Al Nordea Open è giornata di quarti di finale, iniziati con l’importante rimonta di Lorenzo Musetti ai danni di Filip Misolic, che valgono all’azzurro la sua seconda semifinale in stagione. Il suo avversario sarà Casper Ruud, n°1 del tabellone e campione a Bastad nel 2021, che non ha avuto grossi problemi nel superare Sebastian Ofner, la cui resistenza ha retto davvero solo nel primo set, visto che nel secondo è sempre stato costretto a rincorrere. C’era invece grande attesa per la sfida tra Andrey Rublev e Alexander Zverev, rispettivamente teste di serie n°2 e n°5, che ha però tradito le aspettative. Il tedesco ha giocato benissimo ma solo nei primi cinque game dell’incontro, lasciandosi poi andare e venendo sbranato dal suo grande amico.
“Non è mai semplice giocare contro il tuo miglior amico” – ammetterà il russo al termine dell’incontro. “Sono contento per la vittoria, ma in queste situazioni hai brutte sensazioni sia se vinci che se perdi“. Non dovrebbe comunque essere così dispiaciuto Andrey, al secondo successo di fila su Sascha, contro cui prima del 2023 aveva sempre perso (5 volte su 5). In semifinale Rublev attende il campione in carica Francisco Cerundolo, che non ha convinto nel derby albiceleste con Federico Coria ma è comunque riuscito a portare a casa la vittoria.
[2] A. Rublev b. [5] A. Zverev 6-2 6-3
Nella partita più attesa del giorno Alexander Zverev riprende da dove aveva lasciato ieri, tenendo a zero i suoi primi due turni di battuta e dando l’impressione di poter fare ciò che vuole con il rovescio, colpo che da sempre sente come pochi altri. Andrey Rublev sfrutta il piccolo vantaggio di servire per primo e, senza fare nulla di eccezionale, si mantiene avanti in attesa di un calo del suo amico-rivale, che puntualmente arriva. Avanti 3-2 il russo si procura le prime palle break dell’incontro, aiutato per la verità da due doppi falli del suo avversario (il secondo sul break point) che, di fatto, gli consegna break e primo set. Sul 5-2 il 25enne di Mosca ottiene un altro game in omaggio da parte di Sascha, che lascia totalmente andare l’ottavo gioco e, dopo mezz’ora di primo set, si arrende 6-2.
Dalla seconda metà della prima frazione è un match quasi interamente dominato da Rublev, ad eccezione dell’avvio di secondo set in cui deve fronteggiare due break point. Annullato il primo con un ace, sul secondo Zverev manda lungo un rovescio lungolinea non impossibile, mandando in fumo quella che, di fatto, è l’ultima grande opportunità a sua disposizione nell’incontro. Il tedesco fa molta fatica in risposta, con il n°2 del seeding che insiste molto sul suo dritto, ottenendo diversi punti. Sotto 3-4 il n°19 del mondo spegne ancora la luce, perdendo subito i primi tre punti e commettendo un altro doppio fallo sulla seconda palla break. Il n°7 ATP non può fare altro che scartare il regalo e volare in semifinale, archiviando la pratica 6-2 6-3 in poco più di un’ora. Le attese per questo match erano certamente diverse, ma con questo Zverev così altalenante – che ha sì avuto buoni picchi nel corso dell’incontro, seppur troppo isolati – ogni pronostico diventa complicato.
[1] C. Ruud b. S. Ofner 6-3 6-4
È un inizio di partita estremamente combattuto quello tra il n°1 del seeding Casper Ruud e l’underdog Sebastian Ofner, con ben 23 minuti necessari per completare i primi quattro game. Nel suo primo turno di battuta l’austriaco è subito costretto agli straordinari, facendosi riprendere da 40-0 e riuscendo ad impattare sull’1-1 dopo 12 punti, pur senza concedere palle break. Anzi, nel gioco successivo è proprio lui a procurarsi le prime chance di break dell’incontro: sono due, non consecutive, entrambe ben annullate dal norvegese, che si salva al termine di un game da 16 punti. È un set gradevole, con più vincenti che errori da entrambe le parti. Il n°58 ATP è spesso coraggioso e aggressivo, ma quando il finalista degli ultimi due Roland Garros inizia ad alzare il livello c’è poco da fare.
Avanti 3-2 anche Ruud si costruisce le prime palle break della sua partita: sono tre consecutive, tutte cancellate da Ofner, che però alla quarta deve capitolare. Il n°4 del mondo risale da 15-40 nel game successivo, conquistando quattro punti di fila grazie all’apporto importante di servizio e dritto, allungando sul 5-2. Poco dopo arriva il definitivo 6-3 in favore del norvegese, che condanna forse eccessivamente un buon Ofner, che indubbiamente paga carissimo lo 0/4 sulle palle break. Il secondo set è invece molto più indirizzato in favore del 24enne di Oslo, che trova subito il break in avvio (a ’15’ nel terzo gioco) e lo manterrà fino alla fine senza troppi problemi.
A dire il vero, il tre volte finalista Slam potrebbe anche allungare ancora, ma non sfrutta le chance di doppio break che Ofner gli offre nel quinto e nel settimo game. In ogni caso l’austriaco, più stanco e meno lucido rispetto al primo parziale, non riesce mai a rendersi pericoloso in risposta, conquistando appena cinque punti in altrettanti turni di battuta del suo avversario. Senza bisogno di esprimersi al 100%, dopo un’ora e mezza Ruud chiude 6-3 6-4 e raggiunge la semifinale, dove lo aspettava Lorenzo Musetti. Il classe 2002 italiano ha vinto l’unico precedente a livello ATP, disputatosi alla fine della scorsa stagione sul cemento indoor di Parigi Bercy.
[4] F. Cerundolo b. F. Coria 6-3 6-3
È una partita che fin da subito si presenta come imprevedibile quella che vede protagonisti gli ultimi due argentini rimasti in tabellone, ovvero Federico Coria e Francisco Cerundolo, n°4 del tabellone. La curiosità che li accomuna è che entrambi hanno un fratello tennista, sia pure che Guillermo si è ritirato quasi 15 anni fa. Coria parte al servizio e, nonostante si faccia rimontare da 40-0 e perda 5 punti di fila, si può dire che tra i due sia quello partito meglio. Per chi non ha avuto modo di seguire la partita suonerà certamente come qualcosa di strano, ma in questo caso i ribaltoni e i cambi di scena sono all’ordine del giorno. Cerundolo infatti non solo non riesce ad allungare, ma perde due volte di seguito la battuta, non sfruttando in mezzo altre tre palle break di fila. Il n°113 del mondo ha tre opportunità per salire 4-1, ma non riesce a sfruttarle e subisce ancora il break, poi confermato dal n°4 del seeding.
Si arriva così sul 3-3 dopo ben 40 minuti di gioco, con Cerundolo che si mostra molto insoddisfatto del suo gioco ma sembra iniziare ad ingranare. Il n°1 d’Argentina conquista gli ultimi cinque game del set, risalendo da 1-3 e portandoselo a casa 6-3, pur senza brillare. Il secondo parziale, almeno all’inizio, sembra finalmente stabilizzarsi un po’, con i due giocatori che riescono a tenere più facilmente i propri turni di battuta. Dal 3-2 in favore del n°20 ATP arrivano tre break consecutivi, che consentono a Francisco di andare a servire per il match e chiudere con un doppio 6-3 dopo un’ora e mezza. L’abbraccio finale tra i due è probabilmente l’highlight più bello della partita: domani Cerundolo sfiderà Rublev, ma avrà bisogno di alzare e non poco il livello se vorrà fare partita pari.