L’Australia è la prima finalista della Billie Jean King Cup 2022, dopo aver battuto al doppio decisivo la Gran Bretagna, che, sospinta dal pubblico di casa, solo in semifinale frena la sua entusiasmante corsa, che nel percorso l’ha vista anche battere la Spagna di Badosa. La protagonista di giornata è stata senza dubbio Storm Sanders, che è stata capace prima di vincere il singolare contro Heather Watson, e poi anche di essere protagonista nel doppio, coprendo le difficoltà di Tomljanovic prima e di Stosur poi. Non potrà prescindere dalla classe ’94 dunque il Team Aussie, per riportare a casa un trofeo che manca ormai dal 1974.
S. Sanders (AUS) b. H. Watson (GBR) 6-4 7-6(3)
Ad aprire la giornata di semifinali alla Billie Jean King Cup è la bella vittoria di Sanders, che sorprende una giocatrice certamente più esperta e anche con qualche favore del pronostico in più alla vigilia, come Heather Watson. L’australiana si impone in due set comunque lottati, riuscendo però nel compito più importante di partire al meglio, dato che nel terzo gioco del primo set è capace di portare a casa il break, che mantiene, annullando più volte palle break, fino a chiudere per 6-4 un primo parziale in cui mette a segno ben 12 vincenti, a testimonianza di un tennis spumeggiante e di qualità messo in campo. Watson, che non gioca una partita in un main draw WTA dalla sconfitta al quarto turno di Wimbledon contro Niemeier, aveva ben figurato in queste Finals della BJK Cup 2022, vincendo l’unica partita in cui è stata chiamata in causa, oggi non sempre ha la forza di trovare il proprio gioco e le proprie soluzioni mai scontate. Nel secondo set inizia bene la britannica, con un break immediato che non ha però la capacità di confermare come fatto da Sanders nel primo parziale, che in questo caso è capace invece di recuperare e condurre (sempre con tante occasioni, sprecate, da ambo le parti) il secondo set al tie-break, dove la n.237 al mondo gioca benissimo, con 5 vincenti su 10 punti totali, per portare a casa il primo singolare di giornata.
H. Dart (GBR) b. A. Tomljanovic (AUS) 7-6(3) 6-2
Inizio pazzesco della britannica, che prova a riaccendere la fiammella della propria nazionale, infilando una serie di 12 punti a 1, con una prestazione da subito impressionante in risposta: impedisce di spingere all’australiana, trova subito il break e va avanti 3-0. Riesce a muovere il punteggio nel gioco successivo Tomljanovic, anche per qualche errore in più di Dart, che chiaramente non può reggere a lungo lo spaventoso ritmo iniziale, per quanto sia comunque capace di tenere a distanza un’Ajla ancora un po’ troppo fallosa. Tante variazioni da fondo e anche cambi di ritmo con slice e palle corte stanno portando avanti una Dart pressoché perfetta, che vacilla però al momento di chiudere, consentendo il rientro all’Australia proprio sul filo del rasoio, anche grazie alla grinta e alla spinta della n.33 al mondo. Ancora l’insicurezza ostacola la britannica, che spreca un set point nel decimo game, grazie a una pronta avversaria, ma certamente anche per un po’ meno incisività. Eppure, dopo un’intensa ma altamente tecnica e spettacolare lotta, è la britannica a portare a casa un bel tie-break di un fantastico primo set, che dall’inizio alla fine, salvo un piccolo calo su alcuni momenti caldi, ha tenuto un ritmo di gioco qualitativo e costante.
L’inizio del secondo set è ancora appannaggio di Dart, chiaramente più in fiducia, e di conseguenza più sicura sui colpi anche più difficili, riuscendo a trovare il break nel primo gioco, anche grazie a qualche imperfezione di Tomljanovic, che ha una chance immediata per rientrare nel game successivo, senza però riuscire a sfruttarla, per quanto stia trovando ottime accelerazioni con più frequenza. E l’occasione annullata all’avversaria diventa un’ulteriore spinta per la britannica, che va anche a prendersi di forza, imponendo il suo ritmo e rendendo quasi un tergicristalli la n.33 del mondo, il doppio break, in un set lottato a tratti, con bei colpi, ma molto più a senso unico. Chiude 6-2 la n.94 al mondo, giocando sempre un passo avanti all’avversaria, mostrando una forma smagliante, che fa eco a quanto visto nella clamorosa vittoria contro Badosa di qualche giorno fa. Solida al servizio, incisiva da fondo, pronta a variare appena possibile, vince meritatamente, senza problemi a chiudere, Harriet Dart, portando quindi sull’1-1 Gran Bretagna e Australia, rendendo il doppio decisivo per eleggere la prima finalista.
Sanders/Stosur (AUS) b. Barnett/Nicholls (GBR) 7-6(1) 6-7(5) 10-6
Il primo break è a favore dell’Australia, decisamente favorita schierando l’attuale n.10 al mondo di specialità, nonché l’ex n.1, e infatti Stosur e Sanders subito fanno sentire la differenza, scambiando intensamente da fondo e sorvegliando bene la rete, per quanto le britanniche cavalchino l’entusiasmo del pubblico (specie Barnett) per cercare una vera impresa. Entrambe le coppie mostrano un ottimo tennis, ma finora l’esperienza australiana sta facendo la differenza rispetto all’entusiasmo delle britanniche, con Nicholls che deve fare qualcosa in più, finora è lei l’anello debole delle 4. Per la prima volta però, nell’ottavo game, si arriva al punto decisivo sul servizio australiano, causa di qualche scricchiolio da parte di Sanders, brava ad ovviare con un servizio ad aprire il campo chiuso poi da Stosur, che a dirla tutta non sta di certo giocando al massimo. E proprio sul suo servizio, nel decimo game, a sorpresa le britanniche, trainate da una fantastica Barnett, recuperano il break portandosi poi avanti 6-5, con una buona dose di aiuto dall’ex n.4 al mondo. Due set point sprecati nell’undicesimo gioco dalla Gran Bretagna, che va vicinissima a completare la rimonta, salvo scontrarsi contro la straordinaria Sanders di oggi, si riveleranno pesantissimi, come dimostra il tie-break dominato e vinto dall’Australia 7 punti a 1.
Nel secondo set sin da subito c’è più lotta, con due game (uno per coppia) al punto decisivo, ma finora senza break. La differenza la fa Sanders, che picchia forte in risposta quanto poi sa essere delicata a rete. Nel settimo gioco però le australiane subiscono il break, il primo del set, sul servizio ancora di Stosur, decisamente non a suo agio nella partita, anche se sono più i meriti delle britanniche, grintose e più incisive da fondo, oltre che coraggiose nell’attaccare la rete, che le colpe della coppia Aussie. Sprecano però due set point al servizio Burnett e Nicholls, accusando un po’ di tensione. Ma la spinta del pubblico, e l’entusiasmo delle ragazze britanniche (specie Alicia) consapevoli di avere la loro bandiera sul petto, riescono a vincere un tie-break giocato al massimo da ambo le coppie, ma in cui quel tocco in più di voglia forza la partita al tie-break decisivo. Lì, nonostante l’avvio sia migliore per le padrone di casa, che si issano sul 3-1, alla lunga è la solita Storm (n.10 al mondo in doppio) a salire in cattedra e far valere la maggiore qualità, facendo a tratti anche le veci di una Stosur che deve necessariamente alzare il proprio livello per la finale di domani, ottenuta vincendo un terzo in equilibrio fino al 6-6, poi a totale appannaggio australiano. Sarà dunque l’Australia la prima finalista della Billie Jean King Cup 2022, in attesa di una tra Repubblica Ceca e Svizzera, dopo aver superato una Gran Bretagna che fino alla fine ha lottato, andando anche oltre le più rosee aspettative.