Coppa Davis Finals 2023 – Group Stage
Gruppo A (Bologna, Italia)
SVEZIA-CILE 0-2
Come da pronostico il Cile apre il gruppo A alla Unipol Domus Arena di Bologna con una vittoria contro la Svezia. Christian Garin impiega più di due ore e mezza per superare in tre set un ostico Leo Borg, mentre per Nicolas Jarry sono sufficienti 69 minuti per regolare con un comodo 6-2 6-4 Elias Ymer.
Due sfide completamente differenti che però hanno confermato la supremazia del team sudamericano su quello svedese. Borg ha sorpreso e non poco il suo avversario per il livello di gioco espresso (che lo ha confermato sia nelle interviste sul campo che nella conferenza post-partita) visto che attualmente occupa la posizione nr.334 del ranking. C’è voluta tutta la maggiore esperienza e la calma di Garin per venire a capo di un incontro che si stava complicando e non poco.
Senza storia invece il secondo singolare. Elias Ymer è partito subito sotto il pesante fardello di uno 0-4 e da lì in poi non è stato mai capace di ribaltare l’inerzia del secondo singolare, subendo subito il break anche a inizio secondo set. Troppo superiore Nicolas Jarry in questo momento per poter pensare ad una clamorosa rimonta dello svedese che è parso vittima sacrificale anche nel linguaggio del corpo mostrato in campo.
C. Garin (CHI) b. L. Borg (SWE) 7-6 (6) 3-6 7-5
Il raggruppamento di Bologna si apre con la sfida tra Cile e Svezia, sulla carta le due squadre meno quotate del lotto. Il primo singolare vede di fronte Cristian Garin, nr. 103 ATP, e Leo Borg, figlio del grande Bjorn, nr. 334 delle ultime classifiche.
Aldilà delle sparute rappresentanze di tifosi svedesi e cileni (con questi ultimi che si fanno sentire) c’è davvero poca gente sugli spalti, soprattutto bimbi e ragazzi delle scuole tennis locali. Sicuramente questa partita giocata in Svezia o in Cile avrebbe avuto una risposta di pubblico più consistente, ma questi sono i lati negativi della formula attuale della Coppa Davis. Sicuramente domani per Italia-Canada ci sarà ben altro pubblico.
Inizia la sfida e Garin sembra avere vita facile, break al secondo gioco e 2-0 immediato. Ma Leo Borg si fa rispettare, mette subito in mostra un buon rovescio (i geni familiari non mentono), annulla 3 palle dello 0-3 e conquista un immediato controbreak. Massu dalla panchina cilena cerca di scuotere il suo giocatore che però è un po’ troppo discontinuo e non riesce a staccare il meno quotato avversario. Garin deve anche annullare una palla break nel settimo gioco, poi il match segue tranquillamente i servizi pur non eccellendo per qualità tecnica. Si arriva così al tie break dove il tennista svedese allunga un paio di volte di un minibreak e sale 5-3. Qui vengono fuori i 200 posti di differenza nel ranking ATP. Garin infila 3 punti consecutivi (complice anche un doppio fallo di Borg) va sul 6-5, spreca il set point commettendo un gratuito di rovescio ma poi chiude 8-6 su un errore di diritto del suo avversario. Una vera e propria battaglia di 66 minuti tipica dell’atmosfera Davis.
Borg è molto bravo nel prendere la rete e mettere pressione a Garin, che soffre molto il rovescio del suo avversario e negli scambi lunghi spesso sbaglia per primo. Il secondo set è molto più lineare nello svolgimento. Si seguono tranquillamente i servizi con le percentuali di prime che salgono da una parte e dall’altra. Nel sesto gioco sul servizio Garin arrivano 5 palle break svedesi, l’ultima è quella buona, Borg allunga sul 4-2 e senza problemi in 35 minuti chiude il set 6-3. Un set pari, si va al terzo.
I tifosi cileni sentono che bisogna spingere il proprio beniamino e iniziano a diventare molto rumorosi. Anche il terzo set segue la falsariga del secondo, i due contendenti procedono abbastanza spediti al servizio. Nel quinto gioco Garin deve annullare una pericolosa palla break a Borg, lo svedese imita il suo avversario nel game seguente. Garin si viene a trovare sul 5-4 ma Borg non sente la pressione e tiene senza problemi il servizio. Garin va ancora avanti 6-5 e stavolta Borg capitola. Ma il dodicesimo gioco condensa tutte le emozioni della sfida. Il tennista cileno va 0-40 e si procura tre match point. Borg li annulla tutti e tre. Lo svedese purtroppo fa fatica a trovare la prima, risposta profonda di Garin e quarto match point. Ancora bravissimo Borg che annulla anche questo, ma lo svedese incappa poi in due gratuiti di rovescio e al quinto match point lascia via libera al suo avversario.
Queste le dichiarazioni di Garin alla fine della partita:”È stata una partita molto dura, Leo ha servito in maniera incredibile e ha giocato a un ottimo livello. Io ero molto nervoso, sono soddisfatto di averla portata a casa”.
N. Jarry (CHI) b. E. Ymer (SVE) 6-2 6-4
Ad Elias Ymer tocca un compito assai arduo, provare a portare la Svezia sull’1-1 battendo Nicolas Jarry che in classifica lo sovrasta di circa 150 posizioni (22 il tennista cileno, 175 lo svedese). Ma bastano i primi 4 giochi per capire che non è serata di miracoli. Perché Jarry scappa subito sul 4-0 ed in appena 28 minuti chiude il primo set sul 6-2. Troppo superiore il sudamericano in tutti i fondamentali per sperare che il match possa essere equilibrato come il primo singolare.
Ymer prova a fare qualcosa ad inizio secondo set. Nel game d’apertura va sul 40-30 ma poi subisce l’ennesimo break della sfida con l’ausilio di un sanguinoso doppio fallo. Segue il turno di battuta di Jarry che sarà il più combattuto di tutto il match. Alla fine il cileno risale da 0-40 e con cinque punti consecutivi conferma il break per il 2-0. La partita nella sostanza non ha più storia, Jarry non ha più problemi al servizio e conduce in porto tranquillamente anche il secondo parziale che chiude con il punteggio di 6-4.
Vince il Cile, ora ci sarà il doppio, ininfluente ai fini del risultato della sfida ma che potrebbe essere importante ai fini di una eventuale classifica avulsa con due o più rappresentative a pari punti. Nessun cambio rispetto a quanto annunciato dai due capitani, da una parte Barrios Vera e Tabilo, dall’altra Bergevi e Goransson.