Arthur Fils ha raggiunto i quarti di finale – qui i risultati di quelli della parte alta del tabellone – dell’ATP 250 di Marsiglia, alla sua prima partecipazione in assoluto al torneo, grazie al ritiro dell’ultimo minuto di un esausto Jannik Sinner, reduce da due settimane di fuoco che lo hanno visto prima trionfare a Montpellier per poi comunque spingersi sino alla finale nel ‘500’ di Rotterdam seppur persa per mano di Daniil Medvedev.
L’altoatesino si era rivelato il giustiziere del 18enne francese in Occitania, ora invece proprio il forfait del n. 1 azzurro è stato propedeutico per l’avanzamento nell’Open 13 Provence della promessa transalpina. Per il classe 2004, quella in Provenza è stata la seconda presenza nei quarti di finali di un evento ATP al terzo tentativo dato che quello marsigliese è il terzo main-draw del circuito maggiore a cui prende parte. Si è comunque già spinto in semifinale, all’Open Sud De France dove a sbarragli il cammino è stato il nostro Sinner.
Nel 2023, il n. 118 ATP ha disputato tornei unicamente in condizioni di gioco che prevedevano il cemento indoor con un bilancio di 13 vittorie e due sole sconfitte, che gli hanno fruttato oltre alla semifinale sopra citata anche due finali a livello Challenger: ottenendo il successo finale in Portogallo ad Oeiras, e perdendo invece in Francia a Quimper.
Dall’altra parte della rete a contendergli un posto negli ultimi quattro dell’evento d’Oltralpe, Stan Wawrinka. Lo svizzero si è guadagnato questo scontro generazionale, lui 37enne con ben 19 anni in più del giovanissimo avversario, con l’affermazione ai danni di un altro giocatore di casa: in questo caso un veterano del Tour come Richard Gasquet, sconfitto per la seconda settimana consecutiva al secondo turno dopo Rotterdam. In Olanda proprio al terzultimo atto del torneo, era stato Il Kid della Val Pusteria ad eliminarlo. Un remake è stato sventato dal serbatoio di energie in piena riserva del “nostro”.
Il veloce indoor ha sempre rappresentato nella carriera del tre volte campione Slam, un porto sicuro a cui attraccare anche nei fasti più gloriosi della propria epopea. Tant’è che tutte e tre le sue presenze – escludendo quello della settimana corrente – nei quarti a livello ATP negli ultimi 14 mesi sono giunte su questa superficie. Oltre alla già menzionata sconfitta contro Sinner di settimana scorsa nei Paesi Bassi, aveva sempre perso nel 2022 in un altro ‘500’, quello di casa in quel di Basilea al cospetto dello spagnolo Roberto Bautista Agut. Mentre era riuscito ad oltrepassare il muro dei quarti – proprio in Francia – a Metz avendo la meglio dello svedese Mikael Ymer.
La cabala non sorrideva al campione di Losanna alla vigilia del match, avendo perso entrambi i precedenti quarti di finali disputati nel torneo, per di più sempre da favorito: nel 2015 contro l’ucraino Sergiy Stakhvosky e l’anno dopo per mano di Benoit Paire. E alla fine gli scherzi del destino avversi ci hanno visto lungo, perché infatti la freschezza e la spavalderia hanno avuto il sopravvento su un corpo sempre in grado di mostrare picchi abbaglianti ma ormai talmente logoro da non poter reggere ad altissimi livelli per quattordici giorni in fila – due quarti di finale raggiunti in due tornei consecutivi si fanno sentire sulle gambe. Appena un’ora e sette minuti per decretare il successo di Fils, che ha lasciato la miseria di cinque game al più esperto rivale: un 6-2 6-3 netto e senza storia.
Nonostante però il punteggio inequivocabile, non sono mancate le emozioni e soprattutto Stan The Man ha lottato come un leone fino alle fine dimostrandosi mai domo come solo i grandi campioni sanno fare. Addirittura nel secondo gioco, lo svizzero è stato il primo giocatore in campo a procurarsi chance di break: uno 0-40 non sfruttato che sa di turning point non fatto fruttare a dovere. Memorabile poi l’atteggiamento gladiatorio messo in mostra da Wawrinka nell’ultimo game del match, dove pur con i giochi oramai decisi ha cancellato cinque match point prima di capitolare al diciottesimo punto del game.
Nel primo quarto della parte bassa del tabellone, invece, si affrontavano nell’incontro conclusivo del programma il francese Benjamin Bonzi e la testa di serie numero 3 Alex De Minaur
Il n. 60 ATP arrivava a questa sfida dalla convincente affermazione inflitta ai danni del serve&voller franco-statunitense Maxime Cressy, al quale è stato in grado di strappare la battuta per ben due volte. Impresa non di poco conto, visto e considerato la rarità con cui il lungagnone a stelle e strisce si fa sottrare un turno di servizio. E curiosamente l’unico ad essere riuscito in cotale prova di forza nel 2023 è stato proprio il Diavolo aussie la scorsa settimana a Rotterdam.
Il francese è giunto all’evento marsigliese con una striscia di quattro sconfitte consecutive al primo turno, l’unica volta in questa stagione in cui ha fatto suo l’esordio settimanale in un torneo è stato a Pune dove poi si è ritrovato ad un solo set dal vincere il suo primo titolo ATP prima di subire la rimonta di Tallon Griekspoor. All’inizio del 2022 pur mettendo in campo ottime prestazioni, Benjamin finiva quasi sempre per essere sconfitto mostrando una mancanza di killer instinct nell’apporre il sigillo finale alle frazioni o alle sfide. Ciò era dovuto al salto di livello non ancora pienamente assorbito, poiché nella sua antecedente esperienza nel circuito minore aveva maramaldeggiato negli ultimi anni dopo una lunga gavetta. Tutto però è cambiato proprio a Marsiglia un anno fa, quando ruppe finalmente l’incantesimo dominando Aslan Karatsev e strappando addirittura un set in semifinale contro un altro russo: Andrey Rublev.
De Minaur è invece alla prima presenza assoluta nel torneo, e nel turno precedente ha avuto vita facile contro il qualificato svizzero Alex Ritschard. Partita nella quale non ha mai perso il servizio e ha convertito tre delle sei possibilità di break che si è conquistato rifilando all’avversario un doppio 6-3. Il figlioccio tennistico di Hewitt aveva quindi un’altra occasione per raggiungere la semifinale, dopo che a Rotterdam gli era sfuggita di pochissimo perdendo in quarti dopo aver vinto il set d’apertura contro Grigor Dimitrov.
In carriera Alex ha vinto tutti e sei i suoi titoli ATP in eventi ‘250’ e ha sempre raggiunto le semifinali negli ultimi cinque tornei di questa categoria disputati: sequenza iniziata sull’erba di Eastbourne nel 2021. Un’altra statistica interessante che riguarda il tennista di origini uruguaiane è che ha vinto tutte e cinque i suoi ultimi scontri contro giocatori francesi, tre dei quali proprio contro Bonzi e di cui uno recentissimo: il mese scorso all’Australian Open.
ADM era in vantaggio 3-1 nei precedenti. Le condizioni rispetto alla calura dell’estate australiana erano però ben diverse. Inoltre sappiamo come sappia esaltarsi l’australiano quando è sospinto dal pubblico di casa. Qui a Marsiglia però, il passato vedeva un Bonzi molto più a suo agio ed infatti anche nello scontro odierno si è dimostrato in grande confidenza con l’atmosfera.
Questa volta l’ammazza francesi ha dovuto soccombere: 6-2 6-4 in un’ora e quarantuno minuti di partita. Il n. 23 al mondo racimola appena un game in più rispetto a Wawrinka, e anche in questo caso l’inizio del match è stato molto combattuto con il giocatore tuttavia francese in grado di vincere i primi tre game dell’incontro, sempre decisi ai vantaggi. Un 3-0 pronti via che ha segnato l’intero set. Pure nel secondo, poi, c’è stata grande bagarre con ancora i primi tre giochi prolungatisi ai vantaggi. Questa volta nessun break, ma proprio nel primo game non andato ad oltranza Alex ha messo la freccia salvo poi perdere per due volte il servizio (sul 3-3 e sul 4-4) e abbandonare i propri sogni di gloria.