TENNIS – Il 9 settembre scorso il Coni ha comunicato la sospensione di Lorenzo Papasidero, il tennista pisano, classe 1990, che è stato per 6 anni fra gli allievi del Centro Tecnico di Tirrenia
A conclusione di un prelievo di urina compiuto il 22 agosto scorso nel corso del torneo “Open” di Avenza (in provincia di Carrara), furono trovate tracce di pentetrazolo, conseguenza di un farmaco (acquistabile in farmacia sotto il nome di Cardiazol) che figura nella lista delle sostanze proibite a livello sportivo.
Il tennista pisano mi ha detto di aver peraltro denunciato al momento del controllo di averne fatto uso la notte precedente al prelievo: “Avevo una gran tosse, dormivo da mia nonna che mi sentì tossire così e mi dette queste gocce che teneva in casa. Io sbagliai, certamente, a non leggere il foglietto del medicinale, perchè mi svegliai in mezzo alla notte, però per pura ingenuità. Dichiarai tutto questo al medico che mi faceva il prelievo, proprio a testimonianza della mia buona fede, e chiamai in sua presenza mia nonna perchè non mi ricordavo il nome di quel medicinale (Cardiazol appunto). Il medico potè appurare, in effetti, che avevo la tosse ed ero parecchio intasato. Non mi aspettavo che, ancora prima dell’esito delle controanalisi, e un’ora e mezzo dopo che era stata comunicato a me l’esito di quella positività al pentetrazolo, venisse immediatamente diramato un comunicato stampa. Se mi dovranno squalificare, perchè l’errore l’ho commesso, posso anche capire, anche se spero che terranno conto delle circostanze attenuanti.Però ad una cosa ci tengo: non voglio davvero passare per un dopato. Il tennis è e sarà la mia vita, non mi sembrerebbe giusto pagare un prezzo esagerato – nella considerazione pubblica – per una semplice ingenuità. Di sicuro non potevo nemmeno lontanamente pensare che un farmaco per la tosse potesse essere uno stimolante per migliorare una prestazione sportiva”.
Il racconto di Lorenzo Papasidero, che ho raccolto personalmente, mi ha fatto tornare in mente quello di un altro giocatore, di ben altro nome, Marin Cilic, recente vincitore dell’US Open, che – conosciuto in tutto l’ambiente del tennis come un ragazzo semplice e corretto – nessuno pensa che abbia davvero ingerito un farmaco analogo per “aiutarsi”. Nel caso di Cilic, professionista di ben altro livello ed esperienza – con introiti anche proporzionati al suo livello di top-player e la necessità quindi di “tutelare” gli altri “pro” cui quei soldi sono venuti a mancare – la prima squalifica di sei mesi, poi ridotta a quattro mesi, è stata piuttosto severa.
Nel caso di Lorenzo Papasidero, anche se adesso dopo la recrudescenza del caso Schwazer (dal quale in diversi non escono bene) si può presumere che il CONI voglia usare la mano pesante a scopo dimostrativo, credo sia auspicabile invece…una mano leggera.
Qui sotto, tuttavia, dall’Enciclopedia Medica “Salute e Benesssere” traggo – non avendo competenze mediche personali – quanto si legge a proposito del Pentetrazolo: “Conosciuto anche come metrazolo o con il nome commerciale cardiazol, si tratta di un farmaco stimolante che esplica la sua funzione in special modo a livello del sistema nervoso, per migliorare la respirazione e l’afflusso di sangue al cervello. Attualmente è studiato un suo possibile utilizzo per migliorare le deficienze di apprendimento legate alla sindrome di Down. Tolto dal mercato negli Stati Uniti oramai da anni a causa degli effetti collaterali che provoca ad alti dosaggi, come convulsioni o attacchi epilettici, è ancora in uso in Italia come farmaco per la tosse. Facendo parte della categoria degli stimolanti, il pentetrazolo è stato inserito nella lista delle sostanze proibite a livello sportivo, in quanto può migliorare la resistenza fisica negli atleti che ne fanno uso”.