Il primo a presentarsi in sala stampa dopo il secondo singolare tra Italia e Stati Uniti è Fritz; l’americano ha raccontato il suo punto di vista sul match vinto contro Lorenzo Musetti con alcuni spunti interessanti;
Domanda Ubitennis: Taylor, quando nel tiebreal del primo set ti sei trovato sotto nel punteggio a cosa hai pensato?
“A dire la verità ho pensato alle palle che erano orribili; oggi giocare dei vincenti era un’impresa (l’americano si era lamentato delle condizioni di gioco anche in altre occasioni, ndr; anche Tiafoe a dire il vero nell’intervista post match precedente se ne era lamentato, “fluffy ball”) Per cui il mio unico pensiero in quel momento era cercare di impattare al meglio al servizio e riportare il match in parità. Sui set point di Musetti ho servito bene e mi sono salvato; poi nel secondo sono riuscito a fare il break e da lì è stato tutto più facile.”
Rispetto all’atmosfera qua a Malaga quali sono state le tue impressioni? anche vedendo com’era andata negli ultimi anni dopo il cambio di format.
“Devo dire che l’atmosfera è incredibile; oggi non giocava la squadra padrona di casa, ed era un giorno lavorativo alle 10 di mattina. e comunque lo stadio era pieno, l’atmosfera era incredibile. Devo dire che da questo punto di vista va fatto un plauso all’organizzazione”
Com’è stata la decisione di aggregarti alla squadra dopo Torino?
“Avevo dato la mia parola a Mardy (Fish, il capitano della squadra di Davis USA). certo dopo un’annata così lunga e il buon risultato alle Finals sarebbe stato facile chiudere lì, ma avevo dato la mia parola a Mardy e volevo esserci. Fisicamente poi devo dire che sto bene, devo solo adattarmi alle condizioni di gioco che non mi piacciono per nulla”.
Domanda Ubitennis: Negli Stati Uniti la Davis è una manifestazione sentita? nel ’94 quando Sampras portò a termine l’impresa di guidare la squadra alla vittoria, battendo Chesnokov in preda ai crampi rimase deluso, perchè di fatto nessuno negli States vi aveva prestato attenzione.
“Si è vero, negli Stati Uniti a livello di media non gliene importa niente a nessuno della Davis. Però come squadra noi ci teniamo eccome. Fra i team che ho visto credo che siamo il gruppo più determinato a portare a casa la coppa. anche perché far bene non serve a niente, nessuno se ne ricorda se anche si arriva in semifinale o finale. a noi interessa vincere”