Dal nostro inviato a Vienna,
[1] D. Medvedev b. [6] J. Sinner 6-4 6-2
Dopo il sorteggio del tabellone di Vienna questa era la partita più attesa, che poteva rilanciare prepotentemente le ambizioni del nostro Jannik. Purtroppo le cose sono andate diversamente, con Medvedev che ha fatto valere la sua maggiore caratura e ha portato a casa un match in cui non solo non ha concesso neanche una palla break a Jannik, ma non ha permesso nemmeno all’altoatesino di arrivare a “40” sui suoi turni di battuta, cedendo solamente otto punti nel primo set (su cinque turni di battuta) e cinque nel secondo (su quattro turni di battuta).
Giorno di quarti di finale oggi a Vienna, nel quale il piatto forte è il match fra Sinner e Medvedev; Sinner prova almeno a confermare la semifinale dell’anno scorso, mentre Medvedev a Vienna non era mai arrivato tanto avanti, visto che negli scorsi anni aveva preferito giocare i tornei ATP di Mosca e San Pietroburgo.
Negli scontri diretti Medvedev è avanti 3-0, e arriva in grande forma al match odierno essendo l’unico a non aver ancora subito break sul proprio servizio. La striscia è al momento di 17 games di battuta conquistati consecutivamente, ma speriamo ovviamente che oggi possa fermarsi. Con una vittoria il russo potrebbe riprendersi il 3 posto nella classifica ATP e mettere una serie ipoteca alla qualificazione alle Finals, vista la sconfitta di Fritz l’altro ieri.
I match di quarti di finale nel 2022 sono stati per Jannik fino ad ora abbastanza indigesti (2 vinti e 7 persi). Medvedev invece, nonostante l’annata non eccezionale, vanta uno score inverso (7 vinte e 2 perse). Altri numeri che Sinner cercherà di migliorare sono quelli relativi al suo score contro avversari di rango top-ten: nel 2022 l’italiano è 3-8 contro questo genere di avversari, 0-3 sulle superfici artificiali. Un fattore che infine sarà fondamentale saranno le condizoni fisiche dei due giocatori, entrambi reduci da infortuni. Il russo è apparso in condizioni smaglianti, mentre Jannik sta ancora lottando con qualche piccolo fastidio alla caviglia.
Match che parte con Sinner al servizio; l’italiano però ha le polveri bagnate in battuta e comincia la partite con 3 seconde di servizio sulle quali Medvedev banchetta e si porta subito sullo 0-40; Sinner ritrova il colpo di inizio gioco ma sul terzo e ultimo break point affossa malamente un dritto d’attacco su una palla facile a metà campo. Non certo la partenza sperata per Jannik, visto che Medvedev al servizio parte subito bene e comincia a mietere punti sulla prima, come fatto del resto per tutto il torneo fino a qua. A meno di aiuti da parte del russo, servirà subito un’impresa per rendere nuovamente contendibile il set. Per informazioni rivolgersi a Thiem che ieri ha tirato lavandini senza successo. Oggi servirà insomma grande costanza al servizio e riuscire in qualche modo a bloccare le risposte in campo sulle prime del russo, almeno per far partire lo scambio.
Il match poi è anche una partita di scacchi sotto il punto di vista tattico; da un lato Jannik prova a mischiare le carte, cercando anche dei serve and volley che non sono nelle sue corde: considerando che Daniil risponde costantemente dai teloni potrebbe essere una buona idea. Dall’altra parte Medvedev ricorre frequentemente alla palla corta in meno di un set già 5 palle corte provate del russo; sicuramente si tratta di un piano disegnato a tavolino, ma che almeno all’inizio non produce i frutti sperati.
La partita comunque è aperta, e se Sinner se riuscisse a trovare maggior quantità e qualità di prime di servizio potrebbe farcela. Nei punti in cui parte lo scambio l’altotesino è competitivo nel primo set; sulle seconde di servizio è un match sostanzialmente pari; si arriva così al decimo game con Medvedev che serve per il set; il russo va di fretta e si affida al servizio; Jannik purtroppo contro le bordate al servizio del moscovita non può nulla e deve cedere.
Nel secondo set i due continuano a darsi battaglia ma nuovamente Medvedev trova il varco giusto nel terzo game. Altro game in cui Jannik non trova la prima e il russo è lesto ad approfittarne, dando quasi la sensazione di poter salire di livello e alzare la concentrazione a piacimento nei punti importanti. Probabilmente un aspetto di cui si rende conto anche Jannik, che come nel primo set manda a rete un facile dritto consegnando il break a Medvedev. Jannik prova a rimanere in scia; l’italiano quanto meno mantiene una buona attitudine e cerca di non mollare la presa, facendo di tutto per mantenere il deficit ad un solo break. Ma oggi Medvedev è solido come una roccia e nel settimo game piazza l’ennesimo affondo strappando per la terza volta nel match il servizio all’altotesino. Il match praticamente finisce qua in 90 minuti di gioco.
SPUNTI TECNICI: Il nostro coach analizza colpo per colpo, foto per foto, Jannik Sinner al microscopio
Punteggio severo ma sostanzialmente giusto; Sinner non è riuscito a mettere insieme tutti i pezzi del puzzle contemporanemente. Nel primo set Sinner era stato competitivo sugli scambi lunghi, risultando deficitario con la prima, nel secondo set invece le cose sono andate un po’ meglio al servizio, ma Medvedev è preso il soppravento nelle situazioni di gioco più combattute. Anche dal punto di vista tattico Jannik ha provato ad eseguire gli schemi che aveva disegnato alla lavagna con il suo team, con palle corte e serve and volley, ma purtroppo tutto ciò non è bastato per trovare la quadratura del cerchio.
G. Dimitrov b M. Giron 6-3 4-6 6-4
Partita a strappi, senza un vero padrone. Dopo un primo set immacolato del bulgaro, sale di tono Giron che porta la partita al terzo. Nel set decisivo si scontrano la superiore solidità di Giron con i picchi di rendimento di Dimitrov. A uscirne vittorioso è il bulgaro che nel momento decisivo rompe gli indugi e se la gioca a viso aperto.
Nel primo match di giornata scendono in campo il bulgaro Grigor Dimitrov e l’americano Marcos Giron, che a sorpresa si sono presi gli scalpi di Rublev e Norrie, le teste di serie che presidiavano questo spicchio di tabellone. Terzo scontro fra i due, con i precedenti che sono sull’uno pari. Si preannuncia un match equilibrato, con entrambi alla caccia della loro terza semifinale ATP della stagione. Giron è il giocatore rimasto fra gli 8 superstiti con la peggiore classifica (n.58), ma in caso di vittoria potrebbe fare un salto notevole e raggiungere il suo best ranking, portandosi al numero 45.
Match che inizia con Dimitrov al servizio che da il via alle danze in maniera immpecabile sia al servizio che in risposta. L’americano invece scende in campo contratto, consapevole della grande occasione di fare un bel risultato e nel suo game di apertura cede subito le armi al bulgaro. Grigor sembra giocare su una nuvola, quando avanza lo fa con il solito stile e con una notevole efficacia. Oltre a servire tante prime e di qualità Grigor segue molto bene anche con il dritto in avanzamento. Quando il californiano si comincia a mettere in moto insomma la frittata è già fatta, con Dimitrov che chiude il set senza aver subito il minimo graffio al servizio, solo 2 punti persi in tutti il parziale.
Nel secondo però Marcos inizia con altro piglio, soprattutto al servizio (a fine set la percentuale di prime in campo sarà addirittura dell’85%) e anche in risposta comincia ad aggiustare il tiro portandosi 0-30 sul servizio Dimitrov, che però annulla con un paio di discese a rete. Deliziosa in particolare la prima, con uno slice di attacco che avrebbe fatto felice anche l’indimenticato Stefanello Edberg, uno che di queste cose se ne intendeva. Il trentunenne di Haskovo salva così il game e arriva a procurarsi un paio di palle break nel turno successivo dell’americano, che però è bravo e non tremare e ad andare aggressivamente alla ricerca del punto. In questa occasione qualche sbavatura di rovescio per Dimitrov che non riesce a concretizzare.
Il bulgaro forse inconsciamente accusa un po’ il colpo, e dopo tre set fenomenali (contando anche i due di ieri con Rublev) mette in fila un game da matita blu, con 3 errori su altrettante accelerazioni di dritto, colpo che aveva girato come un orologio svizzero fino a quel momento.
Se in altre occasioni il bulgaro avrebbe accusato pesantemente il passaggio a vuoto, oggi invece è bravo a resettare. Nel game successivo Giron non riesce ad affondare e Dimitrov trova di nuovo la giusta aggressività, prima con un bel rovescio lungolinea e poi con uno splendido attacco in controtempo. In ogni caso va dato atto a Giron di provare a portare la partita su binari tattici a lui più congegnali: il tentativo all’inizio del secondo set è quello di inchiodare Dimitrov dal lato del rovescio, utilizzando il più possibile il dritto a sventaglio; ovviamente si tratta di una tattica rischiosa che contro avversari dotati di un buon rovescio lungolinea sarebbe suicida, ma che oggi appare sensata. Poi se Dimitrov riesce a divincolarsi e a liberare il suo gioco spumeggiante bravo lui; emblematico in tal senso il punto con cui Giron conquista un set point sul 5-4 e servizio Dimitrov; grande pazienza nel cercare il rovescio del bulgaro, fino a trovare il varco buono con il dritto inside in. Il bulgaro stavolta non riesce a sfangarla e a differenza di quanto visto ieri con Rublev va in difficoltà sulla diagonale di dritto, consegnando il secondo set all’americano con un dritto in recupero affossato a rete.
Si va così al terzo con Dimitrov che cerca subito di ripartire forte, arrivando veramente vicino a rompere il servizio del suo avversario; tuttavia sul break point i due danno vita allo scambio più lungo del match: ben 27 colpi giocati a perdifiato. Entrambi i giocatori provano ad avere la meglio con i rispettivi dritti, ma è Dimitrov a sbagliare al momento di cercare l’accelerazione di rovescio su una facile palletta a metà campo. Purtroppo quello del rovescio in spinta è una lacuna tecnica che Dimitrov si porta dietro da una vita e che difficilmente superati i 30 troverà soluzione. Il talento puro invece non è mai stato un problema.
Il bulgaro finalmente mette in mostra tutte le sue doti nel terzo game con Giron al servizio; il bulgato gioca 3 punti fenomenali; prima un passante di rovescio di puro timing, dopo aver distribuito a meraviglia con lo slice di rovescio; a seguire un punto ben costruito e chiuso da una magnifica discesa a rete. E break che infine si concretizza grazie ad una velenosa rasaiota slice di rovescio a metà campo che il povero Giron non riesce a controllare dopo aver fatto i chilometri in difesa. Gran game in cui Dimitrov sciorina tutto il suo superiore bagaglio tecnico, a Giron non bastano due gran polmoni e il mulinare il dritto come un clava.
Purtroppo il bulgaro non riesce a sostenere questo picco estemporaneo, finendo anzi per sprofondare in un vortice di errori non forzati che per poco non gli costano il match.
Altro momento di svolta nel sesto game, con il gioco di Dimitrov che continua a sanguinare errori non forzati e Giron che sale 0-40. Ma proprio sull’orlo del burronea Grigor torna ad affidarsi al talento e si butta con coraggio a rete per salvare tutte e tre le mortifere palle break che di fatto aveva regalato.
Si arriva così al nono gioco, nel quale tocca a Giron di vestirsi da Babbo Natale e regalare due palle break a Dimitrov. La prima si gioca sulla seconda dell’americano con Dimitrov che fa partire lo scambio e stavolta trova il coraggio di sganciare un lungolinea di rovescio vincente per il break definitivo. Il 6-4 finale è una formalità, per chiudere il match dopo esattamente 2 ore di gioco.