Da Bologna, il nostro inviato
Coppa Davis 2023, Group Stage
Gruppo A, Bologna
Italia – Cile 1-0
M. Arnaldi (ITA) b. C. Garin (CHI) 2-6 6-4 6-3
Nella giornata decisiva per i destini italiani in questa Coppa Davis 2023 capitan Volandri si affida all’esordiente (in singolare) Matteo Arnaldi che, alla presentazione delle squadre, viene calorosamente applaudito da un pubblico in realtà non troppo numeroso (le cose miglioreranno nel corso del pomeriggio). Qualche fischio invece per Volandri, inevitabile conseguenza delle polemiche di questi giorni e della brutta sconfitta contro il Canada.
Il 22enne azzurro deve sentire sulle sue spalle una responsabilità pazzesca anche perché Garin, al netto di qualche recente infortunio, non è certo l’ultimo arrivato, basti ricordare che solo due anni fa era arrivato in top 20 al n.17 ATP. Così il sanremese inizia inevitabilmente molto contratto e si trova subito a dover fronteggiare una pericolosissima palla break sulla quale è provvidenziale l’aiuto del nastro. Ma il sospiro di sollievo dura poco perché nel quinto game un suo rovescio lungolinea finisce fuori e Garin concretizza la seconda palla break che gli consente di andare in fuga. Infatti l’azzurro è in chiara difficoltà e sembra sempre arrivare un pò in ritardo sulla palla, non sappiamo se a causa della tensione che lo attanaglia o del campo troppo veloce. Comunque sia non riesce quasi mai a colpire piena la palla, soprattutto di diritto, costringendosi a un gioco per lui innaturale. Sul 2-4 arriva così un secondo break, propiziato da un doppio fallo, e il set è presto finito in soli 35 minuti.
Inizia così un secondo parziale che ha tanto il sapore di ultima spiaggia, ma ad Arnaldi la breve pausa sembra aver giovato e il suo atteggiamento in campo appare diverso, mentre la sua palla acquista una velocità sufficiente a procurargli due palle break già nel primo game. Garin le annulla, perdendo comunque quattro punti in un solo game di servizio, uno in più di quanti ne aveva persi in tutto il primo set. Si prosegue con la regola dei servizi ma si ha la sensazione che il cileno sia sempre più in difficoltà e Arnaldi più in controllo ogni punto che passa. La nostra sensazione viene ben presto suffragata dai fatti con Arnaldi che in risposta sul 5-4 si procura tre set point consecutivi, trasformando il primo con uno smash liberatorio.
Dopo un’ora e mezza di gioco inizia così un terzo set che vale parecchio per entrambe le squadre. Garin cambia maglietta e dopo pochi minuti anche la racchetta, che sia segno di nervosismo? Nervoso o meno lotta con tutte le sue forze residue per arginare l’italiano che ha ormai preso il comando delle operazioni. Tutto si decide in un quarto game di grandi emozioni, che tutti capiscono essere decisivo. Vi bastino alcuni dati: Arnaldi ottiene il break alla sesta palla utile alla fine di un gioco che è durato 19 minuti con 20 punti giocati. E a questo punto il traguardo è vicinissimo, con il cileno che non sembra più in grado di opporre una valida resistenza. Tanto che servendo sul 2-5 si ritrova a concedere tre match point andando sotto 0-40. Riesce a salvarsi ma la festa per Arnaldi è solo rimandata di pochi minuti, l’ultimo smash lo consegna alla storia del tennis italiano e consente alla nostra squadra di continuare a sperare.
Tra l’altro, consentiteci questa appendice da vecchio suiveur, in un rincorrersi di anniversari e ricorrenze, proprio oggi avrebbe compiuto gli anni il non dimenticato Mario Belardinelli, il creatore della squadra che proprio in Cile conquistò l’unica Coppa Davis italiana. E pochi giorni fa ha compiuto 90 anni Nicola Pietrangeli, un altro che con quella vittoria ha parecchio a che fare. Mentre tra tre giorni ne compirà 91 Luis Ayala, l’ex tennista cileno che perse la finale del Roland Garros 1960 proprio contro Pietrangeli. Il destino fa davvero degli strani giri.