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Veder piangere il proprio migliore amico, soprattutto se sei stato tu stesso a provocare, senza volerlo e senza colpe, quel pianto, non è cosa facile. È quello che è successo a Lorenzo Sonego dopo aver strapazzato Matteo Berrettini nel primo turno del Boss Open, ATP 250 in corso a Stoccarda e primo appuntamento “erbivoro” del 2023 del circuito maggiore. Una partita senza storia (6-1 6-2) che, oltre a confermare quanto Sonego sia in un buon momento dopo gli ottavi di finale acchiappati al Roland Garros, ha evidenziato d’altro canto quanto il tennista romano sia ancora molto lontano dal suo miglior stato di forma, specie su una superficie sulla quale si è invece sempre comportato bene (ricordiamo la finale a Wimbledon).
Una scoperta amara da parte di Matteo – perché sicuramente nemmeno lui si aspettava di essere così lontano dai giorni tennisticamente più rosei – talmente amara da condurlo fino alle lacrime nel momento di abbandonare il terreno verde. Sonego si è subito accorto dello stato d’animo di Berrettini e, piuttosto che parlare di un match che non è mai cominciato, si è invece concentrato sulle sue sensazioni nel vedere il connazionale in quelle condizioni.
“Non è facile giocare contro il proprio migliore amico – avrebbe detto Sonny al termine dell’incontro – soprattutto non lo è se lo vedi così in difficoltà. Ho giocato il mio miglior tennis ma non sono felice. Gli auguro il meglio nel prossimo torneo”. Ha ragione Sonego – per il quale la speranza è di vederlo molto avanti anche a Stoccarda – ma il più grande auspicio è proprio quello di ritrovare l’ex n° 1 d’Italia al top, perché il tennis italiano ne ha bisogno.