[2] N. Djokovic b. [16] A. Zverev 7-6(5) 7-5
Servono due ore abbondanti a Novak Djokovic per avere la meglio su una buonissima versione di Alexander Zverev, che dopo il titolo ottenuto ad Amburgo e la cavalcata al Western & Southern Open sembra ormai pronto nuovamente a dar filo da torcere ai migliori giocatori al mondo. Nel primo set è un unico mini-break a fare la differenza in favore del campione serbo, a lungo in difficoltà in risposta ma bravo comunque a rimanere sempre avanti nel punteggio. Nel secondo, invece, al tie-break non ci si arriva: Nole si fa riprendere sul 5-4 e servizio, ma Sascha non riesce ad allungare sul 5-5, restituendo immediatamente il break e arrendendosi 7-6(5) 7-5. Per Djokovic è la vittoria n°1068 in carriera, che gli permette di agganciare Rafael Nadal e Ivan Lendl al terzo posto all-time nella classifica dei più vincenti a livello ATP. Davanti a loro soltanto Jimmy Connors (1274 successi) e Roger Federer (1251).
Primo set: un ottimo Zverev non basta, Djokovic passa al tie-break per un soffio
Pronti via e Novak Djokovic deve subito annullare tre palle break nel primo gioco della partita, riuscendo a risalire da 0-40 e a portarsi in vantaggio. Alexander Zverev invece non fa una piega nel tenere il suo primo game al servizio, inaugurando una tendenza che durerà per gran parte del primo set. Il serbo è nervoso, faticando e non poco, vincendo meno punti da fondocampo del suo avversario e venendo costretto ai vantaggi in tutti e tre i suoi primi turni di battuta. Il tedesco al contrario, a lungo il miglior giocatore nel primo set, disputa un ottimo match, inattaccabile al servizio. Il n°17 ATP concede solo cinque punti nei primi quattro turni di battuta, mantenendo una media inferiore ai due minuti e mezzo per concludere i suoi a game di servizio (molto più alta quella del suo rivale, intorno ai quattro minuti e mezzo), ma sotto 4-5 subisce il primo vero attacco di Nole.
Il 23 volte campione Slam recupera da 40-0 – con la complicità del suo avversario, che commette tre gratuiti di fila – e riesce a procurarsi le prime palle break dell’incontro in suo favore, che sono anche set point. Il n°2 del mondo va tre volte ad un solo punto da incassare il primo parziale, ma Zverev trova tre ottime prime e si salva dopo oltre 10 minuti di game: 5-5. Si aprono così le porte del tie-break, in cui a fare la differenza è un unico mini-break ottenuto in avvio da Djokovic, bravo a sfruttare un’incertezza a rete del suo rivale e a difenderlo fino alla fine con le unghie e con i denti. Dopo quasi un’ora e un quarto di alto livello – al terzo set point (il sesto complessivo) – Nole chiude 7-6(5) con una prima vincente: è il 22esimo tie-break stagionale vinto su 27 disputati.
Secondo set: si decide ancora in volata, Djokovic raggiunge Alcaraz
Il finalista dello US Open 2020 accusa il colpo del parziale appena perso, offrendo subito due palle break in avvio di seconda frazione. Il 36enne di Belgrado ringrazia e ne approfitta, trovando il primo break del match grazie ad un’ottima risposta e confermandolo poco dopo, partendo avanti nel punteggio: 2-0. Il set scivola via piuttosto rapidamente fino al 5-3 in favore del n°2 del tabellone, con entrambi i giocatori che, solidi al servizio, non concedono palle break. Al momento di chiudere, però, accade qualcosa di decisamente inaspettato: Djokovic, che fino al 5-4 e servizio aveva perso soltanto quattro punti in battuta in tutto il set, ne cede altrettanti in un singolo turno di servizio, rimettendo Zverev in carreggiata: 5-5.
È una parità che, però, dura pochissimo: il serbo si riprende di forza il break nell’undicesimo gioco e, questa volta, non ha esistazioni. Dopo oltre due ore Nole si impone 7-6(5) 7-5, battendo per l’ottava volta su dodici il suo rivale odierno e raggiungendo Carlos Alcaraz in finale a Cincinnati. È l’ottava volta che Djokovic arriva all’ultimo atto in questo torneo (2-5 il bilancio finora), la 57esima finale complessiva nei tornei Masters1000, migliorando il precedente record da lui stabilito. Nella rivincita della finale di Wimbledon il 23 volte campione Slam cercherà il titolo n°39 a livello ‘1000’, con il record di38 successi che – ça va sans dire – è già suo. Appuntamento a domenica sera alle 22.30 italiane.