Dal nostro inviato ad Halle
Fuori l’ultimo tedesco dal torneo. Un Bublik semplicemente perfetto, straordinario nel gioco di volo e nelle palle corte, eccellente al servizio ed efficace in risposta domina uno Zverev che non ha demeritato, che ha provato a resistere con il servizio e qualche bel passante, ma oggi non poteva bastare. In finale aspetta il vincitore della seconda semifinale tra Bautista Agut e Rublev.
Anche oggi Halle è baciata da un sole caldo, il termometro segna 26 °C e la pioggia battente di giovedì è un lontano ricordo. Si vede subito che è sabato: alle 14, con Zverev e Bublik ancora negli spogliatoi, la OWL Arena è piena in ogni ordine di posto. C’è spazio, prima del match, per una passerella di Gerry Berry, un grosso orso mascotte del torneo, il cui nome (Gerry) è quello del fondatore del torneo. È poi finalmente il momento dell’annuncio dei giocatori e l’ingresso di Zverev è accompagnato da un boato davvero enorme.
Quando si parte, come direbbe Rino Tommasi, i seggiolini sono pieni e i gradini liberi: il grado di civiltà di un Paese.
A. Bublik b. [9] A. Zverev 6-3 7-5
PRIMO SET: Bublik re della rete
Bublik è avanti 2-1 nei precedenti. Il manto erboso non è certo al top, ma visto dal vivo è molto meno rovinato di quanto appare in tv. Dopo tre game introduttivi, il russo centra il break grazie a un lob chirurgico (è fuori il successivo tweener di Zverev), una pregevole sequenza palla corta e passante di dritto lungo linea e due gratuiti di Sasha. Lo schema non di rado applicato dal russo è davvero magnifico: drop-shot di dritto e lob a scavalcare Zverev (non proprio un nanetto…). Due giochi più tardi Zverev regala un’altra palla break con un doppio fallo, ma la annulla molto bene con un ace. Sul 4-1 Bublik vantaggio Zverev, il pubblico richiama l’attenzione di giudice di linea e giocatori: una persona sugli spalti si è sentita male. Intervengono le guardie mediche e dopo pochi minuti di apprensione il giudice di sedia fa riprendere il gioco annunciando di aver la situazione sotto controllo.
Il match prosegue seguendo i servizi fino al 5-3 (ma è imperdibile la contro palla corta giocata da Zverev dopo l’ennesimo drop-shot di Bublik), quando l’Alexander kazako serve per il set. L’Alexander tedesco resiste come può ma al secondo set-point il n.48 ATP porta a casa il primo parziale.
SECONDO SET: Zverev lotta ma non basta
Comincia il secondo set, con il campione olimpico al servizio. La partita è veramente bella, Bublik alterna ace a palle corte perfette (da cineteca la risposta di rovescio a fil di rete sul 5-3 40-0 e il dritto corto in controbalzo a rete dopo il servizio, sul 5-3 40 pari), gioca anche più di un chop di dritto e per diversi frangenti appare in dominio del gioco (prodigiosa la volèe di rovescio millimetrica sul 1-0 30-15), ma Zverev ha il merito di non disunirsi e resta a galla aggrappandosi al servizio. Al sesto gioco, sul 3-2 per il tedesco, due doppi falli del kazako concedono a Sasha una palla break, ma qui il gioco di volo del giustiziere di Sinner (complice l’adduttore di Jannik) è superbo. Il nono ace suggella il 3 pari, ma è il settimo gioco che verrà ricordato a lungo: con un Bublik che si mette a ricevere quasi sulla linea del servizio per mettere pressione – ricordando per un attimo la SABR di Federer – Zverev tiene il servizio, ma al termine di 10 scambi magnifici e annullando due palle break (la prima con un gran passante di rovescio lungo linea, la seconda col servizio), la seconda delle quali figlia di una stop volley da manuale del kazako. L’unica crepa nella sua partita sono i doppi falli, 6 (a fronte di 10 ace finora), ma l’avversario è cresciuto: oltre al servizio è più in timing sulla palla: il vincente di dritto incrociato che gli dà il 5-4 è accompagnato da un boato del pubblico. Bublik è però on fire: sul 5 pari, un errore di Zverev (volèe larga), un vincente di dritto lungo linea a seguito dell’ennesima palla corta e un fulminante dritto incrociato strappano a zero il servizio al tedesco. Poco dopo il kazako trasforma il primo di due match point e dopo un’ora e 27 minuti di una partita superba raggiunge la finale.
Sarà Andrey Rublev a sfidare Alexander Bublik domani nella finale del torneo di Halle. Un Rublev davvero deluxe domina il primo set e contiene la reazione di Bautista Agut, che non riesce a ripetere la grande prestazione di ieri contro Medvedev.
[3] A. Rublev b. [8] R. Bautista Agut 6-3 6-4
Sarà Andrey Rublev a sfidare Alexander Bublik domani nella finale del torneo di Halle. Un Rublev davvero deluxe domina il primo set e contiene la reazione di Bautista Agut, che non riesce a ripetere la grande prestazione di venerdì contro Medvedev.
PRIMO SET: troppo Rublev per Bautista Agut
Precedenti in perfetta parità, quattro vittorie ciascuno. Pronti via e il primo gioco dura ben 16 scambi, con Bautista Agut che deve annullare 3 break-point. È uno spagnolo meno brillante della versione monstre vista ieri, di contro Rublev gioca colpi potenti e molto solidi, sbagliando pochissimo. Così due giochi più tardi il break arriva. Lo spagnolo ha due subito due occasioni per il contro break, ma Rublev le annulla (3-1 per il russo). Il n.23 del mondo deve poi annullarne lui altre tre: il secondo break del n.7 ATP è però solo rimandato al nono game e il set va rapidamente in archivio sul 6-3 Rublev.
SECONDO SET: la grande resilienza dello spagnolo non basta
Il secondo parziale sembra cambiare gli equilibri: con un dritto ritrovato, è Bautista Agut a brekkare l’avversario a 30. È però un fuoco di paglia: un Andrey in gran spolvero rimette le cose a posto ribaltando il punteggio da 2-0 Bautista a 3-2 Rublev. Ora il match è più combattuto, con la tds n.8 più incisivo e penetrante col dritto, se pur non al livello messo in campo ieri. In particolare, sono i recuperi in allungo di dritto e qualche back di rovescio a mandare talvolta fuori tempo il n.7 del mondo. Solo talvolta però, perché un Rublev così non lo vedevamo da tempo. Lo spagnolo però non è tipo da resa e sul 3 pari costringe l’avversario ad annullare un break-point con bel dritto lungo linea e a giocare un game da 14 punti. Due giochi più tardi la musica non cambia: ci sono 16 scambi, ma nonostante ben quattro ace di Rublev Bautista Agut ottiene, senza trasformarle, due palle break. Ora la partita è su un equilibrio sottilissimo, bastano due punti mal giocati per soccombere. Il pubblico, fresco orfano di Zverev, parteggia per lo spagnolo perché vuole il terzo set. Sul 5-4 Rublev, il n.23 del mondo sbaglia due colpi e si ritrova a dover annullare due match-point. Con grande resilienza ci riesce, ma due punti dopo si deve arrendere a un grande Rublev.