Tra i protagonisti dell’UniCredit Firenze Open c’è anche Lorenzo Sonego, che farà il suo esordio con lo spagnolo Bernabé Zapata Miralles, numero 74 al mondo, con la possibilità di regalarsi e offrire al pubblico toscano un derby con Musetti, al secondo turno.
Un 2022 caratterizzato da alti e bassi che visto il tennista torinese scivolare dal numero 27, posizione di inizio stagione al numero 51 attuale, che ha riscattato qualche passaggio a vuoto grazie al successo di Metz, arrivato sconfiggendo giocatori del calibro di Karatsev, Korda, Hurkacz e Bublik.
Sonego che ripercorre l’attuale momento di forma in un’intervista con La Nazione. E proprio il successo di Metz ha rappresentato un cambio di passo per il tennista torinese: “La prima parte della stagione non era stata molto positiva, tornare a vincere un torneo ATP, il mio terzo in carriera su cinque finali disputate, mi ha ridato morale e fiducia”.
Un successo conquistato sul cemento indoor, a completare il tris dopo quelli conquistati sull’erba di Antalya e sul rosso di Cagliari: “La mia superficie è il rosso, ma solo perché è su quello che ho iniziato e vi ho giocato di più. Ma nel tennis di oggi se vuoi puntare in alto devi adattarti a tutto”.
Successi che non fermano la voglia di migliorare del tennista torinese: “Non c’è mai un punto di arrivo, deve esserci sempre la voglia di imparare qualcosa in più. So di avere ancora margini ma per riuscirci occorre tanto lavoro”. E proprio il titolo di Metz potrebbe far scattare la scintilla per un grande prestazione anche in terra fiorentina: “Arrivo nel mio momento migliore e con la convinzione di poter far bene. Ma sarà dura, ci sono molti giocatori di alta classifica, italiani compresi, Berrettini, Musetti ma non solo loro. Peccato per Sinner, quell’infortunio non ci voleva.”
Carriera che viaggia ad alti livelli non solo in singolo ma anche in doppio in coppia con il concittadino Vavassori, con cui giocherà anche a Firenze ed esordiranno già in questo lunedì contro il kazako Golubev e il giapponese McLachlan: “Trovo che singolare e doppio siano complementari per arricchire il repertorio di un buon tennista. E poi il doppio mi piace anche perché mi diverte”
Chiusura sulle prospettive della squadra di Davis, dopo la qualificazione alle finali di Malaga: “Siamo un bel gruppo solido, forte e affiatato, possiamo andare a Malaga e vincere”.
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