[7] H. Rune b. [1/WC] S. Tsitsipas 6-4 6-4
In palio per Stefanos Tsitsipas c’erano il bis del primo titolo ATP vinto cinque anni fa proprio a Stoccolma e la rivincita degli ottavi del Roland Garros, ma Holger Rune esibisce una prestazione impeccabile e con un break per set, in un’ora e mezza, lo batte di nuovo. Il classe 2003 danese realizza così l’obiettivo della top 25 che si era posto a inizio stagione quando era fuori dai primi 100 e alza il secondo trofeo della sua giovanissima carriera dopo quello dello scorso maggio a Monaco di Baviera.
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Per quanto riguarda Tsitsipas, è stato imperfetto in qualche occasione, ma ha pienamente contribuito a rendere alto il livello del match. La differenza più evidente è da attribuire alla risposta sulla seconda, con Stefanos che la maggior parte delle volte ha scelto di prendersi tempo andando molto dietro e Rune che ha provato con successo a toglierlo in virtù dei suoi piedi praticamente sempre all’interno della linea di fondo, vincendo più della metà dei punti, concedendo e salvando una solo palla break.
Un Holger che nel proprio angolo, oltre alle sue più grandi fonti di ispirazione – mamma Aneke e il coach di sempre Lars Christensen – ha Patrick Mouratoglou, che una decina di giorni fa aveva fatto sapere che lo avrebbe allenato fino al rientro di Simona Halep dopo la pausa per l’intervento al naso, verosimilmente a inizio 2023, ma che ora sappiamo potrebbe allungarsi in seguito alla positività al test antidoping.
IL MATCH – Tsitsipas parte subito molto aggressivo in virtù delle cinque prime in campo in cinque punti e Rune non gli è da meno quando si tratta di crearsi occasioni e approfittarne senza titubanza alcuna. Stefanos si mette in una situazione complicata già nel terzo gioco, partendo con due errori pesanti su palle da chiudere; Holger non si pregare, gli strappa la battuta scatenando prima il dritto e poi il rovescio e consolida agile. Anche perché, se in semifinale contro Ruusuvuori il rovescio greco in risposta aveva funzionato piuttosto bene, nella domenica svedese torna a concedere qualcosa. Su una nuvola, il secondo teenager della top 100 corre tanto e tira di più, ma consegna anche smorzate e mezze volate da applausi.
A parte quell’avvio di terzo game, Tsitsipas sta giocando un’ottima partita sui propri turni di battuta (75% di prime), ma in risposta non è ancora riuscito ad andare oltre il “30”. Non supera quell’ostacolo neanche al momento della verità di Rune, che non controlla il dritto una volta su una risposta ellenica à la Nadal e un’altra quando si irrigidisce un po’ per la tensione, ma si ritrova immediatamente e chiude il parziale, con Stef poco coraggioso dopo un’altra risposta carica e profonda da dietro la scritta Stockholm.
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Terzo gioco di nuovo fatale al ventiquattrenne di Atene che sembrava in controllo, poi una demi-volée leggiadra, leggera come un volo di farfalla in una soleggiata giornata maggese nel Regno di Danimarca. Perché è vero che è importante – diciamo pure fondamentale per mantenersi ad alti livelli – riuscire a vincere nelle giornate in cui le cose ti vanno storte, non senti la palla, giochi proprio male, ma battere in una finale il terzo della Race sfoderando il tuo miglior tennis dev’essere molto più divertente. Soprattutto per il pubblico.
Un punto rimette la faccenda in discussione. C’è tuttavia poco da discutere quando le risposte bimani con i piedi dentro il campo entrano voraci sulle seconde greche ed è sorpasso. Dal canto suo, Tsitsipas non fa una piega, non si lamenta di presunte fortune altrui o creandosi alibi sulle sfortune proprie, e continua la sua partita – la cosa giusta da fare in attesa di un eventuale passaggio a vuoto dell’altro. Passaggio a vuoto che rischia invece di arrivare fatale dal lato greco, con tre cose bruttine nei pressi della rete che valgono a Holger la palla del 4-1 pesante da giocare sulla seconda di servizio. Memore del fresco break, Stefanos cambia direzione, ottiene l’errore di dritto e resta in scia con il vantaggio psicologico dell’occasione sfumata.
Non a caso arriva per Stefanos la prima palla break, sulla quale il ragazzo con il cappellino al contrario si precipita a rete seguendo un dritto corto e centrale e lascia sfilare l’insidiosissimo passante slice di rovescio che termina appena largo: citando Snoopy, Rune “l’ha sperata fuori” e gli è andata bene. Il livello è alto, al sesto gioco Tsitsipas è di nuovo chiamato a salvarsi e risponde presente onorando il suo status di top player. Due game tranquilli per la battuta e Holger va a servire sul 5-4. Come si dice, il primo punto è davvero importante e i due dimostrano di saperlo mettendo in scena uno scambio da trenta colpi, l’ultimo la volée greca che finisce lunga. Poco dopo, Rune può andare ad abbracciare la mamma e gli altri nel suo box.