da Napoli, il nostro inviato
[2] M. Berrettini b. R. Carballes Baena 6-4 6-2
Da Firenze a Napoli è “Tutta n’ata storia” per Matteo Berrettini, ci concederete la citazione di uno dei capolavori di Pino Daniele trovandoci da queste parti. Le tre ore e venti di battaglia altalenante che avevano visto l’azzurro soccombere la settimana scorsa sono solo un brutto ricordo. Stavolta Carballes Baena, numero 76 del mondo, nulla ha potuto contro un Berrettini solido e motivato e trascinato dall’entusiasmo dell’Arena della Rotonda Diaz. Nei quarti di finale l’allievo di Santopadre affronterà il giapponese Taro Daniel, con il quale è avanti 2-1 nei precedenti, tutti però giocati sulla terra battuta.
IL MATCH – C’è una bella cornice di pubblico sotto il sole cocente dell’Arena di Napoli ad accogliere l’esordio di Matteo Berrettini. Il nostro campione non ha mai giocato da queste parti, nemmeno a livello challenger o juniores, ma avendo una parte della famiglia di origini napoletane, si sente di casa in riva al mare partenopeo. La trama della partita è piuttosto chiara sin dai primi quindici. Matteo, memore delle fatiche di Firenze, non ha alcuna intenzione di scambiare e cerca l’uno due, soprattutto al servizio. Lo spagnolo invece cerca insistentemente il rovescio dell’azzurro per aprirsi il campo e cominciare a tessere la sua tela. Nel secondo gioco Matteo deve già fronteggiare la prima palla break, ma si salva con un ace e altre due prime solide. Arrivano anche gli azzurri della Nazionale e della capolista Napoli in tribuna – Politano, Di Lorenzo e Meret – a fare il tifo per Berrettini che spinge con il diritto alla sua maniera ma non riesce a sfruttare la prima chance per portarsi a condurre nel quinto gioco.
Il numero due d’Italia è però intrattabile al servizio – dalla palla break totalizza sedici punti di fila in battuta – e riesce a capitalizzare nel fatidico settimo game due inattesi errori di rovescio di Carballes che gli consentono il vantaggio decisivo nel primo set. “Dai Matteo ti vogliamo qui domenica” urla uno spettatore pensando già alla finale. Calma e gesso, ma in 47 minuti il primo set è in archivio senza particolari patemi. L’abbrivio positivo continua in avvio di secondo set, Matteo strappa subito nel game di apertura il servizio a Carballes che scaglia una palla in tribuna per la frustrazione beccandosi il warning e i fischi del pubblico napoletano. “Matteo mangiatelo!” urlano dagli spalti e l’azzurro non si lascia pregare, anche se il suo avversario non è McDonald che giocherà nel match successivo.
Le sessanta posizioni di differenza in classifica si notano tutte a differenza di quanto accaduto la scorsa settimana a Firenze, Matteo ha troppo più peso di palla per soffrire nuovamente lo spagnolo a conferma che si era trattata solo di una cattiva giornata dell’azzurro. Arriva un altro break mentre Berrettini fa spellare le mani al pubblico napoletano con alcune accelerazioni di diritto delle sue ed anche con un passante di rovescio lungolinea che bacia la riga. Non c’è più partita e Matteo chiude in appena un’ora e mezzo dando così respiro anche agli organizzatori. Una partita veloce, vinta da un italiano: cosa volere di più di questi tempi?