Dal nostro inviato ad Halle
BUBLIK RAGGIUNGE SINNER – Sarà Alexander Bublik l’avversario di Jannik Sinner nei quarti di finale dell’ATP 500 di Halle. Il n.48 ATP ha superato il beniamino di casa Struff in tre set tiratissimi e molto spettacolari, grazie al gioco a rete del tedesco e al servizio e dritto del venticinquenne nato nella russa Gatchina. Dentro una OWL Arena col tetto chiuso per la pioggia battente, il match vede nel primo set il kazako strappare la battuta all’avversario (dopo che in avvio ci sono stati subito break Struff e controbreak Bublik) nel sesto game, durato dodici punti. Il tedesco, qui molto amato, non riesce a convertire le due palle break del nono game, 6-3 Bublik. Nel secondo set il n.21 ATP non riesce a mantenere il break di vantaggio, facendosi rimontare dal 3-0 al 3 pari. Si arriva così, seguendo i servizi, fino al tie-break, in un match molto gradevole per le belle giocate di entrambi i giocatori, di sovente a rete (da sottolineare, tra gli altri, un’ottimo serve&volley del trentatreenne di Warstein e una deliziosa sequenza palla corta – lob di Bublik). Nello spareggio ai sette punti entrambi accusano la pressione, al punto che i primi due punti sono due doppi falli. Prima di ogni scambio gli spettatori applaudo ritmati il loro connazionale (inarrivabile un’anziana signora che puntualmente fa partire gli applausi, battendo le mani per almeno cinque secondi da sola, senza risparmiarsi ululati incoraggianti…), sale il coro “Let’s go Struffy, let’s go!”. Struff li accontenta subito, issandosi sul 6-3 con un ace e due serve&volley. Sul 6-4, prima risponde bene poi realizza un fantastico lungo linea di rovescio in corsa, chiudendo alla grande per 7-4. Quando comincia il terzo set ha smesso di piovere, ma il tetto rimane come prevede il regolamento. L’aria si fa più umida che in precedenza a causa dell’ambiente chiuso, ma la musica non cambia: dominano i servizi e il gioco a rete. Si arriva al 3-2 servizio Struff, quando Bublik si procura due palle break grazie a un nastro kazako e un bellissimo lungo linea vincente di rovescio (15-40), ma il n.21 ATP li annulla col servizio e con un altro nastro assassino, stavolta locale. Struff però crea e disfa: arrivano ben altre cinque break-point: Jan-Lennard ne annulla quattro con coraggio e fortuna, sempre andando a rete, ma alla quinta deve capitolare. 4-2 e servizio Bublik, che nel game successivo riesce nell’impresa di commettere tre doppi falli e portare a casa comunque il servizio. L’epilogo è scritto e dopo due ore e 14 minuti di battaglia il kazako può esultare.
BENE RUBLEV – Andrey Rublev raggiunge i quarti di finale, dove sfiderà il vincente di Hurkacz-Griekspoor, al termine di un match poco brillante contro un lodevole Yannick Hanfmann, wild card di casa e n.53 ATP. La OWL Arena è di nuovo col tetto scoperto, perché Giove Pluvio ha deciso di dare tregua. In avvio Rublev approfitta subito della tensione che la wild card tedesca ha accumulato come giocatore di casa e strappa il servizio a zero, ma il russo deve annullare due palle break sul 3-1. È il preludio al controbreak, che arriva all’ottavo gioco (4 pari). Il n.35 del mondo si è presto ambientato e gioca alla pari del n.7. Chi non si è ambientato molto bene siamo noi in tribuna stampa: con lo stadio scoperto e il cielo minaccioso si è infatti alzato un vento freddo e intenso. Il tempo di recuperare al nostro desk in sala stampa il soprabito e ritornare e arriva puntuale l’annuncio: “Stiamo richiudendo il tetto”… Intanto i due contendenti arrivano al tie-break, dove Hanfmann va avanti 5-3, ma poi si scompone, subisce la rimonta di Rublev fino al 6-5 per Andrey. Sta ben figurando il trentunenne di Karlsruhe, ma è sufficiente sbagliare un dritto di troppo per trovarsi sotto di un set: il campione di Montecarlo sfrutta il secondo set-point, 8-6. La pausa dopo il primo parziale vede l’ingresso di moltissimi spettatori, il Centrale è ancora affamato di grande tennis. Il secondo set comincia mentre fuori riprende a piovere copiosamente.
Il povero Hanfmann ce la mette tutta, reggendo bene anche gli scambi prolungati, ma deve maledire il suo dritto, spesso fuori misura. Un Rublev che si sta limitando al compitino ne approfitta e schizza avanti 3-0, poi fa davvero il Rublev e con due colpi fulminanti strappa ancora il servizio all’avversario. Sul 4-0 pesante il trentunenne di Karlshrue non molla e recupera uno dei due break di svantaggio. Due punti dopo esplode un tuono impressionante: lo spavento è di tutti, giocatori compresi. Sarà durissima all’uscita dall’Arena, raggiungere la fermata del treno che porta a Bad Rothenfelde, ridente cittadina e centro termale, sede della nostra trasferta. Intanto un indomito Hanfmann recupera da 4-0 a 4-2 0-30: il pubblico non nasconde di tifare per lui, per allungare il match sperando che la pioggia diminuisca (sta cadendo fittissima a un ritmo incessante, dall’intensità è difficile sentire cosa farfugliano i colleghi tedeschi). La tds n.3 non è però dello stesso avviso e dopo un’ora e 38 minuti di partita più che gradevole può esultare. Ora ci ha il coraggio di lasciare il Centrale?
L’OLANDESE VOLANTE – Continua il momento splendido su erba di Tallon Griekspoor. La vittoria di Hertogenbosch non è stata casuale e lo dimostra ad Halle dove ha la meglio sulla testa di serie n. 6, Hubert Hurkacz sconfitto 6-3, 1-6, 7-6(8) in un’ora e 55’. Sulla superficie “verde” è in serie positiva da sette gare a questa parte, ancora imbattuto in questo 2023. Il polacco, invece, non trova continuità in una stagione nella quale non riesce a spiccare il volo.
Si è scambiato pochissimo con i due che piazzano 25 aces in due (13-12 per l’olandese) e ottengono il 70% di punti con la prima di servizio. Pochi scambi in avvio di gara con i due giocatori che tengono il servizio senza grossi problemi. Hurkacz incappa in un turno di battuta complicato nel sesto gioco, in cui soffre, ma riesce a tenere la battuta. Nell’ottavo, invece, Griekspoor si fa aggressivo con la risposta e riesce a strappare il servizio al polacco. Con un parziale di 12-3 chiude il primo set 6-3.
Nel secondo set cala vistosamente l’olandese dal punto di vista fisico e mentale. Colpi spettacolari da parte del polacco che con un tweener vince il punto della partita. Chiuso 6-1 il secondo parziale, Griekspoor setta tutto e riparte. Forse è Hurkacz a restare sorpreso del ritorno in partita perentorio da parte dell’olandese. Da fondo spinge tanto il n. 29 con il dritto che crea grattacapi a Hurkacz. Entrambi cercano la via della rete per chiudere rapidamente gli scambi. Si va al tie break come giusto epilogo del match. Il servizio non è più un fattore: sale 3-0 Griekspoor, recupera Hurkacz sul 3-2. Poi il dritto del polacco se ne va e si cambia campo sul 4-2 per l’olandese. Il servizio esalta Griekspoor che si procura tre matchpoint. Hurkacz salva con solidità i primi due, mentre sul terzo riceve un aiuto inaspettato dall’olandese che di dritto sbaglia in lunghezza.
Hurkacz arriva al matchpoint, ma la reazione di Griekspoor è immediata e fatta di vincenti. Sulla palla match n. 3, l’errore di Hurkacz è clamoroso e gli lascia l’amaro in bocca.
Griekspoor vola ai quarti: sfiderà Andrey Rublev.
Risultati
[3] A. Rublev b. Y. Hanfmann 7-6(6) 6-3
T. Griekspoor b. [6] H. Hurkacz 6-3 1-6 7-6(8)
A. Bublik b. J-L. Struff 6-3 6-7(4) 6-3
[4] J. Sinner b. L. Sonego 6-7(4) 6-4 6-4