Il torneo di Lione, anticamera del ben più è prestigioso Roland Garros, è stata teatro di un acceso diverbio tra Sebastian Baez e Marton Fucsovic. Sulla terra rossa del torneo ATP 250 Open Parc Auvergne-Rhône-Alpes Lyon i due si sono dati battaglia per poco più di due ore di gioco, quando a meta del secondo parziale sono volati stracci.
Le cose hanno preso una brutta piega quando il tennista ungherese numero 80 del ranking ATP si è lasciato andare ad uno sfogo plateale contro l’avversario, che ha costretto l’arbitro ad intervenire. E’ successo durante un cambio campo, quando Fucsovics, palesemente infastidito dall’atteggiamento provocatorio dell’argentino, ha sbottato: ““Quanti anni hai? 12? Ti stai comportando come un bambino di 12 anni. Questo c***o di ventenne purtroppo si comporta come molti altri nel circuito. È veramente scorretto. Grida vamos su ogni punto che perdo. Strilla come una p*****a.
“Uguale la scorsa settimana contro non so chi, mi sembra Norrie. Gli permettono di fare queste cose. Lo so, ma mi sembra troppo”. Al che il giudice di sedie, sorpreso tanto quanto Baez, è intervenuto per cercare di placare lo sfogo di Fucsovic: “Va bene, parliane con me. Non voglio però che usi questo tipo di parole. Capisco che ti dà fastidio questo comportamento, ma non voglio sentire queste parole. Sono felice di parlare con entrambi, ma senza insulti. Va bene? Non usiamo questo vocabolario“.
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Alla fine l’argentino Baez, 44° giocatore ATP, è riuscito a vincere la partita imponendosi in due set, 6-4 7-6 (5), conquistando il secondo turno. Al momento della stretta di mano ci sono stati attimi di tensione quando Fucsovics ha detto qualcosa all’avversario che non ha fatto una piega, senza rispondere. Il giorno dopo Marton è tornato sui suoi passi rilasciando un messaggio sui social in cui si scusa non senza un’ultima frecciatina: “Vorrei scusarmi per il modo in cui mi sono comportato in campo. Nel fervore del momento ho usato parole che non avrei dovuto usare. Appartengo – si legge nell’ultima parte del messaggio – ad una generazione precedente, dove tra giocatori ci si rispetta a vicenda e dove ci si batte sul campo da tennis”.