In una intervista rilasciata al quotidiano The Times, Daniel Evans esprime il suo disaccordo con le associazioni ATP e WTA che hanno minacciato di togliere la membership alla Lawn Tennis Association, la Federazione di tennis inglese, impedendo l’organizzazione dei diversi tornei su erba che precedono Wimbledon.
Com’è noto le frizioni tra le associazioni dei giocatori e la Federazione britannica sono nate lo scorso anno in seguito alla decisione, presa di comune accordo, da LTA e All England Club (AELTC) di vietare ai giocatori russi e bielorussi di partecipare ai tornei britannici quali Wimbledon, Queen’s, Birmingham e Eastbourne, a seguito del conflitto esploso tra Federazione Russa e Ucraina. L’ATP e la WTA reagirono alla decisione unilaterale togliendo a Church Road la facoltà di assegnare punti validi per la classifica – invitando, di fatto, i giocatori a disertare la manifestazione – e infliggendo una sanzione di 1,4 milioni di sterline alla LTA.
Se il divieto di partecipazione, secondo le due associazioni di giocatori fondato sulla “discriminazione basata sulla nazionalità”, dovesse ripetersi anche quest’anno, la LTA rischierebbe di non poter più organizzare eventi del circuito maggiore.
Il numero due di Inghilterra ha preso una netta posizione contro ATP e WTA: “Sarebbe davvero molto triste se non si giocasse un torneo come il Queen’s. […] Non sono un fan delle minacce. L’ATP non dovrebbe lanciare sassi quando vive in una casa fatta di vetro”. Ha poi aggiunto che il “Queen’s è uno dei tornei migliori e più prestigiosi del Tour, che ha fatto molto per l’ATP a suo tempo”.
Evans ritiene che le minacce non siano la strada da percorrere e che ci siano invece opzioni più efficaci per risolvere la diatriba. “Sono un grande sostenitore dell’ATP in generale. Fanno grandi cose ma dobbiamo avere conversazioni sensate“, ha continuato. “Non credo che minacciare la LTA di togliere la licenza per questi eventi sia il modo in cui verrà risolto“.
E non sarà solo la LTA a risentirne se gli eventi verranno interrotti ma anche i giocatori brit saranno colpiti duramente. “Colpisce tutti i britannici“, ha detto Evans. “Non avranno occasioni o opportunità di gioco grazie alle wild-cards. Penso che dovrebbe prevalere il buon senso. Anche le mani della LTA sono un po’ legate. Questo argomento va un po’ più in là delle federazioni e degli organi di governo del tennis“.
La situazione è certamente complicata; se all’All England Club si vocifera di una possibile revoca del ban agli atleti russi e bielorussi, per la LTA sembra delinearsi uno scenario non troppo rassicurante: decidere di cancellare il ban significherebbe perdere “la faccia” e la propria credibilità ma continuare sulla linea dell’interdetto porterebbe gravi conseguenze, soprattutto economiche alla Federazione – non solo per le sanzioni pecuniarie ma anche per i mancati introiti in caso di cancellazione dei tornei dei professionisti della racchetta.