Una partita che sembrava vinta, poi persa e poi rivinta. Così potremmo descrivere il successo di Jasmine Paolini sulla slovena Kaia Juvan, agli ottavi del torneo di Portorose dove difende il titolo conquistato un anno fa. Un match che l’ha vista dominare per buona parte del primo set, avanti 5-2, per poi essere dominata e battuta per 7-5 dalla padrona di casa. Senza storia il secondo set dove Paolini a suon di vincenti ha ristabilito il naturale senso delle cose vincendo il parziale per 6-2. Nel terzo e decisivo set, nonostante il 3-0 iniziale in favore dell’azzurra, è sembrato di rivedere un film già visto, che si è palesato nel grande recupero della slovena. Nonostante ciò è stata Paolini ad avere la possibilità di chiudere il match servendo sul 5-4 per il match; un match che però si è trascinato fino al tie break decisivo, anche questo sulle montagne russe del gioco ed del punteggio: ma nonostante tutto, nonostante gli errori ed i cali di tensione della giocatrice italiana, è lei ad imporre il proprio peso specifico nel momento decisivo del match, conquistando una vittoria sofferta ma fondamentalmente meritata.
A partire forte nel match è Juvan, che si aggiudica per prima il break di questo primo set andando a servire avanti 2 giochi a 1. Ma Paolini s’infiamma e va subito a riprendersi tre palle del contro break grazie ad un suntuoso turno di risposta pieno di lungolinea vincenti per la 26enne di origini toscane. Sul 3 a 2 servizio Juvan, l’italiana riesce a procurarsi 3 palle break ai vantaggi e finalmente riesce a sfruttare la terza di questo game: 4 giochi a 2 per Paolini che oggi in risposta sfodera dei veri e propri proiettili. Entrambe tengono i due turni di servizio successivi. Mentre sul 5 a 3 Paolini arriva di nuovo una possibilità di palla break per Juvan che va a prenderselo anche grazie a un errore di rovescio da parte dell’italiana, si gira 5-4. Juvan completa la rimonta, da 2-5 sotto riesce a rimontare 5-5. Ma la ragazza slovena, di sicuro galvanizzata dal giocare in casa, non si accontenta e mette la freccia del sorpasso che vuol dire 6-5 e poi 7-5 finale. Il primo set si chiude con la campionessa in carica in palese difficoltà: dopo un inizio incoraggiante. I 40 punti totali della giocatrice di casa e un maggior efficacia in risposta le chiavi di questo primo set.
L’emorragia di game per Jasmine Paolini si ferma al primo gioco del primo set quando, dopo quasi 40 minuti di gioco, Paolini riesce a vincere un game al servizio, muovendo il punteggio e trovando morale e positività. Positività che si concretizza nel secondo gioco del game che l’azzurra riesce a vincere sfruttando la seconda di tre palle break. Adesso è un’altra partita: Paolini è concentrata, centrata in campo spinge con il dritto e soprattutto è meno fallosa del set precedente. Il tutto di concretizza nel 3-0 che è normale conseguenza dell’approccio diverso al match. Nel game successivo rompe il ghiaccio e muove il punteggio Juvan chiudendo al primo vantaggio. Il quinto game è quello che poi sostanzialmente definisce il set: un game combattuto ma che l’azzurra riesce a concretizzare soltanto al terzo vantaggio. Il set finisce qui. Il 6-2 finale è figlio di un game a zero vinto dalla slovena e di due ulteriori game in cui Paolini certifica a suo di vincenti l’inerzia della partita, totalmente girata a proprio favore.
Prova ne è anche l’inizio del terzo e decisivo set che vede scappare la giocatrice azzurra sul 3-0 con un break a favore e la sensazione che il match abbia ben poco da dire. La slovena prova a difendersi ma i ficcanti colpi di Paolini sono senza soluzione di continuità, tambureggianti nel loro essere costanti. Purtroppo per i colori azzurri e per fortuna per chi assiste al match, le sensazioni sono tali per definizioni e si scontrano poi con la realtà. Sul 4-1 Paolini con il match praticamente chiuso si assiste a quello a cui avevamo assistito nel primo set: Juvan nuovamente in partita, vince il sesto game a zero, per poi recuperare il break e portarsi sul 4-3. Nel game successivi però è nuovamente l’azzurra a portarsi avanti nel punteggio grazie al break che vuol dire 5-3 e servizio per chiudere il match. Ma, come spesso accade nel tennis femminile, nel momento in cui si creda che la partita sia finita ecco il nuovo break di Juvan che sfruttando al meglio alcune incertezze azzurre porta il punteggio sul 5-4 e poi nel game successivo l’aggancio e completato. In pratica il film del primo set. Adesso Juvan è ovunque, trova soluzioni di dritto e di rovescio che muovono Paolini il tutte le direzioni del campo, rendendole impossibile impostare uno schema di gioco ed in pratica rincorrendo l’avversaria e il suo gioco. Questo vuol dire 5 pari prima, e poi, com’è giusto che sia nella costante alternanza del match 6 pari. È dunque il tie break a decidere le sorti del match; non potevamo immaginare finale diverso. Parte forte la slovena che si porta avanti 3-1 grazie a due vincenti e ad un errore di Paolini, che però a suo di dritti vincenti e ad una volée, riequilibra il punteggio portandolo sul 4 pari. Break e controbreak si susseguono anche nel tie break e se aggiungiamo nel momento decisivo un doppio fallo di Juvan, è Paolini a servire nuovamente per il match; e questa volta è quella giusta, grazie ad un dritto sloveno finito in rete: dopo 2 h e 21 minuti è Paolini ad alzare le braccia in alto, gustandosi una vittoria figlia sostanzialmente della voglia di non arrendersi mostrata in campo. Al prossimo turno affronterà la ceca Katerina Siniakova.