Campionessa in campo sempiterna, uno dei nomi più noti della WTA del nuovo millennio, sia dentro che fuori dal campo. Maria Sharapova, insieme a Serena Williams, ha sedimentato volti e identità nell’immaginario collettivo difficilmente replicabili. E tanto merito, chiaramente, va alle vittorie: 5 titoli Slam, tra cui 2 Roland Garros. Certamente il major parigino è quello che le ha dato più soddisfazioni, e non a caso proprio nella capitale è stata intervistata da Federica Cocchi per la Gazzetta dello Sport a pochi giorni dall’incoronazione della nuova regina del Roland Garros.
“Potrà sembrare strano, ma i ricordi più forti legati al Roland Garros sono i momenti di difficoltà“, ammette l’ex n.1 al mondo, “quelli che mi hanno formato come persona. Come ad esempio la battaglia con la Halep nella finale del 2014, forse la più faticosa della mia vita. Il titolo del 2012 contro Sara Errani invece lo ricordo con gioia perché ho completato il Grande Slam della carriera“. Maria, insieme a Serena e alle controparti maschili incarnate dai Fab Four ha scandito una storia probabilmente irripetibile, un’epoca florida come poche. Ma sembrerebbe che stia ora emergendo, nel panorama maschile, un ricambio generazionale non così malvagio: “Carlos [Alcaraz] è incredibile. Quello che più mi affascina di lui è lo spirito battagliero su ogni punto. Riesce a dare spettacolo e infiammare il pubblico ogni volta che mette piede sul campo. Non vedo l’ora di assistere alla sua crescita, sono davvero curiosa di vedere dove può arrivare e cosa potrà fare“.
In parallelo ad Alcaraz, l’altro tennista del futuro, il suo ideale rivale, è considerato il nostro Jannik Sinner, altro protagonista di una crescita esponenziale. “Conosco abbastanza bene Jannik“, commenta la russa, “da Riccardo Piatti ho avuto l’occasione di condividere alcuni momenti di lavoro. È un ragazzo serio, umile, dedicato. Mi piace molto il suo stile fluido e potente, sembra quasi che non faccia fatica, e invece c’è un grande sforzo dietro il suo gioco. Spero sia pronto per vincere uno Slam. Il gioco ce l’ha e i fan aspettano il suo trionfo“. Innegabile anche che, come il tennis maschile abbia individuato giocatori che possano prendere le redini del circuito e della popolarità nei prossimi anni, non è facile affermare lo stesso per il circuito WTA. “Al momento non vedo una mia erede all’orizzonte”, interviene Sharapova, “ci sono ottime giocatrici con stili diversi. La formula del successo non è facile da raggiungere, serve un perfetto equilibrio tra il gioco, gli impegni con gli sponsor e il tempo libero“.