ITALIA- USA 0-3
T. Fritz b. M. Berrettini 7-6(4) 7-6(6)
Ha vinto la squadra più forte. Erano i favoriti numeri 1 all’inizio della competizione e non hanno tradito le attese, vincendo 21 dei 23 incontri disputati. Gli Stati Uniti, l’unica squadra in grado di poter contare su quattro singolaristi top20, batte 3-0 l’Italia e conquista la prima United Cup della storia. Dopo le sconfitte di Martina Trevisan e Lorenzo Musetti, con quest’ultimo costretto al ritiro dopo il primo parziale per un problema alla spalla, l’Italia si aggrappava a Matteo Berrettini per cercare di rimanere in vita nella finale della United Cup 2023.
Sotto gli occhi di Ken Rosewall, leggenda australiana cui è anche dedicato lo stadio in cui si disputa la finale, il n°1 d’Italia non è però riuscito a ribaltare il pronostico contro Taylor Fritz, numero 9 del ranking in forma smagliante. Lo statunitense è impenetrabile al servizio – non concederà neanche una palla break in tutto l’arco del match – e gioca sostanzialmente meglio i due tie-break che decidono l’incontro, sbagliando decisamente meno. Resta l’amaro in bocca per il 26enne romano, che cancella tutte e 9 le chance di break offerte e disputa comunque un ottimo match, ma non è comunque sufficiente per evitare la sconfitta contro un avversario che, per il livello di tennis espresso, ad oggi vale certamente un top5.
IL MATCH – La partita si apre con quattro game consecutivi ai vantaggi. C’è subito grande lotta e il livello di gioco è molto elevato e, nonostante entrambi fatichino parecchio a vincere punti con la seconda di servizio, riescono a tenere i propri turno di battuta. Fritz lo fa grazie anche a sei ace, mentre Berrettini è già costretto a salvare quattro palle break complessive, rimontando da 15-40 nel secondo e nel quarto gioco. L’azzurro si tira fuori dalle sabbie mobili affidandosi a prime robuste e grazie anche ad una gran stop volley sullo 0-1, mantenendosi in scia del suo avversario: 2-2.
I game successivi si fanno via via più scorrevoli, con Berrettini che tenta di variare maggiormente il gioco quando ne ha l’opportunità, ma in risposta le chance scarseggiano. Fritz prova a dargli una mano sul 4-4, quando avanti 30-0 si inceppa in un doppio fallo e rimette in corsa il 26enne romano, che però sul 30-30 sbaglia la risposta su una seconda non irresistibile dello nel numero 9 del mondo. L’errore verrà bissato con un altro gratuito di dritto, ma costretto a servire per restare nel set il n°1 d’Italia non si disunisce e impatta sul 5-5. Avanti 6-5 e 15-30 in risposta è lo statunitense a sbagliare una risposta alla seconda del suo avversario, che trova poi due punti diretti con la prima e approda al tie-break, che però parte decisamente in salita. Berrettini cede i suoi primi due mini-turni di battuta, prova a rimanere attaccato al suo rivale ma il divario si rivela incolmabile. Frtiz mantiene sempre il comando del tie-break e al secondo set point chiude 7-6(4) la prima frazione.
Decisivo l’apporto che il 25enne di San Diego ottiene dal suo servizio – 10 ace e 95% di punti vinti con la prima, nonostante appena il 49% di prime in campo – colpo che invece a Matteo viene un po’ a mancare tanto nel tie-break quanto in avvio di secondo set, quando sull’1-1 finisce ancora sotto 15-40. Come accaduto nei primi due game in battuta nel primo parziale, tuttavia, il numero 16 del mondo riesce a salvarsi ancora, vincendo tre punti con la seconda che, in precedenza, era stato il colpo che meno gli aveva portato punti (solo 5/14 nella prima frazione). Come accaduto nel secondo gioco, anche nel sesto Fritz parte 0-30, eppure non arriva mai a concedere neanche un’opportunità di break al suo avversario.
È nuovamente Berrettini a rischiare grosso nel settimo game – aperto da un’autentica prodezza con il dritto in corsa, che vale anche i complimenti di Francis Tiafoe – con l’azzurro chiamato a sventare altri tre break point. Fritz gioca il miglior game in risposta della sua partita, trovando angoli e profondità con grande semplicità, eppure non riesce mai a piazzare la zampata decisiva, soprattutto per merito di un Matteo mai domo che rimane avanti: 4-3. Il numero 16 ATP non riesce comunque a farsi minaccioso in risposta, poiché lo statunitense perde appena due punti nei successivi tre turni di battuta: un altro tie-break è inevitabile.
Questa volta è l’italiano a mettere per primo la testa avanti, ma Taylor trova un gran pallonetto difensivo e ristabilisce subito la parità. Fritz ottiene un nuovo mini-break e si porta sul 5-3, ma Berrettini lo recupera prontamente grazie anche all’aiuto del nastro. L’azzurro salva il primo match point con servizio e dritto, ma ne concede un altro con il terzo errore di dritto del tie-break. Con l’ultimo dritto del suo avversario che vola via, il n°9 del mondo può finalmente lasciarsi andare ai festeggiamenti. Il 7-6(4) 7-6(6) finale regala agli Stati Uniti il successo nella prima United Cup della storia e, a Fritz, il terzo successo in altrettanti incontri disputati contro l’italiano.