[3] D. Medvevev b. L. Musetti 6-3 6-2
Se era stata una grande partita in quel di Toronto, giocata al massimo da Lorenzo Musetti, in cui Daniil Medvedev aveva dovuto cacciar fuori il meglio di sé, totalmente diverso invece il secondo turno al Western and Southern Open, andato in scena oggi sui campi di Cincinnati. Match dominato in lungo e in largo al servizio dal russo, che dopo il break (casuale) subito nel primo game, non ha concesso neanche una palla break. Meriti suoi, ma tante colpe dell’azzurro, mai realmente nell’incontro, e con più errori che vincenti a referto, oltre a un piano tattico abbastanza confusionale. Secondo incontro su due perso contro il n.3 al mondo quindi, che si presenta con la prestazione più ideale possibile (neanche un’ora e mezza in campo) al torneo che gli regalò il primo 1000 della carriera, nel 2019.
Il match – inizio non esaltante, che vede entrambi un po’ contratti. Errori da una parte, errori dall’altra, pongono le basi per un break di Musetti in apertura e un subitaneo contro-break. Merito di Medvedev che guadagna terreno già dalla risposta e muove agli angoli Lorenzo, costretto così a lasciare larghe porzioni di campo aperte; fondamentale per il nostro sfruttare l’ottimo rovescio anche in top oltre che nelle variazioni, tentare di accorciare gli scambi e non dare vantaggi tattici. Al servizio un tocco meglio il russo, più incisivo, che gli permettono un po’ di margine d’errore nello scambio. É infatti l’unico ad avere un’altra palla break, nel sesto game, sulla quale Musetti alza il livello, trovando ottimi angoli e costringendolo sul dritto; da rivedere un po’ le volée per l’italiano, giocate con poca convinzione e troppa fretta. La maggior propositività in risposta, costruita anche da frequenti cambi di posizione in ribattuta al servizio (non proprio indimenticabile), portano alla tds n.3 il break nell’ottavo gioco, e conseguentemente il primo set, chiuso 6-3. Rimpianti per Lorenzo, che pur costruendo bene pecca troppo in fase di chiusura, sia sotto rete che da fondo: contratto e teso, serve più sfacciataggine per questo Medvedev.
Il secondo parziale si apre con un Musetti diverso: gli errori ci sono ancora, fanno addirittura maturare tre palle break consecutive nel terzo gioco per il russo, e lì esce fuori la miglior versione. Piazza agli angoli i servizi, chiude a rete con più certezze e ritrova anche consistenza da fondo. Purtroppo si rivela una consolazione solo passeggera, dato che subito arrivano nel game successivo altre due occasioni di break per Daniil, che non regala nulla e obbliga al rischio il n.2 d’Italia. Come prima hanno pagato, questa volta condannano: 4 errori portano avanti 3-2 il n.3 al mondo, bravo a far valere la superiorità e la maggior attitudine a questi campi. Musetti riesce a issarsi ai vantaggi nel gioco subito successivo, ma nulla più: Medvedev incanala il punto sui suoi binari con i colpi d’avvio gioco, dominando sulla diagonale sinistra. Lorenzo dal canto suo si innervosisce, regalando anche il doppio break con un settimo game che ha il sapore di resa: errori marcati, campo totalmente mancato e scelte discutibili. E chiude, con l’ennesimo game al servizio in cui non si gioca, un secondo set mai neanche in discussione, per 6-2. Per la seconda settimana di fila batte Musetti, soffrendo decisamente meno, e trovando per il quinto anno di fila gli ottavi a Cincinnati (record di 4-0). Affronterà il vincente del match tra Alexander Zverev e Yoshihito Nishioka.