(dal nostro inviato a Parigi)
[1] I. Swiatek b. K. Muchova 6-2 5-7 6-4
Quella che avrebbe dovuto essere una finale a senso unico è invece stato un match molto combattuto, per larghi tratti divertente e nel quale il nome della vincitrice è rimasto incerto fino alla fine. Il pronostico è stato rispettato, con la vittoria di Iga Swiatek che ha completato la sua tripletta al Roland Garros, ma Muchova ha per larghi tratti tenuto testa alla campionessa polacca, se non condotto la gara con concrete possibilità di portarla a casa. Nonostante uno svantaggio iniziale di 2-6 0-3, la giocatrice ceca è quasi riuscita a ribaltare la partita arrivando a condurre per 4-3 e servizio nel set decisivo e avendo a disposizione una palla per andare a servire per la Coupe Suzanne Lenglen.
Swiatek ha avuto i suoi soliti problemi con la seconda di servizio, ha subito gli schemi dell’avversaria che le ha fatto male in più occasioni sul lungolinea di diritto, ma nei momenti decisivi ha fatto valere la sua maggiore esperienza ed ha attaccato il rovescio di Muchova, colpo con il quale la giocatrice ceca non ha mai trovato soluzioni difensive apprezzabili.
LA PARTITA – Non era difficile aspettarsi che Muchova potesse essere nervosa all’inizio del match, al suo esordio in una finale del Grande Slam. E infatti la ragazza ceca commette quattro errori gratuiti nei primi due game, che aggiunti a un paio di diritti vincenti di Swiatek danno il primo strappo del match sul 3-0.
Karolina sa che deve cercare di fare gioco, e fa molta attenzione a variare i colpi da fondocampo alternandoli, quando serve, con una palla corta, soprattutto di rovescio. Swiatek tuttavia sembra che faccia molta meno fatica a tenere la velocità di crociera, anche perché non è lei a dover “inventare” gli schemi di attacco, a lei basta rispondere. Rispondere, e caricare con il dirittone.
Swiatek esce bene da un turno di servizio complicato (14 punti) nel quale salva una palla del controbreak con un bel passante di rovescio incrociato e poi approfitta di due errori di diritti consecutivi di Muchova per firmare il 4-1.
La ceca gioca bene, ma con troppi alti e bassi: nel gioco successivo dal 30-0 si trova a fronteggiare una palla dell’1-5, ben annullata peraltro con uno schema servizio-rovescio, poi confeziona due elle palle corte di diritto e accorcia le distanze. Swiatek però sente che è ora di allungare e con un parziale di 8-2 porta a casa il primo set 6-2 in 43 minuti.
Dopo una pausa piuttosto lunga per l’uscita di entrambe le giocatrici nella pausa tra i set, si riprende più o meno da dove si era lasciato: Swiatek fugge subito sul 3-0, ottenendo un break a 15 al secondo gioco grazie a quattro errori gratuiti di Muchova.
La partita sembra precipitare nel game seguente quando Karolina è 30-30 sul suo turno di battuta, ma proprio quando dietro le quinte si muovono per preparare il tavolo per la Coppa Suzanne Lenglen, Muchova ha un’impennata e con lei il ritmo della partita. La ceca inizia a macinare da fondo campo, ottiene il controbreak e pareggia sul 3-3 con due servizi vincenti.
Sul 4-4 il pubblico prova timidamente a rientrare nella partita sostenendo la propria beniamina (decisamente più numerosi i polacchi, ma Muchova ha il sostegno del pubblico neutrale che vuole una partita combattuta) e Swiatek sente il nervosismo: tre errori gratuiti e un doppio fallo finale mandano la ceca a servire per il set. Anche lei però non ha il sangue freddo per chiudere, e quattro gratuiti ristabiliscono la parità al 5-5. La n. 1 del mondo però sembra aver perso il bandolo della matassa, soprattutto sembra aver ceduto il pallino del gioco: altri tre gratuiti e Muchova torna a servire per il set sul 6-5.
Nel game più emozionante della partita si va prima 0-30 (con un doppio fallo), poi un set point per Muchova, poi un secondo, tutti svaniti. La ceca poi compie un capolavoro aggiudicandosi il più bel punto del match con tre volée acrobatiche, e poi su un rovescio lungo di Swiatek incamera il secondo set.
Prima dell’inizio della partita decisiva arriva qualche nuvoletta fornire un po’ di riparo dal sole, in una giornata altrimenti piuttosto calda e appiccicosa quasi senza alcuna brezza.
Muchova continua nel terzo set sull’onda dell’entusiasmo del secondo e vince i primi otto punto consecutivi per il 2-0. Swiatek non ci sta e due game più tardi, con l’aiuto di due passanti di rovescio lungolinea pareggia sul 2-2, ma non è tranquilla, il servizio non l’assiste e subisce più del necessario. La polacca subisce un secondo break sul 3-3, ma lo recupera immediatamente grazie a due diritti lungolinea e una palla corta di Muchova che non arriva neanche alla rete.
Swiatek trova un varco sul rovescio dell’avversaria e riesce a tenere il turno di battuta seguente rimontando da 0-30 annullando una delicatissima palla break (che avrebbe mandato Muchova a servire per il titolo) e poi sul 5-4, l’avversaria si consegna a lei: due errori gratuiti di diritto e un doppio fallo pongono fine alla contesa
IGA IV – Si tratta del quarto titolo del Grande Slam per Iga Swiatek, il terzo sulla terra parigina. Questa vittoria le consente di mantenere la vetta della classifica WTA alla vigilia della stagione sull’erba che non è tradizionalmente il suo miglior periodo dell’anno. Per Karolina Muchova rimane un grande torneo, impreziosito dalla vittoria in semifinale su Aryna Sabalenka, e una scalata di ben 27 posizioni nel ranking che ora la vede alla sua migliore posizione in carriera al n. 16.