M. Berrettini b. G. Barrere 6-4 6-3
Matteo Berrettini torna in campo al National Bank Open Presented by Rogers dopo gli insperati ottavi raggiunti a Wimbledon e conferma di essere sulla buona strada per il rientro ad alti livelli, esibendo una prestazione essenziale contro il n. 58 ATP Gregoire Barrere, battuto 6-4 6-3 in un’ora e un quarto. Il francese ci ha messo del suo per mettere tranquillità a Matteo regalando il break nelle fasi iniziali di entrambi i set, ma è anche vero che, quando l’ex top ten che ha il martello di Thor dalla parte destra incontra quello con il dritto ballerino e raramente efficace (per tacere della differenza in battuta), la vittoria del primo non è che possa sorprendere più di tanto.
I dubbi, poi fugati, del pre-partita riguardavano dunque la condizione di Berrettini che, dopo la lesione agli addominali (l’ultima della serie) patita a Monte Carlo, aveva giocato solo (molto male) a Stoccarda e appunto a Wimbledon. L’avversario, che dà il suo meglio indoor, non è riuscito a imporsi sulla diagonale sinistra a lui estremamente favorevole non solo sulla carta, bensì anche sul duro, superficie sulla quale l’azzurro è un po’ più in difficoltà sul rovescio e vince meno – non che ciò gli abbia impedito di fare semifinali Slam a New York e Melbourne. Unico neo, davvero piccolo visto il margine sull’avversario, il passaggio a vuoto con cui ha concesso il contro-break nel secondo parziale. Ci sarà allora l’atteso, ancorché precoce, derby con Jannik Sinner, primo incontro ufficiale tra i due azzurri.
Primo set – Berrettini presto avanti e non si guarda più indietro
Gregoire sceglie di iniziare in battuta e, al terzo gioco, commette tre errori evidenti con il dritto, tanto che a Matteo basta venire avanti a prendersi un comodo punto al volo dopo l’incrociato pesantissimo per l’altrettanto comodo strappo, consolidato a zero dal ventisettenne romano.
Gregoire si fa notare per un paio di rovesci lungolinea vincenti che lasciano il piatto corde con rapida naturalezza, Matteo per le smorzate che gli danno il punto anche quando non sono perfette. La risposta non ha più nulla da dire e Berrettini fa suo il parziale con un altro turno in bianco: 82% di prime in campo, complessivamente due punti persi al servizio.
Secondo set – Nuovo regalo francese, l’azzurro ricambia poi prende il largo
Barrere fa delle cose proprio brutte, affossando una volée e qualunque cosa avesse in mente di fare optando all’ultimo per lo slice di rovescio e finisce con il perdere il servizio in apertura di frazione. Da Berre a Barre il passo è però breve, così un dritto d’attacco e uno smash sbagliati rendono il break al ventinovenne di Charenton-le-Pont.
Al quinto game, due perfetti lob di rovescio (uno con il taglio sotto, l’altro liftato) valgono al nostro una nuova opportunità di mettere il naso avanti. La risposta e il successivo colpo sono corti ma l’avversario non ne approfitta e lo scambio prosegue, finché Matteo non lo invita a rete per trafiggerlo con il dritto.
C’è qualche altra piccola imperfezione, ma niente che possa mettere a rischio il vantaggio di Berrettini che sul 4-3 vince il punto più divertente della sfida. È il preludio a una chiusura anticipata del match: sfiduciato, Barrere comincia il nono gioco con un doppio fallo e un rovescio in rete, il dritto è la solita miniera e Matteo guadagna il secondo turno contro Jannik Sinner.