stati assegnati punti a Wimbledon, è quindicesimo nella Race, ma anche vincitore Slam. E ciò gli fa spettare di diritto un posto al torneo di fine anno, con l’unica condizione che rientri nella top 20 del 2022. Sembrerebbe una formalità, ma quest’anno più che mai ci ha insegnato a non dare nulla per scontato, dunque solo quando Nole scenderà davvero in campo in autunno si potrà segnare anche la sua casella.
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Appare quindi chiaro come i target per gli inseguitori siano il sesto posto di Andrey Rublev (che è a 3055 e ha davanti una parte di stagione per lui favorevole come quella indoor dove il russo ha vinto ben 5 tornei in carriera) e soprattutto il settimo, attualmente occupato da Felix Auger-Aliassime, a 2860 punti. Il canadese non gioca male indoor, ha anzi vinto il suo primo e unico titolo su questa superficie (quest’anno a Rotterdam), ma il polacco Hubert Hurkacz, a 2545, può guardare con ottimismo verso una rimonta, e non è l’unico. Infatti, dopo Hurkacz, ci sono ben cinque giocatori in soli 165 punti: dai 2385 di Taylor Fritz, decimo, ai 2220 di Jannik Sinner, n.14 della Race, passando per Cameron Norrie, Pablo Carreno Busta e Matteo Berrettini. L’americano e il britannico, se dovessero trovare un grande autunno possono ancora sperare, ma per entrambi pesa tantissimo la non assegnazione di punti a Wimbledon (quarti di finale e semifinale rispettivamente), che avrebbero posto Norrie settimo a 3040, e Fritz nono a 2745, rendendoli quasi i favoriti in una corsa a due per quel posto.
Ma vediamo la situazione dei nostri azzurri. Sinner, come detto, è a 2220, l’ultimo effettivamente ancora in gara per andare a giocare le Finals. Berrettini ha giusto 5 punti in più del connazionale, e dunque è improbabile ormai vederli entrambi (e in realtà anche solo uno), anche alla luce dell’eventuale forfeit di Nadal, quantomeno nei primi 7; chiaramente possono giocarsi in pieno le loro chance di fare le riserve, arrivando quindi nei primi 10. Con l’arrivo dell’autunno, negli ultimi anni, Jannik ha sempre alzato il suo livello, con 3 dei suoi 6 tornei vinti, il primo compreso, nei mesi di ottobre 2020 e 2021, sul cemento indoor, superficie che ama. Matteo, storicamente, ha sempre giocato bene a tratti l’ultima parte di stagione europea (buon feeling con Vienna, semifinale 2019 e quarti 2021), ma quest’anno c’è in più anche l’Asia, con il 250 a Seoul e il ritorno del 500 di Tokyo, su campi veloci in un continente che in passato gli ha portato fortuna (nel 2019 l’azzurro fece semifinale a Shanghai, compiendo un passo decisivo per lo storico esordio alle Finals), oltre al torneo di Firenze, dove già è iscritto. Sinner punterà certamente su Sofia e Anversa, dov’è campione uscente, e su Vienna, dove sprecò l’occasione di qualificazione contro Tiafoe in semifinale, nel 2021.
Insieme ai 500 di Basilea e di Nur-Sultan (nuovo), questi saranno gli appuntamenti principali nella corsa al posto al sole di Auger-Aliassime che, come spesso capita, si deciderà probabilmente al 1000 di Parigi Bercy, ultimo torneo dell’anno pre Finals. Oggi il favorito a soffiare il posto al canadese sarebbe Hurkacz, ma dei sei pretendenti (ammesso che non torni Zverev) per quanto mostrato, per continuità e gioco, quest’anno, sono forse Norrie e Sinner (per la familiarità indoor) a partire leggermente avanti. E non dimentichiamo che Nadal potrebbe non giocare e lo stesso Nole è a rischio, seppur minimo, di non rientrare tra i 20, e non gli basterebbe dunque aver vinto Wimbledon. E quindi, anche entrare tra i primi 10 della Race potrebbe rivelarsi alla lunga decisivo.
Posizione | Giocatore | Nazione | Punti |
1 | Alcaraz | Spagna | 6460 |
2 | Nadal | Spagna | 5810 |
3 | Ruud | Norvegia | 4885 |
4 | Tsitsipas | Grecia | 4630 |
5 | Medvedev | Russia | 3375 |
6 | Rublev | Russia | 3055 |
7 | Auger-Aliassime | Canada | 2680 |
8 | Zverev | Germania | 2700 |
9 | Hurkacz | Polonia | 2545 |
10 | Fritz | USA | 2385 |
11 | Norrie | GBR | 2320 |
12 | Carreno Busta | Spagna | 2270 |
13 | Berrettini | Italia | 2225 |
14 | Sinner | Italia | 2220 |
15 | Djokovic | Serbia | 1970 |