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L. Sonego b. [7] M. Berrettini 6-1 6-2
Non è mai facile affrontare un amico, ancor di più se è al rientro dopo l’ennesimo infortunio. Il tennis però sa spesso essere crudele e al primo turno del Boss Open, ATP250 in corso sui campi in erba di Stoccarda, Lorenzo Sonego e Matteo Berrettini finiscono subito uno contro l’altro. I due azzurri, coetanei, hanno un ottimo feeling con i prati, specie il romano che nel 2021 fu finalista a Wimbledon e che ha vinto 20 delle ultime 21 partite sul verde (con il bilancio che, prima di oggi, era di 33 vittorie su 39 match a livello ATP). A sporcare le strepitose medie del n°21 del mondo tocca come detto ad uno dei suoi più cari amici nel tour, quel Sonego che dopo una vittoria agli Internazionali d’Italia aveva scritto sulla telecamera “Ci manchi, Matteo!”.
Dopo il problema agli addominali obliqui accusato a Montecarlo, che lo ha costretto per il secondo anno di fila a saltare la stagione sulla terra, Berrettini appare in grande difficoltà al suo rientro in campo, arrivando spesso in ritardo sulla palla e commettendo davvero troppi errori. Dopo due titoli (il primo nel 2019, quando non perse nessun set né cedette mai il servizio in tutto il torneo) e nove vittorie di fila il romano incappa nella prima sconfitta in carriera a Stoccarda. Basta poco più di un’ora a Lorenzo Sonego per ottenere la sua 17esima vittoria in carriea sui prati (la prima contro un top30), che lo proietta al secondo turno: aspetta ora O’Connell o Altmaier. Poco prima c’era stato l’esordio vincente anche da parte di Lorenzo Musetti, bravo ad avere la meglio su Borna Gojo dopo un primo set complicato.
È un KO che fa doppiamente male per Berrettini, poiché i 500 punti del Queen’s che gli usciranno lunedì lo condanneranno ad salutare la top30 per la prima volta dopo oltre 4 anni di permanenza. Sono passati 1477 giorni dal 27 maggio 2019, giorno in cui il romano entrò per la prima volta tra i primi trenta: da allora non ne era mai più uscito. E un’eventuale sconfitta all’esordio al Queen’s potrebbe essere ancor più dannosa, con la possibilità non così remota che Matteo non rientri tra le teste di serie a Wimbledon.
Primo set: troppi errori di Berrettini, Sonego ne approfitta
Nonostante quanto dica il punteggio l’inizio di partita è piuttosto equilibrato. Dopo aver tenuto a 15 il primo turno di battuta Sonego ottiene immediatamente un break, risalendo da 40-15 e approfittando di qualche errore di troppo di Berrettini, come il dritto sul nastro sulla palla break che consente a Lorenzo di partire avanti. Non è semplice però per il torinese confermare l’allungo sul 3-0: ci riesce ancora una volta ai vantaggi, annullando a Matteo due opportunità break sollecitandogli il rovescio.
Dopo il primo quarto d’ora ecco che l’equilibrio nel primo parziale inizia a venire meno. Si vedono infatti, com’è normale che sia, un po’ di scorie nel tennis del 26enne romano, ai box dal torneo di Montecarlo, che quando non riesce ad ottenere punti diretti con il servizio va in difficoltà. Il n°41 del mondo risponde bene e approfitta dei tanti errori del suo amico-rivale, che sotto 1-4 si incarta anche con il dritto e concede un nuovo break. Sfruttando l’80% di prime in campo e altrettanti punti vinti in percentuale con questo colpo Sonego chiude in mezz’ora un primo set dominato: 6-1.
Secondo set: Sonego dominante, Berrettini non riesce a difendersi
Anche nel secondo parziale la musica non cambia: nel game inaugurale Sonego trova tre grandi risposte, riuscendo spesso a girarsi con il dritto e a far male dal lato sinistro di Berrettini, che subisce il terzo break della sua partita e appare sfiduciato. Il torinese serve e risponde splendidamente, mentre dall’altra parte della rete il linguaggio del corpo di Matteo è sempre più preoccupante, accennando forse anche a qualche problemino fisico. Il n°4 d’Italia si porta in un lampo sul 4-0 e, nel quinto game, ha anche una possibilità per andare subito a servire per il match.
Berrettini la cancella con l’orgoglio del campione, ma oggi può fare davvero poco. Tanto per via di un avversario in gran forma, che ha servito il 79% di prime (con cui ha conquistato il 76% dei punti), quanto soprattutto per una sua forma fisica inevitabilmente ancora non al top. Bastano 71 minuti a Sonego per chiudere 6-1 6-2 e ottenere la sua miglior vittoria in carriera su questa superficie a livello di ranking, ma il risultato passa subito in secondo piano. “Matteo è il mio miglior amico nel tour e non è mai facile affrontarlo” – ammetterà il piemontese nell’intervista a caldo. “Ho giocato il mio miglior tennis ma non sono felice, spero che possa riprendersi in fretta per il prossimo torneo”. Fanno molto male le lacrime del romano all’uscita dal campo, che quasi si scusa con il pubblico per il risultato. L’augurio è che possa ritornare ai vertici quanto prima, come dimostrato di saper fare già tante altre volte in passato.
VINCE ANCHE RICHARD GASQUET
Praticamente in contemporanea al derby azzurro si è disputata anche la sfida tra Richard Gasquet e Christopher Eubanks, che alcuni ricorderanno per la sua cavalcata a Miami. Il francese riesce a trionfare dopo quasi un’ora e tre quarti, prendendosi la rivincita per la sconfitta patita per mano dello statunitense poco più di un anno fa nella semifinale del Challenger di Bordeaux. Eubanks era già alla quinta partita sull’erba, dopo la battuta d’arresto al Challenger di Surbiton la scorsa settimana e i due match vinti in Germania nelle qualificazioni. Nel primo set non c’è nessun break e il francese domina 7-2 il tie-break. Dopo un rapido scambio di break in avvio di secondo parziale si procede ancora all’insegna dell’equilibrio, con Gasquet che piazza l’affondo decisivo proprio alla fine dell’incontro. Il transalpino si impone 7-6(2) 6-4 e raggiunge il secondo turno, dove sfiderà la testa di serie n°1 Stefanos Tsitsipas.