TENNIS – Ha deciso di ritirarsi dopo un altro anno anonimo, Nikolay Davydenko. In carriera ha vinto ventuno titoli (su ventotto finali), il Masters nel 2009 e può vantare uno head-to-head positivo con Rafael Nadal.
“Federer è semplicemente ingiocabile, nessuno ha quella velocità di palla. Perciò è il numero uno, perché gioca in modo totalmente differente dagli altri: non sbaglia mai, non gli ho trovato punti deboli, e comunque non ho avuto la possibilità di dimostrargli che so giocare meglio“. Poche frasi riassumono meglio ciò che poteva essere – ed è stata solo in parte – la carriera di Nikolay Davydenko, uno dei tennisti fagocitati dall’immensa classe di Roger Federer. La sfortuna di essere coetaneo di uno dei più forti tennisti della storia gli ha precluso trofei che certamente il suo tennis geometrico avrebbe meritato. E quando Federer è calato di rendimento, Kolya era già sul viale del tramonto. L’ultimo treno passò a Melbourne, nel 2010. Kolya sembrava vicino a battere Federer giocando per circa un’ora e mezza un tennis perfetto, robotico, ingiocabile. Ma Federer riuscì a scuotersi e rimontò, battendo per l’ennesima volta un rivale che ha sempre dovuto farsi da parte quando c’era di mezzo lo svizzero. Eppure i ventuno titoli – su ventotto finali disputate – sono di tutto rispetto: oltre a tre Master 1000 (Bercy 2006, Miami 2008 e Shanghai 2009) ha vinto anche il Masters nel 2009, battendo Federer in semifinale (fu la sua prima vittoria contro lo svizzero, ne arriverà una seconda poco dopo a Doha e poi arriverà il maledetto quarto di finale agli Australian Open 2010) e del Potro in finale, giocando un tennis “da play station”. Negli Slam ha giocato quattro semifinali (Roland Garros 2005 e 2007, US Open 2006 e 2007) e vari quarti di finale, mancandoli solo a Wimbledon, torneo particolarmente indigesto al russo. Che Nikolay potesse avere qualche soddisfazione in più senza Roger Federer, lo si può intuire dal suo head-to-head con Rafael Nadal. Davydenko è uno dei pochissimi a poter vantare un record positivo contro lo spagnolo: sei vittorie a cinque, tre di queste in finale.