S. Wawrinka b. A. Bublik 7-6(5) 6-4
Cento minuti nei quali le certezze degli ultimi tempi sono confermate. La prima è la più scontata e parte dal presupposto che per avere conferma che in campo ci sia il n. 130 del mondo, occorre guardare più di una volta il ranking. Già perchè la classe di Stan Wawrinka è davvero immensa e non si può riassumere con gelidi numeri che non dicono quello che negli ultimi tempi lo svizzero ha vissuto. L’altra certezza è data dal talento di Alexander Bublik che non riesce a concretizzare le occasioni che gli si pongono davanti. Alle volte è in preda a crisi di nervi, in altre mostra una classe superiore: la lotta continua tra Dottor Jekyll e Mister Hide in generale lo penalizza.
Rivince Wawrinka la sfida con il kazako, ormai un classico dei primi turni. Si affrontano per la quarta volta nell’ultimo anno, con lo svizzero che infila due vittorie in fila e riequilibra il computo tra loro. Anche nell’incontro di fine dicembre nella United Cup, Wawrinka si era imposto in due set. Stavolta finisce 7-6(5), 6-4 in 1ora e 40′. Vittoria assolutamente meritata per il n. 130, molto più solido nei momenti decisivi, ma soprattutto più coraggioso del suo avversario.
Bublik fa progressi: non ha rotto neanche una racchetta ed è anche questa una notizia. Forse l’idea di doverne pagare altre, dopo le ultime tre da rimborsare al suo fornitore lo ha rimesso in riga almeno da quel punto di vista. Per il resto la gara si gioca sulla classe di Wawrinka che pesca vincenti contro i quali puoi poco o sugli errori di Bublik che spesso dà l’impressione di cercare aiuto, di sentirsi troppo solo nella sua metà campo da non riuscire a distogliere la sua follia che lo porta a impazzire mentalmente.
Primo set equilibrato con i due giocatori che non offrono palle break. Si seguono i servizi con estrema regolarità e un’incisività maggiore da parte dello svizzero, mentre il kazako fa e disfa: tre aces e tre doppi falli, per esempio. Il primo ad avere chance nel tiebreak è proprio Bublik che con un passante punisce lo svizzero che arriva a rete con un pizzico di ritardo. Ma con un rovescio vincente, Stan rimette a posto le cose e pesca il jolly con un dritto lungolinea vincente fuori da ogni logica che fa inchinare il kazako alla sua classe. Al primo vantaggio, lo svizzero porta a casa il parziale, mentre il suo avversario ride amaramente. Wawrinka spinge molto con il servizio e si presente a rete dove la sua classe di dimostra notevole. Le percentuali della prima di servizio del n. 130 scendono dal 72% al 55%, ma è notevole la velocità delle sue seconde. Nel quinto gioco, Wawrinka spinge in risposta, Bublik non chiude gli scambi a dovere e perde la lotta di “fioretto” sotto rete. Alla seconda palla break lo svizzero mette la freccia e passa a condurre. La prima occasione di controbreak per Bublik è cancellata da un colpo vincente di Wawrinka che si era complicato la vita da 40-15. E’ l’ultimo sussulto di un match che lo svizzero vince con serenità. Curioso il saluto finale tra i due compagni di doppio, con il kazako che ha più riprese chiede a Wawrinka come abbia fatto a salvare alcuni suoi colpi apparentemente definitivi. Ora si proietta alla grande sfida con Richard Gasquet.
[Q] G. Barrere b. D. Goffin 6-0 7-6(3)
Dalle qualificazioni al secondo turno: Gregoire Barrere si fa strada nel tabellone di Rotterdam. A farne le spese un opaco David Goffin sconfitto 6-0, 7-6(3) in 1ora e 25′.
Terribile il primo parziale disputato dal belga: malgrado serva il 70% di prime palle porta a casa solo sei punti su sedici con la prima. I gratuiti si sprecano e il 6-0 è più che meritato per il francese che non concede palle break, ma al contrario ne sfrutta quattro di sette.
Nel secondo parziale, Goffin dà segnali di vita in avvio: strappa il servizio al suo avversario alla terza palla break che riesce a crearsi. Il francese rimedia immediatamente e ottiene il controbreak nel secondo gioco. Il n. 41 del ranking va sempre in affanno sui suoi turni di battuta: nel sesto gioco crolla senza batter ciglio. Tutto finito? Assolutamente no, perchè Barrere decide di tener aperta la porta belga della “rimonta”. Arriva il controbreak nel settimo gioco con i due duellanti che si avviano verso il tiebreak. Il primo a sbagliare è Goffin che, malgrado il nastro si dimostri “belga”, sparacchia in corridoio un dritto abbordabile. Barrere restituisce immediatamente il favore e per chiudere i conti ha bisogno che il suo avversario decida di cominciare a preparare il borsone. Errori in serie per un opaco Goffin che abbandona il campo a testa bassa.
Il tabellone completo e aggiornato