Non è così raro imbattersi in un figlio che segue le orme dei genitori. Capita che la strada tracciata da coloro che ci hanno generato viene intrapresa anche dalla generazione successiva e questo vale in tutti i contesti della vita: caricarsi dell’eredità di chi ci ha preceduto e tentare, se possibile, di arricchirla resta sempre un gesto nobile. Il mondo è pieno di famiglie che tramandano mestieri e passioni di generazione in generazione.
Il mondo dello sport, e del tennis in particolare, non fa eccezione. Casper Ruud, Stefanos Tsitsipas, Alexander Zverev, Denis Shapovalov, Taylor Fritz (e l’elenco potrebbe continuare ancora a lungo), hanno tutti in comune la discendenza da uno (o entrambi) i genitori ex professionisti della racchetta. E, quasi tutti, sono riusciti a fare meglio – in termini di risultati – di chi li ha preceduti.
Non ci è ancora riuscito invece Sebastian Korda ma le premesse per superare i suoi famigliari, ci sono tutte. Una famiglia vincente è il titolo scelto da Reinaldo Marcus Green per la trasposizione cinematografica della storia delle sorelle Williams, o meglio ancora, del padre Richard ma, se ci è consentito fare un appunto, il sintagma è ancora più appropriato per definire la famiglia Korda.
Petr e Regina Korda: la scuola del tennis cecoslovacco
Ad essere onesti, per ripercorrere veramente tutta la dinastia Korda, bisognerebbe partire dal nonno di Sebastian. Il padre di Petr Korda, Pavel fu anche lui un buon giocatore di tennis prima dell’era Open, ma il primo ad ottenere una prestigiosa menzione negli albi d’oro del tennis è proprio Petr, il campione di due prove del Grande Slam: l’Australian Open 1998 in singolare (su Marcelo Rios) e, prima ancora, l’Australian Open 1996 in doppio in coppia con Stefan Edberg. Mancino e fluido nei suoi movimenti tecnici, Petr ha collezionato dieci titoli ATP e una finale al Roland Garros 1992 (sconfitto da Jim Courier).
Proprio quel 1998 che gli regalò il titolo più prestigioso e la seconda posizione del ranking pose anche fine alla sua carriera: la positività a uno steroide (nandrolone) dopo il torneo di Wimbledon con la sospensione di un anno dall’attività agonistica, insieme a qualche problema fisico, decretarono la discesa e la fine del campione cecoslovacco.
Nei suoi anni sul circuito, Petr si è innamorato della collega e connazionale Regina Rajchrtova. Con un best ranking al n. 26, la madre di Sebastian non possiede il palmares del marito ma dal 1985 al 1993 ha costruito una buona carriera nel tennis: per lei, un solo titolo in doppio e due ottavi di finale agli US Open (1989 e 1991). Ha rappresentato la Cecoslovacchia alle Olimpiadi di Seul 1988 e in Fed Cup.
I due si sono trasferiti a Bradenton, in Florida, dove hanno “messo su famiglia”: dalla loro unione sono nati tre campioni, biondi, alti e americani: Jessica, Nelly e Sebastian.
Jessica e Nelly, le golfiste
La maggiore delle sorelle Korda, Jessica, rimase affascinata dal golf, e nonostante il padre l’avesse definito “uno sport da pensionati”, mamma e papà decisero di supportarla, aiutandola soprattutto sull’aspetto mentale. A quattordici anni di distanza, nel 2012, l’Australia è stata nuovamente terra di gioie per la famiglia Korda: Jessica si aggiudicò il Women’s Australian Open al Royal Melbourne. Oggi al n. 14 del ranking, ha partecipato alle Olimpiadi di Tokyo 2022 insieme alla sorella minore Nelly.
E proprio Nelly, classe ’98, sembra la più talentuosa delle due golfiste. Lei, che ha iniziato a giocare a golf per copiare la passione della sorella maggiore, è al n. 3 del ranking LPGA e campionessa olimpica in carica. Anche per lei, il paese dei canguri è terreno di soddisfazioni: nel febbraio 2019 ha vinto l’Australian Open di golf (quell’anno si svolgeva ad Adelaide).
È considerata, da chi se ne intende di golf, un vero talento e ne lodano “il perfetto equilibrio tra un gesto tecnicamente molto pulito e del tutto naturale”. Recentemente, ha detto del fratello Sebastian che “onestamente, è il migliore. La sua coordinazione occhio-mano è sorprendente. Sono gelosa del suo swing. La cosa pazzesca è che gioca con la mano sinistra quando è destro nella vita”.
A Orlando, sta disputando il primo torneo della stagione e, come tutta la famiglia Korda, cerca di seguire da lontano le imprese del fratello tennista. Infatti, è raro trovare qualcuno della famiglia nel box di Sebastian perché i genitori, una volta avviata la carriera professionistica, hanno scelto di farsi da parte e lasciarlo camminare con le proprie forze.
Dulcis in fundo Sebastian
Il più piccolo della famiglia, martedì giocherà per la prima volta in carriera i quarti di finale di un torneo del Grande Slam e, neanche a dirlo, è in Australia: un luogo decisamente magico per i Korda! Tra lui e la grande impresa del padre del lontano 1998, il russo Karen Kachanov. Sebi, come lo chiamano in famiglia, ha iniziato l’anno con la finale dell’ATP 250 di Adelaide, andando vicinissimo alla vittoria contro Novak Djokovic.
Come le sue sorelle hanno scelto il golf, anche Sebi aveva scelto uno sport diverso da quello dei suoi genitori. Il suo primo amore è stato l’hockey su ghiaccio e solo dopo essersi recato con il padre a vedere lo US Open del 2009, ha scelto il tennis.
Raccoglie la pesante eredità di una famiglia di vincenti e spesso è stato stuzzicato su questo argomento e, dai maligni, definito “il peggior atleta della famiglia”. Ora, ha quella che sarà sicuramente la prima di tante occasioni per scrollarsi di dosso la pressione di una famiglia vincente.
Se ci si concede anche una piccola parentesi di gossip spicciolo, Sebi è fidanzato con Ivana Nedved, la figlia del grande Pavel, Pallone d’Oro e leggenda bianconera.