[1] I. Swiatek b. L. Siegemund 6-0 6-1
I 23 minuti richiesti stamani per completare l’opera belga, non hanno minimamente intaccato il rendimento di Iga Swiatek nella finale del torneo di casa: il BNP Paribas Open di Varsavia, fatto suo in poco più di un’ora di un match praticamente non pervenuto con il punteggio perentorio sfiorando il doppio bagel di 6-0 6-1.
La campionessa dello US Open 2022 riscatta così l’amara l’eliminazione subita lo scorso anno nei quarti contro la futura vincitrice Caroline Garcia.
Mentre probabilmente le quasi 6 ore e mezza impiegate da Laura Siegemund nella giornata di sabato per raggiungere l’ultimo atto della settimana, spalmate tra il successo nei quarti con Stefanini e l’affermazione nel derby contro Maria, hanno invece pesato sulla 35enne tedesca.
Tuttavia, il dominio incontrastato messo in mostra dalla quattro volte vincitrice Major sarebbe stato tale anche se dall’altra parte ci fosse stata una versione più energetica della n. 153 WTA: 47esima vittoria stagionale per Iga, che dopo essere divenuta con la qualificazione all’atto conclusivo l’ottava n. 1 della storia a raggiungere quota 100 partite vinte ricoprendo la carica più prestigiosa del Tour, si mette in tasca il 15° titolo della carriera (su 19 finali a cui ha preso parte) nonché il quarto del 2023 dopo Doha – dove realizzò un record nell’Era Open alzando il trofeo avendo concesso soltanto 5 giochi complessivamente, durante un torneo nel quale però disputò tre sole partite a causa del bye iniziale e di un walkover di cui beneficiò nei quarti – Stoccarda e il Roland Garros.
Curiosamente si tratta del primo sigillo di categoria ‘250’ della giovane carriera della 22enne polacca, dato che finora aveva messo in bacheca 5 WTA 500 – Adelaide, San Diego, Doha e due volte Stoccarda -, 5 WTA 1000 – Roma in back to back nel 2021/2022, Doha versione 2022 quando possedeva ancora valenza di un ‘mille’ e il Sunshine Double dello scorso anno – e 4 prove Slam.
Sinora aveva disputato un’unica finale negli eventi più piccoli del circuito WTA, la sua prima in assoluto, nel 2019 venendo sconfitta a Lugano per mano di Polona Hercog.
La veterana teutonica, dal canto suo invece, oltre alla stanchezza accumulata ha pagato l’assenza di oltre 6 anni e mezzo dall’ultima finale giocata: era il 2017 quando superò Kristina Mladenovic a Stoccarda, coincidenza vuole uno dei terreni di caccia preferiti da parte della n. 1 del tabellone polacco.
Le due si erano affrontate solamente in una circostanza, al secondo turno del WTA 1000 di Madrid 2021 dove Iga si impose con un doppio 6-3.
Primo Set: dominio assoluto di Swiatek, Siegemund non si arrampica mai a palla game
Swiatek vince il sorteggio e decide di servire. Le due finaliste approcciano alla gara con le idee molto chiare: Iga vuole imperversare con il suo tennis di pressione da fondo ad alta intensità di frequenza, mentre dall’altra parte Siegemund non potendo reggere tale confronto ricerca un ventaglio di soluzioni più ampio per quanto concerne le variazioni. In particolare facendo uso della smorzata di dritto e dello slice di rovescio. Tuttavia per la 35enne tedesca l’inizio dell’incontro è pesantemente costellato da problematiche di vario genere, questo perché la versione della n. 1 del mondo entrata in campo è letteralmente una furia agonistica: dopo aver tenuto a 15 il game inaugurale del match, la 22enne di Varsavia mette subito in mostra una ribattuta tirata a lucido con cui comincia a bersagliare la metà campo opposta sottraendo tutto l’ossigeno possibile alla rivale teutonica e rendendo così completamente inefficace il servizio avversario.
Laura cerca in qualche modo di ribellarsi attraverso ondante offensive verso la rete per cercare di sorprendere la tds n. 1, che però per lo più si rivelano confusionarie producendo l’effetto inverso a questo auspicato dalla n. 153 WTA: ossia enfatizzare ulteriormente il gap tra le due giocatrici, mettendo anche in palla i passanti al fulmicotone della tre volte campionessa del Roland Garros.
Swiatek è troppo superiore, in qualsiasi scompartimento tecnico analizzabile: sfondando di pura potenza mediante lungolinea splendidi, dopo essersi già portata sul 3-0 con parziale di 12 punti a 3 in suo favore, alla seconda palla break del game si prende pure il 4-0 con doppio strappo di vantaggio. Per Laura è una vera e propria mattanza, può fare veramente poco per contrastare l’irruenza generalizzata della vincitrice dello US Open 2022: se poi comincia a perdere anche quegli scambi in cui è la polacca a trovarsi in avanti nell’intento di proteggere la propria porzione di cemento con colpi volanti, beh diventa praticamente impossibile ipotizzare come Siegemund possa tentare quantomeno di dare vita ad uno score meno a senso unico.
Laura si improvvisa in attacchi in chop, ma Swiatek è un rullo compressore inarrestabile: Iga consolida, dunque, per il 5-0 e va a concludere il suo personale “one woman show” con il terzo break consecutivo sigillando il parziale dopo appena 30 minuti per 6-0 vidimato al secondo set point dal doppio fallo tedesco.
L’esperta tennista tedesca si consola annullando il primo set ball con il primo ace in assoluto nella partita, ma il dato più importante e significativo di questa prima frazione senza storia e che rende perfettamente il dominio mirabile di Swiatek è il seguente: Siegemund non solo non ha vinto un singolo game, ma non si è neppure mai creata un’opportunità per vincere un solo gioco salendo al massimo ai vantaggi in due turni di servizio (sul 3-0 e sul 5-0).
Il parziale va agli archivi con Siegemund che non ha raccolto neanche un punto sulla seconda, 0%, convertendo invece un misero 44% con la prima. Tuttavia a testimonianza della superlativa risposta polacca, va evidenziato come la 35enne teutonica abbia messo in campo l’82% di prime trasformandone però quasi meno della metà. Al contrario della tennista di casa, abbondantemente sopra l’80% nella finalizzazione di entrambi i fondamentali: 88% con la prima e 83% con la seconda.
26-10 il bilancio complessivo dei punti conquistati di un set inaugurale che ha visto un’unica ed indiscussa padrona.
Secondo Set: Iga rullo compressore, Laura impotente
Nell’intero primo set, Laura ha conquistato due meri quindici in tre turni di risposta. Almeno questa tendenza cambia, seppur minimamente, già registro a partire dal primo game del secondo parziale dove la teutonica si rifà sotto dal 30-0, tuttavia Iga è chirurgica con la battuta centrando il punto diretto e cavandosi così d’impiccio.
Siegemund rimane però abbastanza abbattuta in volto, il senso di impotenza è palese. La n. 1 del ranking femminile è letale nel perseguire con autentica voracità agonistica il proprio obiettivo recuperando meravigliosamente con scatti felini in progressione le palle corte eseguite dalla rivale senza la convinzione necessaria per rivelarsi efficienti.
D’altra parte quest’anno la classe 2001 di Varsavia, nelle 42 occasioni in cui ha vinto il primo set solamente in un’unica circostanza non ha successivamente portato a casa il match: è accaduto nei quarti di finale del WTA 1000 di Roma contro Elena Rybakina, in una sfida che però aveva visto Iga ritirarsi all’inizio del terzo.
E così pur costruendosi la prima palla game della sua partita, è break a freddo anche in apertura di seconda frazione a favore di Swiatek che in pochi minuti va sul 3-0 “leggero” con un filotto di 9 game vinti consecutivamente su altrettanti disputati da inizio partita.
Laura riesce però finalmente ad interrompere l’emorragia nel quarto gioco, vincendo quattro punti di fila dallo 0-15 e sigillando con un ace il suo ingresso in partita. L’ex n. 27 WTA si intasca anche il primo quindici nel successivo turno di risposta, ma Swiatek quando serve trova l’ace e dà il via ad una serie di 4 punti che le garantiscono il 4-1.
La finale e il tanto agognato alloro casalingo però sono in cassaforte per la n. 1 che sigilla un confronto mai stato tale con il quinto break del suo incontro, il secondo del set: 6-0 6-1 in 1h09′ di “non partita”.