Batticuore Sonego e baby boom Italia (Gianluca Strocchi, Tuttosport)
E azzurro vivo sulla terra battuta di Monaco e Barcellona grazie a Lorenzo Sonego e ai 22enni Matteo Arnaldi e Francesco Passaro in costante crescita. All’esordio nel torneo Atp 250 della città bavarese il 27enne torinese, n.45 del ranking e sesto favorito del seeding, ha gettato ancora una volta il cuore oltre l’ostacolo imponendosi in rimonta sul francese Quentin Halys (n.65 Atp). Dopo essersi aggiudicato il primo set, il 26enne di Bondy è infatti arrivato a due punti dal match nel tie-break del secondo, quando è stato avanti 5 a 2, ma il “Polpo” ha messo a segno cinque punti consecutivi così da pareggiare i conti e poi nella frazione decisiva ha piazzato il break sul 5-5, andando a staccare il pass per il 2° turno dopo due ore e mezza di lotta. Sonego domani troverà sulla sua strada il cileno Cristian Garin (n.86) per un posto nei quarti, obiettivo che insegue anche il 20enne romano Flavio Cobolli, partito dalle qualificazioni e oggi opposto al tedesco Oscar Otte, che ha sgambettato a sorpresa l’argentino Sebastian Baez, quinta testa di serie. Sorrisi tricolori anche sulla terra rossa del Real Club de Tenis Barcelona 1899, il più antico circolo della capitale catalana, teatro di uno dei più prestigiosi `500′ del calendario. Arnaldi (n.105), promosso dalle qualificazioni, ha compiuto un ulteriore passo nel suo percorso di crescita eliminando in due set lo spagnolo Jaume Munar (n.83), che vanta 68 vittorie nel tour di cui 49 su questa superficie, così da cogliere il prima successo in un tabellone principale Atp dieci giorni dopo il terzo titolo Challenger conquistato a Murcia. Oggi sfida per la prima volta il britannico Daniel Evans (n.26), 12a testa di serie. Quarta affermazione nel circuito maggiore e seconda stagionale per Passaro (n.125), che ha concesso appena due game all’altro “padrone di casa” Fernando Verdasco, 39 anni, ex top ten e ora n.244, in tabellone con una wild card. Il perugino è il primo avversario dell’argentino Francisco Cenrundolo (n.32). […] In giornata ingresso in gara, direttamente al 2° turno, per Jannik Sinner e Lorenzo Musetti, entrambi sorteggiati nella parte bassa del draw (potrebbe essere di nuovo derby nei quarti), quella presieduta dal greco Stefanos Thitsipas. Il 21enne di Sesto Pusteria (n.8), ritrova l’argentino Diego Schwartzman (n.48) appena una settimana dopo il match nel Principato durato poco più di un set per il problema alla spalla sinistra del 30enne di Buenos Aires. Musetti, (n. 20), nona forza del seeding, deve vedersela per la prima volta con l’australiano Jason Kubler (n.66). intanto è rientrato in maniera vincente nel tour lo spagnolo Carlos Alcaraz, n.2 del mondo, in campo 17 giorni dopo la semifinale persa con Sinner a Miami: il campione in carica ha dominato il portoghese Borges (n.79) e negli ottavi sarà chiamato a un testa a testa tutto iberico con l’esperto Roberto Bautista Agut (n.25).
Sinner: felice di me, tifo per Berrettini (Davide Palliggiano, Corriere dello Sport)
A bordo piscina, sperando di tuffarsi domenica insieme ai raccattapalle. La guarda Jannik Sinner, la scruta, forse pensando al rituale a cui il vincitore dell’Open di Barcellona si deve sottoporre dopo aver alzato la coppa. In Catalogna c’era stato due anni fa, ma era tutt’altra cosa. C’era il Covid, poco pubblico, tante mascherine, arrivò in semifinale e perse in due set contro Tsitsipas. Il greco, visto il tabellone, può ritrovarlo allo stesso punto del torneo, ma prima può esserci anche un derby italiano ai quarti con Musetti. Il primo passo, verso il tuffo in piscina, è battere oggi Diego Schwartzman (n. 48 Atp), già sconfitto una settimana fa a Montecarlo, quando l’argentino perse male il primo set (6-0) e poi si ritirò nel secondo (3-1) per un problema muscolare. Jannik ieri ha giocato il primo turno del doppio con l’australiano De Minaur perdendo in due set (6-4 7-6) contro la coppia franco-messicana Roger-Vasselin/Gonzales, vincitori del Masters 1000 di Miami. S’è divertito, ha riso tanto, insomma, è stato un buon allenamento, ma da oggi si fa sul serio. Dopo la semifinale a Montecarlo, in Spagna Jannik è uno dei tennisti più attesi. È un 500 che per qualità sembra quasi un 1000. Tutti qui sognano la finale con Alcaraz. Batterlo a casa sua cosa significherebbe? «Prima ci sono altre sfide, parlare già di una potenziale finale è prematuro. Tutti guardiamo il tabellone, è vero ma pensare troppo lontano è qualcosa che non faccio mai. Il primo turno è già molto difficile. Ho fatto bene la scorsa settimana e già so che non sarò perfetto, ma proverò a fare il meglio possibile».
Tsitsipas ha detto che lei è migliorato tanto ed è aggressivo e consistente. Ci si rivede?
Sì e a prescindere dai risultati il mio gioco è diventato anche più costante. Faccio meno errori. Con il mio team stiamo provando anche ad alzare il livello: ciò significa andare di più a rete, essere più aggressivo, provare qualche smorzata, lavorare sull’imprevedibilità.
Cos’è cambiato nella sua preparazione?
Credo di essere diventato più maturo. Anche fuori dal campo, sono più sicuro delle mie qualità. Sul fisico abbiamo lavorato tanto e continueremo a farlo, anche durante i tornei. Il mio corpo sente il bisogno di lavorare tutti i giorni. Se per un paio mollo, poi ne ho la necessità.
Il comportamento di Rune a Montecarlo non le è piaciuto, vero?
Non voglio commentare.
Facciamo un passo indietro, fino al quarti. E nata una bella rivalità con Musetti?
Ciò che ha fatto vedere contro Djokovic è un manifesto del suo talento. Contro di me ha giocato in condizioni totalmente diverse, con un campo pesante. Aveva finito tardi la sera prima. Dopo aver vinto una partita così importante è anche normale che possa aver avuto un calo.
Gli infortuni di Berrettini, invece, come II valuta? Per certi versi c’è passato anche lei.
I suoi sono decisamente più gravi, i miei sono stati più o meno piccoli, al di là della storta che presi a Sofia. È un momento difficile sicuramente per Matteo, ma sono sicuro che con le sue qualità tornerà più forte di prima. Ovviamente non è semplice, stava riprendendo il ritmo dopo un inizio di anno difficile. Gli auguro il meglio e spero che ritorni il più presto possibile, che si prenda cura del suo corpo perché il corpo è la cosa più importante: è il nostro capitale, dobbiamo stare attenti e preservarlo. […]
Cosa direbbe a un ragazzino che sogna di diventare tennista?
Prima cosa di avere le idee chiare. Diventare tennista è un conto, diventare un tennista professionista è un’altra e bisogna fare dei sacrifici, ma anche divertirsi. Deve inoltre riuscire a capire certe cose con l’esperienza, sbagliando, soffrendo, lavorando tanto. Però, in fin dei conti, che si diverta. Ridere dentro il campo è la cosa più importante.