(da Indian Wells, il nostro inviato)
[5] D. Medvedev b. [23] A. Davidovich Fokina 6-3 7-5
I dubbi della vigilia, riguardanti le condizioni fisiche di Daniil Medvedev dopo la distorsione alla caviglia destra rimediata ieri contro Zverev, vengono fugati dopo pochi minuti del quarto di finale che ha visto il russo battere non senza qualche rischio lo spagnolo Alejandro Davidovich Fokina. Medvedev si è mosso bene in campo, e ha saputo disinnescare con autorità, soprattutto nel primo set, i tentativi di Alejandro di mischiare un po’ le carte, con attacchi dietro al servizio, e qualche palla corta, che per Davidovich Fokina erano scelte obbligate per sfuggire al pressante palleggio di Daniil.
Un break al secondo game, confermato e ben gestito da Medvedev, porta il moscovita in vantaggio 5-2 in poco più di mezz’ora, e a chiudere il primo set per 6-3 pochi minuti dopo. Alejandro gioca bene, ci prova, ma la regolarità e gli immediati contrattacchi di Medvedev non appena accorcia lo portano a rischiare tanto, cercando le righe, e a commettere troppi errori per poter essere competitivo contro uno del livello di Daniil.
All’inizio del secondo set, Medvedev si distrae per un momento, commette un doppio fallo (dopo aver cercato un primo servizio “da doppio”, tirato praticamente dal corridoio), e deve affrontare una palla break, ma il dritto dello spagnolo vola lungo. In questa fase Davidovich Fokina arriva al “fuori tutto”, sparando a tutta forza sulle righe, si conquista una seconda palla break, ma Daniil la cancella servendo bene, siamo 2-2. Ora c’è più equilibrio, si lotta su ogni punto, e il pubblico gradisce. Qualche emozione extra la regala Medvedev, che sotto 2-3 tira una seconda lunga un metro, e deve quindi annullare (sempre col servizio) una terza palla break, su tre game di battuta giocati in questo parziale. Il vento del pomeriggio californiano si è fatto intenso, e dà abbastanza fastidio, provocando un paio di errori sottorete di Alejandro piuttosto grossolani. Nel settimo game è lo spagnolo ad andare in difficoltà, cancellando a sua volta due palle break, e Daniil scivola sul campo provocandosi un’escoriazione al pollice, per fortuna niente di serio. Davidovich Fokina sale 4-3, e si esalta, mentre Medvedev si prende un warning credo per turpiloquio, dalla tribuna non si è capito bene.
Il pollice della mano destra continua a infastidire il moscovita, che se lo fa fasciare con un po’ di tape, evidentemente la vicenda gli fa perdere ritmo, ed ecco che arrivano tutte insieme altre tre palle break che manderebbero Alejandro a servire per il secondo set. In questo momento si vede il campione che Medvedev è, con lo 0-40 risolto con tre bastonate alla battuta e un paio di botte da fondo. Bravissimo Davidovich Fokina a non distrarsi, le folate di aria sono imprevedibili, e il gioco è spezzettato, ma lo spagnolo riesce ad andare 5-4. Poco dopo, però, sul 5-5, lo 0-40 tocca affrontarlo a lui, a causa di tre gratuiti consecutivi, e Daniil con il passante di dritto va a servire per il match. Il 7-5, e la semifinale contro Frances Tiafoe (precedenti 4-0 per Medvedev), arriva senza ulteriori sussulti.
“La caviglia mi dava fastidio in allenamento, ma in partita è andata meglio, la partita è stata un po’ matta, condizioni difficili, sono felice di essermela cavata. Non avevo mai giocato con un cerotto sul dito. Frances è in piena forma, dovrò fare del mio meglio per batterlo“, dice Medvedev nell’intervista in campo.