Fin dalla sua nomina come presidente dell’ATP Andrea Gaudenzi si era proposto di ripensare e riformare il circuito Challenger. Verso la fine del 2021 aveva avuto un’uscita un po’ infelice sulla sostenibilità del tour cadetto, ma a quasi un anno di distanza da quelle dichiarazioni ecco che l’ATP ha divulgato tutte le novità che riguarderanno i tornei Challenger a partire da gennaio 2023.
Commentando le modifiche apportate, lo stesso Gaudenzi ha dichiarato: “Il Challenger Tour è il trampolino di lancio del tennis professionistico maschile. L’annuncio di oggi è un passo avanti fondamentale per l’intero ecosistema. Il nuovo piano aumenta il potenziale di guadagno per i giocatori e migliora l’equilibrio tra categorie, superfici e location dei tornei. Inoltre pone una rinnovata attenzione sull’innalzamento degli standard dei tornei. Anche questo è solo l’inizio. Il nostro team si impegna a fornire ulteriori miglioramenti nei prossimi mesi e anni“.
Di seguito i punti chiave della riforma:
Categorie semplificate
Dall’anno prossimo non esisteranno più tornei Challenger 90 e 110. Le categorie passano dunque da sei a quattro:
- Challenger 50
- Challenger 75
- Challenger 100
- Challenger 125
In realtà sarà introdotta una quinta categoria, rappresentata da tre soli eventi Challenger 175, che si disputeranno in contemporanea con la seconda settimana dei Masters 1000 di Indian Wells, Roma e Madrid. Questi tre tornei metteranno in palio un montepremi di 220.000 dollari.
Aumento del montepremi
Il montepremi totale del circuito Challenger passerà da 13,2 milioni di dollari a 21,1 milioni, con un aumento del 60%. In particolare i Challenger 75 aumenteranno il prize money a 80.000 dollari (da 53.120), mentre i Challenger 100 arriveranno a 130.000 dollari (da 106.230). Verrà inoltre migliorata la redistribuzione per quanto riguarda i primi turni, in modo da rendere più sostenibile l’attività dei tennisti impegnati in questo genere di tornei.
Aumento dei tornei
Il Challenger Tour 2023 ha in programma di organizzare un numero record di 195 eventi, rispetto ai 183 del 2022, creando maggiori opportunità per i giocatori. L’idea è quella di allineare l’attività Challenger con l’ATP Tour e offrire un migliore equilibrio dei tornei in termini sia di tipi di superficie che di paesi ospitanti. Inoltre è previsto un aumento del 170% del numero di eventi Challenger 100 e 125 così da migliorare il flusso e la mobilità dei giocatori.