Raggiungere l’Australia non è certo la cosa più semplice in termini di costi e ore di viaggio, soprattutto per chi parte dall’Europa. Per i tennisti professionisti, però, ne vale la pena e quest’anno più di sempre. I tornei dell’estate australiana, infatti, hanno superato per la prima volta la quota di 100 milioni di dollari australiani di montepremi totale. La fetta più ricca è ovviamente quella messa a disposizione dall’Australian Open che stabilirà il suo nuovo record con 76,5 milioni (poco più di 51 in valuta americana e il corrispondente di 48,3 milioni di euro) da distribuire tra tutti i tabelloni principali (doppi inclusi) e quelli di qualificazione di singolare maschile e femminile. L’aumento è del 3,4% rispetto al 2022 e si colloca in una tendenza di crescita ininterrotta a partire dal 2003, quando il totale era inferiore a 20 milioni di dollari australiani.
Così ha commentato Craig Tiley, direttore dell’Happy Slam e CEO di Tennis Australia: “Per il successo dell’estate tennistica australiana è fondamentale offrire opportunità di gioco forti e rilevanti e garantire che i migliori giocatori del mondo siano compensati in modo adeguato. Vogliamo fare in modo che l’Australia sia il trampolino di lancio per la stagione mondiale […]. Abbiamo lavorato instancabilmente a fianco dell’ATP e della WTA per lanciare la nuova ed entusiasmante United Cup che include punti di classifica e montepremi significativi (22 milioni di dollari australiani – l’equivalente di 15 statunitensi, ndr), altri due eventi WTA e ATP ad Adelaide, l’Hobart International e un Challenger 100 a Canberra”.
Gli aumenti dell’Australian Open toccano tutti i turni, dalle qualificazioni alle ultime fasi del torneo, e si concentrano in particolare sui primi round dove, secondo Tiley, “questi sostanziosi premi aiutano i giocatori a investire nella propria carriera”. Chi verrà eliminato al primo turno nei main draw di singolare, ad esempio, incasserà 67 mila euro (+3,2% rispetto all’anno scorso). I vincitori, invece, oltre ad alzare uno dei trofei più prestigiosi del tennis mondiale riceveranno un assegno da poco meno di 2 milioni di euro.
Con questi ritocchi verso l’alto l’Australian Open si colloca momentaneamente al secondo posto tra gli Slam in quanto a ricchezza. L’Happy Slam ha infatti superato di misura Wimbledon che nel 2022 si è fermato a 50,5 milioni di dollari statunitensi. Il sorpasso è comunque destinato a durare pochi mesi: i Championships hanno infatti annunciato che nel 2023 il montepremi salirà ancora. Il primo posto di questa classifica resta in mano allo US Open con gli oltre 60 milioni di dollari dell’anno scorso, mentre il fanalino di coda è il Roland Garros che sette mesi fa ha messo in palio l’equivalente di 46 milioni di dollari.