Niente Sunshine Double per Elena Rybakina, che si è fermata a un passo dalla doppietta Indian Wells-Miami con la sconfitta in finale contro Petra Kvitova. Un’ulteriore dimostrazione di quanto l’impresa riuscita un anno fa a Iga Swiatek sia difficile sotto tanti punti di vista: la kazaka, peraltro, aveva già dato qualche segnale di affaticamento nella semifinale contro Jessica Pegula. Ecco le sue parole in conferenza stampa dopo la partita.
D: Elena, dicci i tuoi pensieri sulla finale.
RYBAKINA: “C’è stato un primo set molto duro, e questo ha fatto la differenza all’inizio del secondo set. Sono comunque felice, in generale, delle settimane che ho avuto. Non sono molto soddisfatta di come ho giocato il secondo set della finale, ovviamente, ma in generale è stato un mese positivo qui negli USA”.
D: Dopo la grande quantità di partite che hai giocato nell’ultimo mese, pensi abbia pesato la stanchezza?
RYBAKINA: “Ovviamente mi sentivo stanca, già da dopo Indian Wells, direi. Ho semplicemente cercato di andare oltre, dando tutto quello che avevo. Forse se avessi vinto il primo set sarebbe andata diversamente nel secondo, ma essendo stanca, non ho avuto la giusta disciplina mentale in certe occasioni. Ho preso alcune decisioni stupide, ma in generale Petra ha giocato bene”.
D: E’ stato un grande mese per te. Guardando alla stagione su terra battuta, pensi di poter essere pericolosa come lo sei stata sui campi in cemento quest’anno?
RYBAKINA: “Penso di aver avuto buoni risultati in passato sulla terra. Per questo credo di potere giocare bene. Il tema è stare bene e rimanere motivata, perché quando giochi così tante partite, non è facile fare tutti questi viaggi. Mia sorella è qui per aiutarmi a non pensare solo al tennis. Dovrò fare una buona preparazione. Non ho molto tempo, ma penso di poter fare buone cose”.
D: Cosa pensi della decisione di Wimbledon di ammettere giocatori russi e bielorussi?
RYBAKINA: “Non sapevo di questa novità. Penso che la situazione sia questa in tutti i tornei, era l’unico Slam dove non potevano giocare, ma ovunque giocano senza bandiera. Penso sia stata una giusta decisione”.
D: Hai in mente di giocare anche la Billie Jean King Cup? Affrontate la Polonia senza Swiatek.
RYBAKINA: “Non sapevo che Iga non ci sarà. Comunque la Polonia ha diverse ottime giocatrici. Sarà dura. Al momento l’intenzione è quella di giocare”.
D: Hai infilato una serie di 13 vittorie senza sconfitte. Lo stesso aveva fatto Sabalenka. Swiatek invece l’anno scorso ne ha fatte di più. Quale parte di una striscia così è la più difficile?
RYBAKINA: “Quello che ha fatto Iga non è per nulla facile. Ovviamente però arriva un giorno in cui perdi. La parte più difficile è quella fisica, perché viaggi un sacco e le condizioni cambiano rapidamente”.