UPDATE Mercoledì 21 giugno. Il controllo anti-doping a cui Fabio Fognini non è potuto presentarsi risale al 9 maggio, un mese prima della finale Inter-Manchester City, e il mancato appuntamento è da imputare al malfunzionamento del portale Wada su cui gli atleti registrano i propri spostamenti e i propri domicili. Fognini quel giorno si trovava a Roma per gli Internazionali BNL d’Italia ma il suo profilo riportava ancora il domicilio Arma di Taggia (Imperia), e per il tennista italiano è stato impossibile cambiarlo a causa di un problema sul sito Wada, certificato da screenshot forniti dallo stesso Fognini. Nonostante ciò, l’agenzia mondiale anti-doping è andata avanti lo stesso con la procedura che prevede il warning in queste situazioni.
Fabio Fognini rischia di essere squalificato per il secondo mancato controllo antidoping, e non per aver assunto medicinale proibito, bensì per essere andato a vedere la finale di Champions League a Istanbul. I controlli dovevano essere effettuati a inizio giugno, ma al secondo richiamo ufficiale della Federazione Internazionale Tennis l’azzurro non era di nuovo presente. Fognini, da sempre grande tifoso dell’Inter ha preso il volo diretto a Istanbul per tifare la sua squadra del cuore durante la finale di Champions contro il Manchester City, dimenticandosi di avvisare la Wada, l’agenzia mondiale, e la Nado Italia, l’agenzia italiana antidoping.
Quando i controlli sono arrivati a casa e non l’hanno trovato hanno dovuto segnalare l’assenza di Fognini. Ora il tennista italiano dovrà vedersela con due whereabout mancati. Fognini aveva interrotto i tornei per colpa di un infortunio dovuto ad uno strappo addominale subito al Roland Garros e stava cercando di recuperare per rientrare in tempo per Wimbledon. Ma vedremo adesso cosa succederà.