Quando 12 giorni fa è stato sorteggiato il tabellone del 1000 di Miami, la prima cosa che tutti gli addetti ai lavori e gli appassionati di tennis italiani (e probabilmente non solo) hanno cercato era la distanza tra Sinner e Alcaraz per capire quando si sarebbero potuti affrontare nuovamente. Il responso è stato ‘semifinale’, proprio come a Indian Wells due settimane fa. Detto fatto, entrambi sono arrivati a destinazione: Carlitos ha rispettato tutti i pronostici dando lustro alla sua testa di serie numero 1; Jannik, invece, ha dimostrato di valere di più di quanto indichi il numerino che affianca il suo nome in tabellone (10) e anche in classifica (11, ma da lunedì 9 o 10), battendo Rublev e confermandosi attualmente più solido di altri giocatori che lo precedono nel ranking come Ruud. Così nella notte italiana (a partire dall’1:00 – la prima semifinale tra Medvedev e Khachanov sarà invece alle 19) chi sarà tornato tardi dalla movida del venerdì sera o chi non ha problemi di sveglia sabato mattina potrà godersi il sesto episodio della serie “Alcaraz-Sinner: presente e futuro del tennis”. I precedenti sono 3-2 per lo spagnolo, vincitore a Bercy 2021, US Open 2022 e Indian Wells 2023. L’azzurro ha avuto la meglio nel 2022 a Wimbledon e Umago. Dalla parte di Carlos c’è pure un precedente a livello Challenger (2019 Alicante).
I ritmi di questa rivalità sono elevati: per rendere l’idea Nadal e Djokovic avevano rispettivamente 21 e 20 anni quando si incontrarono per la sesta volta, Jannik e Carlitos ne hanno 21 e 19 (manca un mese ai 20 dello spagnolo). Insomma, siamo in linea e anche leggermente davanti. Il bilancio pende dalla parte del numero 1 del mondo che, dopo le sconfitte della scorsa estate a Wimbledon e a Umago, si è ripreso la leadership vincendo a New York e poi l’ultima sfida a Indian Wells. L’avvio di 2023 di Alcaraz è stato folgorante: 18 vittorie e una sola sconfitta (in finale a Rio de Janeiro contro Norrie complice un acciacco), 3 affermazioni su 3 nei confronti con altri top 10 e nessun set perso nelle 10 partite del Sunshine Double giocate fin qui. Così si spiega il suo terzo posto nella Race (che in teoria potrebbe diventare anche primo dopo Miami) nonostante l’infortunio muscolare che gli ha negato la trasferta australiana.
Sinner per smentire chi lo definisce “un magnifico perdente”
Nella stessa classifica Jannik è quinto grazie alla costanza di rendimento: ottavi a Melbourne, vittoria a Montpellier, finale a Rotterdam e semifinale a Indian Wells. La sensazione che manchi davvero poco all’acuto in un grande torneo è diffusa. Su L’Equipe, però, Romain Lefebvre avanza qualche dubbio. Dice che “l’impressione lasciata sul finire della stagione 2022 non è del tutto cambiata a tre mesi dall’inizio della successiva, quella di un giocatore capace di raggiungere picchi di potenza distruttiva, su tutte le superfici, ma che tarda a bucare il muro tra lui e i leader del circuito”. Le tre sconfitte (su quattro totali) di quest’anno contro Tsitsipas, Medvedev e Alcaraz darebbero, secondo il collega francese, ulteriore sostanza a quell’“immagine di un magnifico perdente, incapace di battere i migliori nelle grandi partite”, iniziata a formarsi dopo le dolorose battute d’arresto della scorsa stagione con Djokovic a Wimbledon e con lo stesso Carlitos – sempre lui – allo US Open.
La sfida di stanotte è quindi l’occasione per smentire quest’immagine, per dire a tutti che Sinner non è solo un ottimo giocatore, ma che è anche in grado di eliminare quelli ritenuti più forti. D’altro canto, siamo certi che l’azzurro non si farà condizionare dai giudizi esterni e dalla paura di un’altra sconfitta con uno dei top: di giocatori così fortemente consapevoli e convinti del percorso da affrontare in maniera graduale per raggiungere il successo se ne vedono pochi e perdere oggi di sicuro non gli farebbe passare una nottata serena, ma non cambierebbe nulla a livello di progressi fatti.
Alcaraz corre per diventare il 12° giocatore a vincere il Sunshine Double
Le pressioni sulle spalle di Alcaraz sono di tutt’altro genere. Sono quelle inevitabili per chi occupa il primo posto del ranking ed è considerato il futuro dominatore del circuito. Non sembra, però, che il murciano ne stia risentendo: anzi, come lui stesso ha affermato in conferenza stampa dopo la vittoria su Fritz, gioca con il sorriso e si sente bene in campo. E’ in corsa per diventare il dodicesimo tennista a fare doppietta tra Indian Wells e Miami: sarebbe l’ottavo uomo, il primo teenager (oltre che il primo dal 2017) e potrebbe anche essere il primo a farlo senza perdere un set. Not too bad, vero?
Per poter giocarsela alla pari, Sinner ha bisogno di un rendimento al servizio sicuramente superiore a quello avuto nella semifinale di due settimane fa: a Indian Wells si era fermato al 50% di prime e aveva anche commesso quattro doppi falli. Carlos, invece, sta battendo benissimo: contro Fritz ha tenuto in campo il 70% delle prime servite, vincendo il 76% dei punti iniziati con questo colpo e scagliando anche 6 ace. A Jannik servirà anche maggiore intraprendenza e incisività da fondocampo: 15 vincenti – quelli messi a segno nel match in California – non possono bastare. Insomma, per vedere l’azzurro vincente serve almeno una delle seguenti opzioni: o una sua prestazione ai limiti della perfezione o un calo dello spagnolo rispetto alle sue ultime partite.
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ATP Miami, semifinali: Sinner-Alcaraz, ore 01.00 di sabato 1° aprile, diretta tv Sky Sport, streaming su Sky GO