Il n. 148 ATP John Millman avverte che Nick Kyrgios, Hubert Hurkacz e Taylor Fritz saranno per tutti avversari “molto pericolosi al prossimo Australian Open”. Cosa ha portato Millman, trentatré anni ed ex n. 33 ATP, a questa considerazione? Ha avuto modo di giocare con loro in questi giorni? È venuto a conoscenza di un decisivo salto di qualità dei tre colleghi (in ogni caso già di assoluto valore)? O magari di un diabolico piano che i tre avrebbero ordito? No, semplicemente ha colpito qualche palla nei pressi di casa sua. Non palle qualunque, bensì quelle che saranno usate tra poco più di un mese a Mebourne.
Il complesso rapporto aussie con questo modello di palla affonda le sue radici nel decennio passato, quindi facciamo un passo indietro, precisamente all’epoca della loro introduzione, tenendo presente che ogni cambiamento è sempre guardato con sospetto in ogni campo, figuriamoci su quello fragile dei tennisti.
Tennis Australia è passata da Wilson a Dunlop firmando un accordo quinquennale nel 2019 con l’azienda giapponese che ha prodotto un modello ad hoc chiamato… Australian Open (così, per non sbagliare) con il logo AO in bella vista. Che è anche divertente quando ve ne finisce una nel campo di fianco e, alla vostra richiesta di restituirla, il tipo replica, “questa con scritto OV?”. E c’è chi si domanda perché l’Australia sia chiamata il continente sottosopra.
Tra i tennisti che non avevano visto di buon occhio il cambio, i primi a farsi sentire furono lo stesso Millman e Bernard Tomic. Il primo, anch’egli con l’intento di evitare confusione o fraintendimenti, aveva direttamente usato la parola sh*t per descrivere il comportamento di quelle palline in condizioni fredde e umide: “È davvero difficile generare ritmo quando fa freddo, le palle sono alquanto morte”. Non possiamo tuttavia non ricordare le caratteristiche tecniche di Millman, un contrattaccante che di suo non genera colpi che bucano le corde avversarie, e che qualsiasi palla sfreccia e rimbalza di più nel caldo secco che nel freddo impregnata di umidità. Basti pensare a Rafael Nadal, amante dei soleggiati pomeriggi parigini, preoccupato alla vigilia dell’edizione ottobrina del Roland Garros 2020. Poi, vabbè, lì vince sempre lui, quindi non un grande esempio.
Per quanto riguarda Tomic, che solo un paio di settimane fa ha vinto un torneo ITF battendo diversi giocatori top 2000, aveva detto: “Non ho la sensazione che sia una palla così buona. Da quanto sento, sono piuttosto scadenti”. Il termine usato era cheap che significa anche a buon mercato e Craig Tiley, CEO di Tennis Australia e direttore dell’AO, aveva preso la, ehm, palla al balzo per rimarcare che conveniente non significa scadente.
Anche Roger Federer, incalzato dai giornalisti, aveva espresso qualche moderata perplessità sulle nuove protagoniste di feltro: “Sono completamente diverse da quelle degli ultimi anni. Capisco ciò che dicono gli altri, di notte lo spin non decolla in modo straordinario”. Ad Ashleigh Barty invece piacevano e disse di non trovare grosse differenze con le Wilson. Torniamo così al presente e a Millman che ha twittato:
“La scorsa settimana mi sono allenato con le palle Dunlop AO 2023. In generale, le trovo leggere e rapide, specialmente quando sono nuove. Non di facilissimo controllo perfino in condizioni di umidità. Kyrgios, Hurkacz e Fritz tutti molto pericolosi all’AO.” Insomma, il contrario di quanto detto all’epoca della loro introduzione;. Quindi, o il produttore ne ha rivoluzionato le caratteristiche oppure…
John ha poi aggiunto che, rispetto alle Wilson US Open, “danno la sensazione di essere un po’ più leggere, specie se nuove. Non sono sicuro di come si comportino sui campi di Melbourne, ma a Brisbane contribuiscono a creare condizioni relativamente veloci”. Evidentemente interessato, si è fatto subito vivo Taylor Fritz, domandandogli se siano diverse dalle solite Dunlop, il modello ATP che ha sostituito le Head nel Tour e Millman ha confermato. Non resta che aspettare qualche settimana per valutare la lungimiranza di John. Nel frattempo, però, ci è sembrato sentire Nick, Hubi e Taylor fregarsi le mani.