La terza giornata del Firenze Ladies Open – appuntamento di categoria 125 con montepremi da 115.000 $, che rispetto all’entry list di fine aprile è stato costretto a prendere nota della rinuncia di un paio tra coloro che avrebbero dovuto figurare tra le primissime teste di serie: Muchova, giunta in ottavi a Roma, e Davis – dopo che nelle prime due si erano disputati soltanto due incontri del tabellone principale e fra l’altro con uno di questi che non si è neppure concluso a causa del ritiro della croata Ana Konjuh quando si trovava già in svantaggio 5-2 nel primo set contro la statunitense Taylor Townsend, in corso di svolgimento sui campi del Match Ball Country Club di Bagno a Ripoli si conclude con un bilancio negativo per i colori azzurri: una sola vittoria racimolata dalla nostre ragazze, a fronte di quattro sconfitte.
L’unica giocatrice di casa ad ottenere il successo, infatti, è stata la romagnola e testa di serie n. 8 del torneo Lucia Bronzetti – n. 98 del ranking WTA – che ha rimontato con il punteggio di 3-6 6-3 6-0 l’australiana Olivia Gadecki, quarta tennista per classifica del suo Paese e attualmente detentrice della piazza 149 delle classifiche mondiali.
Sono servite esattamente due ore di gioco, alla 24enne riminese per compiere il ribaltone. Le difficoltà riscontrare da Lucia nell’approccio alla sfida, sono dipese principalmente da un doppio connubio di fattori che l’hanno depotenziata nella prima parte del match: una superficie di gara piuttosto lenta, unita ad un grado di reattività fisica ed intensità atletica non sufficiente per piegare la resistenza avversaria. Successivamente però, al termine di una frazione inaugurale decisamente di rodaggio, Bronzetti ha innestato finalmente la necessaria marcia superiore per poter cambiare l’inerzia della partita: il risultato di questa modifica sul piano prestazionale dell’italiana, le ha permesso di vincere mostrando grande autorità 12 degli ultimi 15 giochi andati in scena attraverso una costante ricerca di soluzioni tecniche sempre differenti e dunque affidandosi a proficui cambi di ritmo, ma anche per mezzo di una considerevole crescita della percentuale di precisione della prima palla di servizio romagnola. A proposito di rendimento con la battuta, al contrario, totalmente da dimenticare l’incisività del fondamentale d’inizio gioco palesata dalla 21enne di Gold Coast, la quale è inciampata in ben 11 doppi falli su 12 turni di servizio complessivi spianando così la fuga italica nel parziale finale.
Ad un’isolata gioia, come detto, tuttavia hanno fatto da contro-altare un quartetto di amare eliminazioni: ha dovuto abbandonare, difatti, immediatamente i propri sogni di gloria nel capoluogo toscano Diletta Cherubini – omaggiata di un invito per il main-draw – che si è arresa con un duplice 6-4 alla finalista di Wimbledon 2014 – semifinalista nella stessa stagione anche all’Australian Open e al Roland Garros – Eugenie Bouchard. Qualche piccolo rimpianto rimane per la giovane classe 2002 di Firenze, la quale nonostante sia stata abilissima nel recuperare un break di svantaggio in entrambe le frazioni si è sciolta sul più bello: nel momento della verità, sia del primo che del secondo set, Diletta si è rivelata deficitaria in termini di coraggio attitudinale e cattiveria agonistica non riuscendo perciò a complicare ulteriormente la vita alla canadese. Ora per la 29enne di Montreal, ad attenderla al 2°T ci sarà la slovena Kaja Juvan che ha sorpreso l’americana Claire Liu 6-0 5-7 6-4: classifica alla mano la favorita assoluta alla conquista del titolo.
Niente da fare neppure per Deborah Chiesa, che ha portato a casa solamente tre giochi nello scontro con la rumena Ana Bogdan, terza favorita dell’evento toscano alla fine impostasi nettamente con uno score perentorio e inequivocabile: 6-2 6-1. Fuori al primo turno anche Lucrezia Stefanini, n. 9 del seeding e divenuta tds dopo il forfait dell’americana Lauren Davis, che ha ceduto il passo 6-4 6-2 per mano di un’altra tennista aussie – questa volta foriera di delusioni per l’Italia della racchetta femminile impegnata a Firenze – Priscilla Hon.
A discapito del KO subìto, invece, va comunque evidenziata la buona performance di Camila Rosatello, messa al tappeto per 6-3 7-5 dall’ucraina Dayana Yastremska. La 28enne di Saluzzo, comune della provincia di Cuneo, ha qualcosina da recriminarsi dato che pure nel set d’apertura il punteggio conclusivo sarebbe stato più ravvicinato se solo la wild-card piemontese non avesse sprecato diverse chance di contro-break sul 5-3 con l’avversaria al servizio per chiudere il parziale, mentre è stata in grado di compiere il tanto agognato aggancio alla rivale dopo che quest’ultima si era presa il comando dello score in avvio di secondo set. Purtroppo però, nell’undicesimo game il braccio di Camila si è irrigidito a causa della tensione consegnando di fatto alla 23enne di Odessa il pass per gli ottavi.
Infine da registrare la sospensione dell’incontro, per sopraggiunte oscurità ed umidità, che vedeva protagonista la nostra Jasmine Paolini opposta alla britannica Katie Swan: il match è stato interrotto nel set decisivo e sul perfetto equilibrio del 2-2, dopo che le due giocatrici si erano aggiudicate una frazione ciascuno; al 6-4 della 27enne di Castelnuovo di Garfagnana ha risposto con il medesimo punteggio la 24enne di Bristol.