Da Halle, il nostro inviato
S. Bolelli / A. Vavassori b. [WC] A. Mies / M. Demoliner 6-3 6-7(0) 10-7
Davanti a un pubblico che definire sparuto è generoso (ci saranno a dir tanto 50 persone sugli spalti, staff dei giocatori compresi), Vavassori e Bolelli scendono in campo alla conquista della prima finale qui ad Halle. L’atmosfera è singolare: col cielo che non chiarisce le sue intenzioni e a fianco del Centrale che ribolle di tifo e ovazioni (sta giocando Zverev), seguiamo il match, attenti a tutto ciò che accade, anche fuori dal campo. Come la coppia di arzilli signori che prendono posto esattamente dietro le postazioni degli azzurri, con tanto di cappellino azzurro e tricolore formato gigante. Sono più svegli di noi, che ci siamo accomodati rispettosamente nei posti dedicati alla stampa, ma disgraziatamente attaccati ai posti di coach e supporter del doppio avversario.
In campo c’è il brasiliano Demoliner che nei lineamenti, complice la stessa banda sulla fronte e la barba rossiccia, ricorda un po’ Juan Martin Del Potro (che nostalgia!). Assistiamo a belle soluzioni tipiche del doppio,in particolare da segnalare due magnifici lob sulla riga di Bolelli. Sul 4-1 per la coppia azzurra, arrivano vicino a noi altro tedeschi, con tanto di birra e chiasso. Senza accorgercene, siamo circondati dai tedeschi: a destra il clan avversario, a sinistra e dietro delle improbabili Sturmtruppen. Cerchiamo in qualche modo di coprire il nome italico sul pass, per non finire impallinati… Meno male che nel frattempo Vavassori e Bolelli vincono nettamente il primo set per 6-3 e si portano avanti di un break all’inizio del secondo.
Vavassori è molto solido al servizio, Bolelli sta giocando una gran partita sia a rete sia dal fondo. Intanto sugli spalti il pubblico è aumentato, siamo ben oltre le 200 persone, mentre il cielo volge al bello, con un sole intermittente. La coppia tedesca-brasiliana resta però attaccata con le unghie e coi denti e sul 3-2 per gli azzurri, centra il contro break e invita il pubblico a fare salire i decibel. Gli italiani sembrano un po’ frastornati, in particolare Bolelli, fin qui inappuntabile ma ora falloso. Demoliner/Mies ribaltano così il punteggio da 3-1 contro a 4-3 a favore, che due giochi più tardi diventa 5-4 e poi 6-5. Il problema maggiore è che gli azzurri hanno perso la prima di servizio, mentre per gli avversari vale il discorso opposto. Il doppio italiano arriva a fatica al tie-break, che però si rivela un incubo: gli azzurri sbagliano tutto quello che c’è da sbagliare, Demoliner e Mies indovinano tutto e il risultato è impietoso: 7-0.
Il super tie-break si gioca con una cornice di pubblico finalmente adeguata all’evento, con le due tribune quasi piene. L’uscita momentanea dal campo di Vavassori è servita a entrambi per resettare la mente e il rendimento in campo ne risente positivamente. Si gioca punto a punto, col pubblico contro, gli italiani salgono 5-3, poi subiscono un parziale di 3-0, che però restituiscono subito. Sul 8-7, gli azzurri hanno due servizi per vincere la battaglia: nonostante il dispendio di energie mentali, il braccio di Vavassori non trema. Finisce 10-7 con gli azzurri alla prima finale.