[3] N. Djokovic b. J. P. Varillas 6-3 6-2 6-2
Nel match di ottavi di finale del Roland Garros 2023 Novak Djokovic supera il peruviano Juan Pablo Varillas, splendido protagonista finora, e accede ai quarti di finale, dove sfiderà il russo Karen Khachanov. Forse l’avversario odierno non è l’indiziato principale per l’eliminazione del terzo favorito del torneo, ma quella vista oggi è la versione del serbo più paziente, cinica e attenta di questa edizione dello Slam rosso.
Pochi errori, geometrie da manuale e la corsa necessaria per disinnescare progressivamente l’energia e la fiducia nei propri colpi del rivale. Senza dimenticare uno straordinario 80% complessivo di prime palle. Forse alcuni bisticci con l’audience parigina, anche oggi udibile protagonista, lo aiutano anche a trovare la motivazione per una grande prestazione. Vero o no, con il match di oggi il 22 volte campione Slam lascia intendere di essere a pieno titolo tra i pretendenti alla Coppa dei Moschettieri.
Primo set: Nole parte bene e controlla il ritorno di Varillas
Djokovic pare intenzionato a entrare con decisione da subito nella sfida per non perdere troppe energie con un avversario assai valido sul rosso. Il peruviano, forse intimidito dal palcoscenico, non reca fastidio con la battuta e il suo palleggio è corto e lascia troppo spazio al belgradese.
Con il passare dei minuti l’atleta sudamericano supera le tensioni iniziali e sguaina un rovescio veloce e insidioso, giocato in cross ma soprattutto lungolinea, con cui sveglia Djokovic dai sogni di un match veloce e lineare. Il due volte campione di Parigi deve così dare fondo alle sue migliori capacità di contenimento per difendere il vantaggio accumulato nel primo quarto d’ora del set.
Novak sale 4-0 e rischia solo nel game iniziale, quando si trova a dover annullare una palla-break. Per il resto il suo dominio è evidente. Varillas si scuote tenendo il servizio al quinto gioco mandando in archivio due rovesci lungolinea consecutivi che gli danno fiducia.
Sul 4-2 in suo favore Djokovic è realmente in difficoltà e di nuovo non trova contromisure sul proprio lato destro; concede una palla-break e palesa apertamente il suo nervosismo. Il pubblico di nuovo lo provoca ululandogli contro e l’asso di Belgrado si lascia cogliere in flagranza di suscettibilità, invitando tutti a continuare il concerto.
L’intermezzo… sonoro fa comunque bene al favorito numero tre se è vero che Nole cancella la palla-break e con una difesa incredibile si procura la chance per il 5-2, ovviamente mettendo la mano a conchiglia intorno all’orecchio per meglio gustarsi l’applauso generale.
Il 5-2 arriva e poco dopo giunge anche il 6-3 di fine frazione. Quarantaquattro minuti, 13 vincenti e 10 errori per lui e un dignitoso 8-7 per il peruviano. Per il serbo 81% di prime in campo.
Secondo set: Sempre più concreto il serbo, Varillas non può nulla
Di nuovo Djokovic parte meglio e trova subito il break. Il serbo però appare più quadrato e continuo e il suo incipit migliore non dipende come nel primo set dalla timidezza del rivale ma piuttosto dal suo atteggiamento deciso e maggiormente offensivo.
Il suo tennis è tremendamente concreto dal centro del campo, laddove si è insediato e orchestra come ben sa lo scambio. Varillas deve retrocedere e impegnarsi in corse mozzafiato per contenere il rivale. Con scarsi risultati.
Djokovis sale 5-1 perdendo solo due punti alla battuta, con 10 su 10 quando mette la prima, cioè spesso (77%). Nel sesto game gioca un setpoint che solo l’orgoglio del peruviano riesce a sventare. Sul 5-2 apre il game seguente con un doppio fallo, il primo dell’incontro, per continuare con una volée di rovescio, un ace e un dritto inside-out. Il set finisce poco dopo per 6-2. Dieci vincenti e solo quattro errori 37 minuti di gioco.
Terzo set: Nole implacabile al servizio non concede più nulla
Varillas serve per primo in un game importantissimo, viste le difficoltà che incontra nell’avvicinare Nole sulla sua battuta. Il sudamericano tiene il turno e sul 15-15 prende l’avversario in contropiede con un gran dritto incrociato, ma due giochi più avanti deve capitolare alla terza opportunità. Sulla sua seconda palla Djokovic opera come vuole e trova profondità sin dalla risposta, sottraendogli gran parte del potenziale offensivo.
Djokovic concede solo cinque punti alla battuta e proprio non c’è modo per il buon peruviano di trovare una chiave nuova e di riaprire un match: troppo povero e spuntato il suo arsenale. Il serbo chiude in attacco nell’ottavo gioco e dopo la stretta di mano si riappropria del consenso incondizionato di Parigi. Almeno fino alla prossima…