L. Bronzetti b. [12] B. Krejcikova 6-4 7-6(3)
Ottimo rendimento del servizio (7 ace, il 58% di prime in campo e il 67% di trasformazione) e una fase difensiva eccelsa, alcuni degli ingredienti che hanno permesso alla “nostra” Lucia Bronzetti di conquistare la seconda affermazione in un main-draw Slam: peraltro ottenuta grazie al raggiungimento di una prima volta, la primissima affermazione della carriera contro una Top 20 dopo 8 KO in altrettanti match con avversarie di tale prestigio.
Un 6-4 7-6(3) in 2h10′ tiratissime che poteva essere molto più netto, visto il parziale spartiacque messo a segno di 7 game a 0 dalla romagnola tra la parte conclusiva della prima frazione e l’inizio della seconda. Sul 4-0 del secondo set, però, qualche meccanismo italico sin lì perfettamente oleato si è inceppato permettendo la rimonta avversaria. A quel punto è andato in scena un andirivieni emotivo, dove entrambe si sono costruite e hanno sprecato diverse occasioni: da evidenziare su tutte la mancanza di cinismo di Lucia nel chiudere la pratica in battuta sul 5-4, cosa che l’ha poi costretta a servire per evitare la frazione decisiva sul 6-5.
Una partita per certi versi eroica per il modo in cui si è conclusa, dominata dall’azzurra in altri frangenti della gara e quasi gettata alle ortiche. Poiché se si fosse andati al terzo, la freschezza mentale sarebbe stata tutta a favore della testa di serie n. 12 Barbora Krejcikova.
A proposito della 27enne di Brno, va subito chiarito che la versione attuale della tennista ceca sia ben lontana parente di quella che fu n. 2 del ranking WTA, campionessa del Roland Garros 2021: prima di Flushing Meadows, la classe ’95 ha vissuto un momento di forma – 49 gli errori non forzati commessi mitigati dalla metà dei vincenti, solo 29 – a dir poco negativo durante l’estate nordamericana.
Ha infatti perso al primo turno sia a Cincinnati sia a Cleveland, non le succedeva da agosto 2022 di perdere 3 partite consecutive – la terza è il ritiro al 2°T di Wimbledon contro Mirra Andreeva.
Al di là di questo si sta comunque parlando della n. 12 del mondo, e lo ha dimostrato con la reazione di prepotenza quando il match appariva giù irrimediabilmente indirizzato, dunque immensa soddisfazione per l’italiana che era reduce – la settimana scorsa – al contrario dalla semifinale nel 125 di Chicago e che finora aveva vinto un solo incontro in un tabellone principale Slam a fronte di 7 sconfitte: all’Australian Open 2022 contro Varvara Gracheva.
E lo fa superando una Top 20, dopo che nel 2023 si era dovuta arrendere a Madison Keys in United Cup, a Ons Jabeur nel primo turno del Roland Garros e a Belinda Bencic in quel di Madrid.
Al secondo turno, al 24enne di Rimini si troverà di fronte la 21enne tedesca Eva Lys che ha superato – dopo aver già passato indenne le forche caudine delle qualificazioni – 6-2 6-1 la wild card di casa Montgomery.
Primo Set: Bronzetti vince il primo set della carriera contro una Top 20 al sedicesimo tentativo
Il sorteggio viene vinto da Bronzetti che sceglie di ricevere. Parte molto determinata e aggressiva l’azzurra, approcciando perfettamente al match. Lucia trova subito grande profondità in ribattuta, a cui sapientemente abbina la capacità di variare chirurgicamente la traiettoria e l’altezza dei suoi colpi. Tuttavia, dopo aver perso il primo punto della partita, Krejcikova affidandosi al servizio conquista i successivi tre quindici portandosi sul 40-15 con doppia possibilità di 1-0.
Ma la 24enne riminese non ci sta a mollare questo primo game dello scontro e sempre mediante l’abilità nel mettere la palla negli ultimi centimetri di campo toglie il tempo vitale alla ceca in uscita dal servizio, per ovviare all’eventualità che la più esperta rivale cominci a comandare lo scambio dando sfoggio del suo tennis a tutto campo, rimontando lo score parziale del gioco e conquistando così la prima palla break dell’intera partita ai vantaggi.
La prima esterna della Maestra delle WTA Finals 2021 tuttavia toglie d’impiccio la campionessa di 7 prove Major in doppio, ma la sensazione che si avverte è fin troppo chiara: dentro un match che sinora ha presentato alti e bassi qualitativi con tanti errori di misura alternati ad ottime soluzioni angolate, appare evidente come la n. 76 WTA sembri poter contare su una migliore solidità da fondo.
Entrambe le giocatrici infatti sono reduci da un momento di forma non particolarmente brillante, tuttavia l’ex n. 2 del ranking rispetto all’azzurra nell’ultimo periodo ha accusato anche alcuni fastidi fisici – basti pensare al ritiro durante il secondo turno di Wimbledon.
La strategia messa quindi finora sul rettangolo di gioco in questo primo scorcio di gara da parte dell’allieva di Francesco Piccari, è assolutamente la rappresentazione del piano tattico ideale per mettere in difficoltà la campionessa del Roland Garros 2021: non darle mai l’opportunità di avere l’iniziativa, perché altrimenti soprattutto grazie allo slice di rovescio potrebbe trascinare l’incontro su schemi decisamente più favorevoli alle proprie caratteristiche tecniche dato che non si tratterebbe più di un palleggio in ritmo, dove invece la “nostra” può far valere la sua maggiore consistenza.
Nel terzo gioco, la straordinaria fase difensiva della romagnola garantisce alla n. 5 d’Italia di dare il là al secondo passaggio a vuoto della prestazione della 27enne ceca: difatti, in seguito ad un primo punto in cui Lucia miracolosamente rimette in campo un paio di smash a ribalzo sul terzo tentativo con tale colpo arriva l’errore di Barbora che poco dopo si ritrova inopinatamente sullo 0-40, così alla seconda chance del game – la terza nel match – si materializza lo strappo apripista dell’incontro a marca italica.
Purtroppo però, nonostante un ottimo rendimento in battuta in questi primi scampoli di gara, Bronzetti cede immediatamente il servizio subendo il contro-break non riuscendo perciò a consolidare il vantaggio accumulato: tutto da rifare, siamo 2-2. Diversi i meriti della testa di serie n. 12 nell’aver ripristinato l’equilibrio, piuttosto che mancanze dell’italiana: la nativa di Brno infatti presa coscienza delle innumerevoli difficoltà che stava incontrando nei colpi a ribalzo, tra esecuzioni strappate e altre totalmente fuori giri, ha deciso per una presa della rete più costante dove è in grado di mostrare le sui doti balistiche al volo.
A questo punto si prosegue spediti con le battute sino al 3-3, dopodiché vanno in scena due turni di servizio in cui le risposte accarezzano di mettere in scena il break ma poi non riescono a concretizzarlo effettivamente. Prima tocca all’azzurra andare vicino al sogno del nuovo vantaggio, tuttavia l’esperienza di una pluricampionessa e qualche sbavatura quando non si dovrebbe commettere della nativa di Rimini vedono Krejcikova rimontare lo 0-30 e inerpicarsi sul 4-3.
Scampato il pericolo, ecco che la tennista ceca si costruisce l’occasione più ghiotta della sua giornata nell’ufficio tennistico: salendo di livello e ritrovando finalmente la sua consueta rete geometrica, va prima sul 15-30 e poi ai vantaggi si guadagna la terza palla break del suo match. La tempra di Lucia però non è cedevole alle prime increspature, si aggrappa alla feroce attitudine difensiva che la contraddistingue ma soprattutto ritorna ad essere efficacie al servizio rispolverando un provvidenziale ace nel momento de bisogno: non c’è break, 4-4.
Barbora accusa il colpo, è frastornata psicologicamente dopo l’occasione che l’altra le ha brutalmente annullato: così d’improvviso gli errori rifanno capolino in maniera ficcante, stavolta il break è realtà ma lo centra l’azzurra. La trottolina nostrana è super cinica in battuta, e chiude i conti di un primo set tiratissimo vinto 6-4 in 52 minuti.
Secondo Set: parziale di 7-0 azzurro tra la fine della frazione inaugurale e l’inizio della seconda, poi però Barbora risorge dagli inferi ma Lucia tiene botta e al tie-break sigilla il successo
Sulle ali dell’entusiasmo, Lucia estrae dal cilindro soluzioni meravigliose in apertura di seconda frazione: alcuni passanti di qualità decisamente elevata. La poco brillante versione odierna di Barbora continua a regalare qualsiasi cosa, errori in serie specie nei momenti importati a dimostrazione della scarsa fiducia accumulata ultimamente con tre KO al primo turno. Il risultato di questo scenario è un break a zero e a freddo per l’Italia.
Adesso si sta per assistere al vero turning point del confronto, se Bronzetti riuscirà a consolidare il break – cosa ad esempio non riuscitale sul 2-1 del primo set – darà il colpo di grazia (sportivamente parlando) alla sua avversaria oramai totalmente abbacchiata e prossima alla resa a meno che non riceva una ciambella di salvataggio che possa essere per lei l’ultimo barlume di speranza a cui abbarbicarsi.
In un primo momento sembrerebbe che l’azzurra non possieda il necessario killer instinct, successivamente però utilizzando un servizio oggi tirato a lucido smentisce tale credenza: veramente ragguardevole per quelli che sono gli standard della riminese la performance della propria battuta, non solo a livello di percentuali ma anche – se non soprattutto – per quanto concerne i diversi punti diretti ottenuti che le hanno permesso di risparmiare non poche energie fisiche e mentali, risale così dal 30-40 per cancellare anche una seconda palla break nel game. E’ – o forse no? – il punto esclamativo della sfida.
Il 2-0, infatti, significa filotto di 5 game a zero per Lucia, dal 4-3 Krejcikova nella prima frazione. Il parziale cresce ulteriormente, si arriva perfino a 7-0. L’emorragia viene interrotta dalla ceca solamente sul 4-0, nel gioco che segue – il sesto – l’azzurra però rallenta mentalmente e così giunge l’opportunità per Barbora di accorciare le distanze dimezzando il vantaggio italico: il calo di concentrazione della classe ’98 romagnola alla fine della fiera le costa caro, nonostante riesca a frantumare i primi due break point concessi nel game è costretta a perdere la battuta alla terza chance della ceca dopo 14 punti giocati.
Peccato per le due palle game sprecate ad oltranza che avrebbero portato l’italiana sul 5-1, invece siamo 4-2: un solo break di vantaggio rimasto intatto nella cassaforte di Lucia. Nello scatto finale di gara, la ceca sta producendo lo sforzo massimo per rientrare in carreggiata quando oramai l’esito della partita appariva scontato: bravissima tuttavia l’azzurra a resettare psicologicamente e dopo tre giochi consecutivi della rivale, il servizio la sostiene a dovere mandandola sul 40-15 ad un solo punto dalla conquista del 5-3 grazie a prime perforanti che le consentono sempre di concludere lo scambio nel giro di un paio di tiri. Ma purtroppo quell’ultimo punto Bronzetti non lo fa, Barbora ora è penetrante con le accelerazioni e completa la rimonta: dal 4-0, dal 7-0 di parziale italico, contro filotto di quattro games per la ceca (4-4).
Il nono game, dopodiché, si rivela probabilmente la sintesi migliore possibile della disorientante centrifuga di emozioni contradditorie vissute dalla due protagoniste: una palla game sfumata, una palla break che se ne va ma la seconda la possibilità è quella buona per la romagnola. Terzo strappo azzurro nel set, Lucia va a servire per il match sul 5-4. La palla però adesso scotta tanto, la pressione è palpabile e difatti l’azzurra spreca malamente l’opportunità subendo il terzo contro-break del parziale per il 5-5.
Le battute ora latitano nell’efficienza che è un piacere, sono tre break consecutivi dal 4-3 in favore dell’italiana. In realtà potevano essere quattro in fila, se solo Bronzetti avesse sfruttato la palla break avuta sul 5-5 per ottenere l’ennesimo vantaggio nel set – sarebbe stato il quarto per l’italiana nel set -. Invece, la ceca torna a ristabilire la regola del servizio e sale 6-5, ora tutto il peso è sulle spalle dell’azzurra. Chiamata a servire per evitare un terzo set che sarebbe di difficile digestione e assorbimento per la 24enne riminese visto l’iniziale vantaggio di 4-0 e le due palle mancate del 5-1, oltre che quella non sfruttata del 6-5 e servizio e della chiusura non pervenuta sul 5-4: ma nel momento più complesso, la romagnola tira fuori gli artigli e tenendo a 15 il turno di battuta ci regala il tie-break.
I servizi poco incisivi nella parte conclusiva del set, ritornano ad incidere nel game decisivo: sino al 4-3 nessun mini-break, poi nell’ottavo punto ecco che il coraggio premia l’azzurra che si prende il mini vantaggio grazie al suo marchio di fabbrica. Splendido rovescio lungolinea vincente, questa volta non c’è recupero che tenga della ceca; la quale subito dopo sbaglia un dritto a sventaglio e così 6-3 ossia tre match point italici. Basta il primo, passante da cineteca per la nostra fantastica trottolina. La seconda vittoria in un main-draw Slam conquistata attraverso il primo successo ai danni di una Top 20 è realtà.