Gli incontri che vedevano impegnate Jessica Pegula e Coco Gauff hanno avuto un esito opposto, nonostante entrambe le statunitensi partissero con i favori del pronostico. La prima ha regolato in due set Danielle Collins, mentre la seconda è sorprendentemente uscita di scena, rimontata da Anastasia Potapova. Le due, grandi amiche, sono come di consueto iscritte anche al torneo di doppio, dove partivano come seconde teste di serie. Questa sera, verso le 20.30, il duo padrone di casa si giocherà l’accesso ai quarti di finale contro Danilina/Muhammad, dopo la vittoria all’esordio sulle sorelline Fruhvirtova. Tornando a ieri, andiamo ad analizzare ciò che è emerso dalle conferenze stampa delle due giocatrici, le cui sensazioni erano inevitabilmente contrapposte.
Jessica Pegula si è detta complessivamente soddisfatta della sua partita, “felice di averla chiusa in due set”, sostenendo di “aver giocato davvero bene, disputando un match molto solido anche quanto Collins non ha giocato al suo livello più alto“. Di seguito qualche dichiarazione in pù.
D: Un anno fa, di questi tempi, iniziavamo la fase della “caccia ad Iga Swiatek”. Quest’anno invece c’è un po’ più di varietà in quanto a giocatrici che possono arrivare in fondo e vincere: tu fai parte di queste. Senti qualche differenza rispetto al 2022?
Jessica Pegula: “Per me onestamente non cambia nulla, non credo cambi molto chi vince e chi perde. Ogni giocatore viene sorteggiato nel tabellone e deve pensare a vincere la propria partita, poi quella successiva e poi quella dopo ancora. C’era molta attenzione su Iga perché ha aperto una striscia di vittorie incredibile, dominando lo swing sul cemento. Da una parte è diverso, ma dall’altra ci sono Rybakina e Sabalenka che stanno facendo un po’ lo stesso. Ci sarà sempre qualcuno pronto al ‘golpe’ e questo dimostra la profondità del tennis femminile. È fantastico avere così tante giocatrici forti, per me è una motivazione ulteriore”.
D: Quali sono le differenze nel recarsi personalmente al campo ogni giorno, come fai qui, ed essere portata, come accade nel resto dell’anno?
Jessica Pegula: “Credo che poter andare a casa a fine giornata sia meno stressante. Poter passare un po’ di tempo a casa è sempre bello, aiuta dal punto di vista emotivo. Ci sono però anche alcuni aspetti un po’ strani: ormai non sono più abituata a fare il bucato a casa, lo faccio direttamente negli hotel. Avere anche quello da fare a casa è una cosa in più, ma sono felice di come sto gestendo la mia routine. Certamente è diverso da stare sempre in hotel, sapere di poter tornare a casa a fine giornata è una bella sensazione”.
D: Hai delle sensazioni particolari visto che sei da qualche mese la n°1 americana e anche durante Indian Wells e Miami eri la statunitense più alta nel ranking?
Jessica Pegula: “È uno di quei traguardi che, una volta raggiunto, semplicemente lo etichetti come ‘fatto’. Tuttavia si ripropongono subito altre sfide, come la top2 o la vittoria di altri tornei. C’è sempre qualcosa a cui ispirare che non hai ancora raggiunto. D’altra parte, devo dire che è molto gratificante essere la n°1 statunitense sia a livello femminile che maschile, è divertente sentire l’annuncio prima di ogni partita. Anche chi non segue il tennis e sente l’annuncio pensa: ‘wow, all’ora dev’essere davvero brava!’ – per me è molto speciale. Voglio raggiungere nuovi obiettivi, ma il n°1 del mio paese non lo voglio lasciare”.
Spostandoci ora a Coco Gauff, si sente subito come le emozioni siano diametralmente opposte: “non ho giocato come avrei voluto, se il match è durato così tanto è solo grazie alla mia forza mentale, non di certo per via del mio tennis” – ha sentenziato la giovane padrona di casa. Di seguito alcune sue altre dichiarazioni.
D: Pensi di esserti messa troppo sulla difensiva con il trascorrere del match?
Coco Gauff: “Senza dubbio, credo che questo sia anche l’aspetto che mi ha fatto perdere alcuni match quest’anno. Tutti quelli che ho perso credo di averli persi per questo motivo. Credo di dover cambiare la mia mentalità durante le partite e non affidarmi troppo alla fase difensiva: a volte sono troppo passiva perché so che posso arrivare su tutte le palle. Le giocatrici che stanno facendo bene ora sono tutte grandi colpitrici: non è che io non riesca a colpire forte, anzi, credo sia più una questione di fare le scelte giuste”.
D: Può essere anche una questione di ritmo? Sembrava ci fossero momenti molto positivi, ma altri in cui sei calata…
Coco Gauff: “Devo prima rivedere la partita perché sono spesso molto negativa con me stessa, ma anche il mio coach mi ha parlato di questi miei cambiamenti nell’arco del match. Il focus dev’essere sul non avere quei cali, perché anche in altri match che ho vinto quest’anno ci sono stati momenti in cui sono scesa di livello. Penso sia una cosa psicologica, perché fisicamente mi ritengo tra le migliori del circuito“.
D: Guardando alla prossima parte di stagione, quella sulla terra battuta, quanto credi potrà essere utile per te cambiare pagina?
Coco Gauff: “Credo che il mio gioco si semplifichi un po’ sulla terra, ho un piano specifico sul modo in cui voglio affrontare quella parte di stagione. Prima di passare alla terra però ci sarà ancora la Billie Jean King Cup, che mi aiuterà anche a capire su che cosa lavorare ancora in vista dell’ultima parte di stagione, quella dopo Wimbledon quando si tornerà sul cemento. Comunque, anche se questo torneo non è andato come avrei voluto, direi che ho iniziato piuttosto bene la stagione, certamente meglio di come avevo cominciato il 2022. Spero di poter fare ancora meglio sul rosso”.