dal nostro inviato a Barcellona Federico Bertelli
Negli altri incontri di giornata qua a Barcellona Cerundolo ed Evans hanno avuto rispettivamente la meglio su Ruud e Khachanov. Approfittiamo con l’occasione per sottolineare che il quadro degli ottavi di finale questa settimana a Barcellona era particolarmente nobile: delle 16 teste di serie, solo Tiafoe è uscito prima degli ottavi, vittima ancor prima che di Ruusuvuori di sè stesso. Il quadro dei quarti pertanto prevede domani alle 12 il derby Sinner – Musetti, con a seguire Tsitsipas – De Minaur, Alcaraz – Davidovich Fokina e infine Cerundolo – Evans. In quest’ultimo match sarà interessante vedere come riuscirà a digerire Ruud, data la sua posizione in risposta, le continue discese a rete di un Evans in palla.
[15] F. Cerundolo b. [3] C. Ruud b. 7-6(5) 6-3
A sorpresa (ma non troppo viste le ultime performance altalenanti di Ruud), Cerundolo piazza il colpo di giornata e fa fuori la testa di serie numero 3, completando il quarto degli outsider con Evans, anche lui vincitore contro pronostico con Khachanov. L’argentino comunque non ruba niente e approfitta dell’incertezza di Ruud che al momento di chiudere il primo set balbetta e di fatto lascia strada libera al suo avversario, che dopo un avvio in sordina finisce il match in crescendo e con autorità. Autorità che Ruud oggi proprio non ha mai mostrato. Servirà un netto cambio di rotta al norvegese per provare a difendere la finale dello scorso anno al Roland Garros.
Primo set: nel match conclusivo sul centrale si annuncia battaglia fra due solidi specialisti del mattone tritato. Fin dalle prime battute i due si danno battaglia con Cerundolo che annusa il profumo del break in due occasioni; ma in entrambi i casi Ruud gli chiude la porta in faccia chiamando a raccolta il suo drittone. quarto gioco nel quale per la prima volta Ruud riesce a far male all’argentino, che però è bravo a sfruttare la posizione in risposta molto defilata del norvegese trovando il giusto angolo ad uscire. Ma la capitolazione è solo rimandata, con Ruud che riesce sempre più spesso a girare sul proprio rovescio per scaricare i suoi proverbiali dritti inside out. Nel prosieguo del set gli scambi seguono un pattern abbastanza consolidato, con entrambi i giocatori che cercano di puntare il rovescio avversario generando in risposta tentativi di uscire dalla morsa con variazioni lungolinea. L’argentino prova a rientrare in partita nel settimo gioco, ma anche a causa dell’inquinamento sonoro esterno paga la situazione perdendo leggermente la concentrazione. Il norvegese però è mentalmente un lontano parente della macchina da guerra dello scorso anno sul rosso; Casper va così a servire per il primo set e dopo aver sprecato due set point cede le armi all’argentino. Anche a livello di body language Casper non dà uno bello spettacolo, con un atteggiamento all’apparenza dimesso e negativo. Il norvegese necessita evidentemente di una scossa emotiva, e questa, non potendo venire dal pubblico neutrale e tiepidamente fan del suo tennis, deve necessariamente essere endogena. Scossa che però continua a latitare: si va al tie break con Cerundolo che ha tagliato drasticamente gli errori non forzati mentre l’emorraggia per Ruud continua. L’argentino passa a condurre 4-0 nel tiebreak e non si guarda più indietro, nonostante un timido tentativo di rientro di Ruud. Primo set che va in archivio dopo 70 minuti. Com’era prevedibile non è un match di scambi rapidi come quello giocato da Shapovalov oggi.
Secondo set: l’inerzia positiva per Cerundolo continua anche all’inizio della seconda manche: il norvegese si trova a dover fronteggiare due palle break per il 2-0 Cerundolo: nella prima occasione la prima di servizio fa il suo dovere, ma sulla seconda opportunità la risposta di Cerundolo è profonda e centrale e Ruud non fa in tempo a togliersela dalle stringhe; anche questo se vogliamo è un dettaglio importante: un giocatore dal footwork impeccabile come Ruud raramente si fa sorprendere così. Da un punto di vista tattico poi uno dei problemi per Ruud è che gli scambi sulla diagonale di rovescio non sono lui a favorevoli: è Cerundolo in questo caso ad avere il colpo più pesante e mettere il norvegese nella scomoda situazioni di dover uscire da quella situazione di gioco. La situazione poi, per Ruud, poi da seria rischia di diventare disperata, quando nel quarto game Cerundolo ha addirittura due chance per il doppio break, che però spreca in maniera sciagurata con due rovesci mal giocati. Casper allora ringrazia e senza alzare troppo la voce rimane quanto meno in scia. Ma evidentemente per far girare l’inerzia del match ciò non è sufficiente e infatti si arriva sul 5-3 e servizio Cerundolo, con l’argentino che non trema e si va a prendere di forza due match point per assicurarsi un posto nei quarti di finale
[12] D. Evans b [6] K. Khachanov 6-3 6-4
Nell’altro match di giornata Evans ha la meglio su un Khachanov a cui va del tutto indigesto lo stile spumeggiante del britannico; troppo champagne evidentemente dà alla testa al russo che non riesce a far fronte agli attacchi continui del suo avversario, bravo a chiudere a rete in varie occasioni. Il russo come si vede ha avuto anche le proprie occasioni ma proprio non è riuscito a tradurle in solide realtà (alias break). La vittoria del britannico è stata insomma per certi versi sorprendente, addirittura le quote pre-match pagavano a 4 la vittorie del suddito di sua Maestà.
Andando a vedere le statistiche le prime di servizio in campo sono state 66% per il giocatore britannico e 65% per il giocatore russo, con una percentuale di realizzazione sulla prima del 73% (33/45) e 73% (22/30) per entrambi. Insomma al servizio la performance non poteva essere più simile. In risposta invece, le performance di realizzazione sulla seconda di servizio sono state pari a 44% (7/16) e 39% (9/23), con una leggera prevalenza di Evans. La partita quindi è stata estremamente equilibrata e decisa su pochi punti e li ha fatto la differenza la freddezza con cui Evans ha gestito i break point. Se da un lato Khachanov ha potuto godere di più occasioni (5), dall’altro lato Evans è stato spietato nell’annullarle tutte. Viceversa, Khachanov ha lasciato la porta aperta in quelle occasioni in cui Evans si è issato a palla break. La combinazione di efficienza al servizio e di incisività in risposta ha portato in dote ai due giocatori un numero di palle break pari a 2 per Evans D. e 4 per Khachanov K. La gestione della pressione in queste situazioni di break point ha avuto come risultato un tasso di conversione pari a 67% (2/3) per il giocatore britannico e 0% (0/5) per il giocatore russo. In particolare i rimpianti per il russo vanno al primo set, dove ha sprecato la maggior parte delle proprie chance. Per Evans ottima prestazione che gli apre le porte ai quarti di finale contro un Ruud ancora non al meglio.