Kirsten Flipkens ha chiuso ieri a Wimbledon la sua carriera professionistica, durata vent’anni esatti. Nel terzo turno del tabellone di doppio, dov’era impegnata in coppia con Timea Babos, Flipkens – che insieme a Edouard Roger-Vasselin aveva già salutato il draw del doppio misto – è stata battuta dal team formato da Caroline Garcia e Luisa Stefani: non ci saranno ulteriori repliche. La tennista nata trentasette anni fa a Geel aveva giocato a Church Road anche l’ultimo incontro in singolare della carriera, al secondo turno dell’edizione 2022 contro Simona Halep: un omaggio alla superficie prediletta che nel corso degli anni le ha regalato le gioie più grandi. Campionessa juniores nel 2003, anno in cui bissò il successo Slam tra le ragazze vincendo anche lo US Open per venire incoronata ITF Junior World Champion di quella stagione, Kirsten ha ottenuto a Wimbledon il risultato più prestigioso della carriera, la semifinale del 2013 persa contro Marion Bartoli che le portò in dote anche il best ranking di numero 13 WTA di lì a qualche settimana.
A livello di Tour maggiore Flipkens ha vinto un titolo in singolare a Quebec City nel 2012 e perso tre finali (Rosmalen 2013 e 2018, oltre a quella di Monterrey 2016), ma ha ottenuto ragguardevoli risultati anche in doppio, disciplina che le ha riservato ben quindici finali con sette titoli, l’ultimo proprio all’inizio del 2023 a Hobart in coppia con Laura Siegemund. Oltre che per trofei e statistiche, la tennista fiamminga verrà ricordata per lo stile di gioco spumeggiante e offensivo, corroborato da colpi piatti, un gran servizio, un ottimo gioco di volo e tanta fantasia.